Si chiude la tre giorni belga, col gruppo che punta decisamente a ovest verso la Francia, attraverso una tappa decisamente da prima settimana di Tour. Oltre 200 km (lungo tutto il Brabante) per una volata certa, visto che strada facendo ci sarà giusto spazio per una bella escursione sulla Citadelle de Namûr, ma una volta superata la rampa in questione (posta al km 82), solo al km 144 (subito prima di Braine-Le-Comte) ci sarà un altro strappetto visibile in altimetria. Dopodiché di gran carriera si volerà verso Tournai, paesone a due passi da Roubaix che verrà circumnavigato da nord (per gli ultimi 3 km della tappa) sugli ampi viali della circonvallazione cittadina. Un finale da grandi velocità, senza curve secche ma con dolci svolte verso sinistra: occhio soprattutto a un'ampia rotonda ai 1700 metri. Ce ne sarà anche una (più ridotta) all'ultimo chilometro, prima del rettilineo finale di 600 metri.
Prima volata e quindi anche nelle quote di PaddyPower sono gli sprinter puri a rubare la scena: il numero uno è ovviamente Mark Cavendish che viene dato a 2.35, favorito sì, ma un pochino meno rispetto ad altre volte in cui riusciva a scendere anche sotto al 2. Il campo partenti di massimo livello e le difficoltà che il campione del mondo ha mostrato nell'ultima corsa prima del Tour tengono il pronostico molto più aperto: tra Kittel (5.90), Greipel (6), Sagan (8.50) e Goss (9.50) c'è imbarazzo della scelta per l'alternativa al britannico. Tra colore che PaddyPower mette in seconda o terza fila i più interessanti sono Mark Renshaw e Alessandra Petacchi, pagati rispettivamente a 24 e 35 volte la posta: riuscisse il colpaccio non sarebbe affatto male.



La seconda tappa in linea del Tour de France virtuale, così come reale, presentava un percorso totalmente pianeggiante con solo il gpm della Citadelle de Namur che non poteva fare paura a nessuno visto che era posto dopo circa 82 km di gara, a 125 dall'arrivo: una tappa non poteva sfuggire ai velocisti ed infatti il gruppo è arrivato compatto agli ultimi 250 metri, ma il vincitore non è stato quello che tutti si aspettavano.
Sul traguardo di Seraing tutti si sarebbero aspettati Sagan, davvero deludente, ma in casa Saur-Sojasun le speranze erano (mal)riposte in Julien Simon, solo 11° all'arrivo. È sì arrivata una doppietta per la squadra francese ma non si pensi al buon Simon, stessero ad aspettare lui i transalpini farebbero notte. Fortunatamente c'è Guillaume Levarlet a tenere alta la bandiera di casa Saur. Era tra i papabili, è vero, ma nessuno si sarebbe aspettato che su una salitella come quella di Seraing desse ben 2'08" al compagno di squadra Jean-Marc Marino ed al belga della Lotto Belisol Francis De Greef. Un'azione solitaria e prepotente, quella di Levarlet, che sulla salita finale ha davvero fatto la differenza. Chissà cosa combinerà sulle Alpi, già ci si chiede. Grazie ad una performance cannibalesca il bel Guillaume balza anche in testa alla classifica, scalzando in quattro e quattr'otto Roy Curvers. Adesso ha già 1'58" sul compagno di squadra Jean-Marc Marino e 2'17" su De Greef. Julien Simon è comunque 10° in classifica generale a 2'46" da Levarlet. Resta da capire chi di questi tre Saur-Sojasun sia il vero capitano, anche se c'è da scommettere che Levarlet non cederà la maglia più ambita di tutto il circuito World Tour tanto facilmente.









Visè si trova in una posizione strategica: è l'unica città francofona situata al confine coi Paesi Bassi, direzione Maastricht. Nel basso medioevo ha goduto per questo motivo di una certa importanza economica. Visè è anche detta "la città dell'oca" perchè il suo piatto tipico è l'oca cucinata con verdure e ricoperta di salsa di cipolla. La città mantiene un forte legame con la sua tradizione medievale: famoso è il suo coro gotico, il Perron, e le sue compagnie armate (una di balestrieri e due di archibugi) che ancora oggi sfilano annualmente per le strade della città. Spicca anche il municipio del settecento con una guglia alta trenta metri, salvo nonostante gli orrori della Prima Guerra Mondiale: i tedeschi, nell'agosto del 1914, rasero al suolo mezza città.