Un bel giro di quasi 200 km - in senso orario - per le Ardenne, questo il senso della prima tappa in linea del Tour. La tappa è facile, nulla a che vedere con la cavalcata di côtes che avrebbe potuto essere se gli organizzatori avessero avuto più coraggio; i saliscendi non mancano, 4 strappi strada facendo si fregiano dello striscione di traguardo Gpm di 4a categoria, ma ciò a cui assisteremo sarà una fuga in partenza dopo una quarantina di chilometri a tutta (la rampa di lancio degli attaccanti potrà essere la Côte de Cokaifagne, primo di quei quattro Gpm e sicuramente il più impegnativo, dall'"alto" dei suoi quasi 3 km di lunghezza), un lungo inseguimento del gruppo, e poi il ricongiungimento sul piano che precede Seraing. L'arrivo però non è scenario da volata scontata, visto che la Côte de Seraing, sede del traguardo, vale come quinto Gpm di giornata: trascurabile come gli altri, ma sicuramente indigesta per gli sprinter puri: 2.5 km, il primo chilometro e mezzo sale quasi al 6%, poi la pendenza si dimezza nell'ultimo chilometro, al termine del quale i velocisti che si saranno salvati nel tratto più duro si disputeranno la vittoria.
E se si parla di velocisti bravi in salita come si può non considerare favorito Peter Sagan? Dopo l'errore di ieri lo slovacco sarà certamente voglioso di rifarsi e l'arrivo sembra disegnato apposta per lui: PaddyPower lo quota ad un invitante 2.85 che potrebbe far felici in molti. Dietro a Sagan troviamo l'idolo di casa Philippe Gilbert ma il vallone è sembrato volersi tirare un po' fuori: il 9.50 che PaddyPower assegna a Boasson Hagen può diventare quindi un'alternativa da non scartare. Delle buone occasioni si trovano anche tra i corridore con quote molto alte ma che con un preciso scenario tattico potrebbero anche riuscire a dire la loro: Fabian Cancellara vorrà restare davanti per difendere la maglia gialla, ha una grande sparata, ha la gamba e perché non dargli fiducia? Lo svizzero paga 20 volte la posta. Il nome a sorpresa, ma non troppo, potrebbe essere quello del francese Julien Simon (con 2 euro se ne potrebbero vincere 48) mentre PaddyPower potrebbe sottovalutare un po' André Greipel che viene dato addirittura a 70.
Per molti Liegi è sinonimo di due ruote a pedali e ciò che rimanda al ciclismo di Liegi non è il Tour de France bensì la Liegi-Bastogne-Liegi. Conosciuta come la decana, o Doyenne, la più antica classica in linea nasce nel 1892 per volere del Liege Cyclist Union. È questo anche il club d'appartenenza del primo vincitore della corsa, Léon Houa. Le prime due edizioni erano riservate soltanto ai dilettanti, solo dal 1894 la corsa venne aperta ai professionisti (tuttavia le edizioni del 1908, 1909 e 1911 vennero riservate ancora agli amatori e quelle del 1912, 1913, 1925 e 1929 agli indipendenti). È una gara dura per le numerose côtes che vengono scalate in rapida successione e per l'elevato chilometraggio. Si scende a sud lungo i su e giù ardennesi fino a Bastogne per poi virare e tornare verso Liegi. La Côte de Stockeu, la Côte de La Redoute e la Côte de Saint-Nicolas, nota anche come salita degli italiani per l'intensità di immigrati dal Bel Paese, caratterizzano la Liegi. Dal 2009 la Roche aux Faucons è la penultima e decisiva asperità della corsa. Eddy Merckx è il plurivincitore con 5 successi, Danilo Di Luca l'ultimo italiano ad aggiudicarsela (nel 2007).