Il Portale del Ciclismo professionistico

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Dici Pau e dici fuga da lontano: e anche quest'anno non si deroga alla regola, anche se fortunatamente ASO (dopo lo scempio del giorno prima) stavolta ci risparmia lo spreco di Aubisque e Tourmalet (spessissimo buttati via nella classica tappa di fine Pirenei). Il percorso di questa frazione (che precede il secondo giorno di riposo) è un nervosissimo elettrocardiogramma, in cui però non si toccano alte vette (i tre facili Gpm di giornata, negli ultimi 50 km, serviranno al limite a selezionare il drappello in fuga). Anche la lunghezza non eccessiva della tappa (158 km) ci fa propendere per l'ipotesi che la fuga da lontano sia destinata a trovare successo.

Tappa vallonata ma non impossibile, lunga ma non lunghissima, antecedente il giorno di riposo. E allora i favoriti d'obbligo per Paddy Power sono due: Mark Cavendish ed André Greipel, entrambi quotati a 3.50. Potrebbe essere già più interessante una puntatina su Peter Sagan, a 7.50, o su Matthew Goss, a 8. Insomma, la volatona finale è la soluzione più accreditata anche se le dinamiche di corsa farebbero pensare ad una fuga da lontano cui gli uomini di classifica non dovrebbero opporsi. Nel caso come non lasciar cadere l'occhio su un Vinokourov alla ricerca di una vittoria di tappa e quotato a 45, oppure su Voigt e Dumoulin, entrambi a 55? Poca fiducia negli italiani da parte di Paddy Power se è vero che il primo che troviamo è Luca Paolini, quotato a 90. Attenzione infine a quel Malacarne a 200: il ragazzo di Feltre sa andare in fuga e potrebbe approfittare della stanchezza altrui per regalare emozioni a coloro che avranno avuto fiducia in lui.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Samatan

Per i piccoli comuni come Samatan il Tour de France è anche una costosa operazione di marketing: Samatan si trova nel dipartimento di Gers ed è un paesino di soli 2000 abitanti, senza particolari attività commerciali o imprenditoriali. Però con la sua posizione che la rende una finestra sui Pirenei, con vista sui picchi di Arbizon e Midi de Bigorre, sta cercando di puntare negli ultimi anni sul turismo verde, tra gastronomia e trekking. A sponsorizzare Samatan ci ha già pensato anche François de Belleforest, poeta del '500, che nei suoi versetti descriveva con nostalgia gli splendidi contorni descritti dalle colline attorno a Samatan.

Pau

Ecco, Pau è ciò che spinge località come Samatan a ospitare il Tour: una città che si è fatta un nome, ed una storia, proprio grazie al Tour de France. Cittadina abbastanza grande (conta ottantamila abitanti), Pau viene spesso chiamata "la porta dei Pirenei" per via della sua vicinanza alle salite storiche del Tour che le ha permesso di costruire questa sua popolarità. La storia di Pau al Tour comincia relativamente tardi, nel 1930, con un arrivo da Hendave e una partenza per quella che diventerà una delle tappe storiche del Tour: la Pau-Bagneres de Luchon, con la scalata nell'ordine di Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. In quella edizione fu un Binda fuori classifica a vincere entrambe le tappe, mentre Leducq strappava la maglia gialla a Learco Guerra. Da allora Pau ha ospitato quasi ogni anno il Tour de France, con 54 partenze e 57 arrivi. La città nel frattempo si è attrezzata per ospitare al meglio il Tour, con tanto di aeroporto internazionale.

Nicola Stufano
Samatan

Per i piccoli comuni come Samatan il Tour de France è anche una costosa operazione di marketing: Samatan si trova nel dipartimento di Gers ed è un paesino di soli 2000 abitanti, senza particolari attività commerciali o imprenditoriali. Però con la sua posizione che la rende una finestra sui Pirenei, con vista sui picchi di Arbizon e Midi de Bigorre, sta cercando di puntare negli ultimi anni sul turismo verde, tra gastronomia e trekking. A sponsorizzare Samatan ci ha già pensato anche François de Belleforest, poeta del '500, che nei suoi versetti descriveva con nostalgia gli splendidi contorni descritti dalle colline attorno a Samatan.

Pau

Ecco, Pau è ciò che spinge località come Samatan a ospitare il Tour: una città che si è fatta un nome, ed una storia, proprio grazie al Tour de France. Cittadina abbastanza grande (conta ottantamila abitanti), Pau viene spesso chiamata "la porta dei Pirenei" per via della sua vicinanza alle salite storiche del Tour che le ha permesso di costruire questa sua popolarità. La storia di Pau al Tour comincia relativamente tardi, nel 1930, con un arrivo da Hendave e una partenza per quella che diventerà una delle tappe storiche del Tour: la Pau-Bagneres de Luchon, con la scalata nell'ordine di Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. In quella edizione fu un Binda fuori classifica a vincere entrambe le tappe, mentre Leducq strappava la maglia gialla a Learco Guerra. Da allora Pau ha ospitato quasi ogni anno il Tour de France, con 54 partenze e 57 arrivi. La città nel frattempo si è attrezzata per ospitare al meglio il Tour, con tanto di aeroporto internazionale.

Samatan

Per i piccoli comuni come Samatan il Tour de France è anche una costosa operazione di marketing: Samatan si trova nel dipartimento di Gers ed è un paesino di soli 2000 abitanti, senza particolari attività commerciali o imprenditoriali. Però con la sua posizione che la rende una finestra sui Pirenei, con vista sui picchi di Arbizon e Midi de Bigorre, sta cercando di puntare negli ultimi anni sul turismo verde, tra gastronomia e trekking. A sponsorizzare Samatan ci ha già pensato anche François de Belleforest, poeta del '500, che nei suoi versetti descriveva con nostalgia gli splendidi contorni descritti dalle colline attorno a Samatan.

Pau

Ecco, Pau è ciò che spinge località come Samatan a ospitare il Tour: una città che si è fatta un nome, ed una storia, proprio grazie al Tour de France. Cittadina abbastanza grande (conta ottantamila abitanti), Pau viene spesso chiamata "la porta dei Pirenei" per via della sua vicinanza alle salite storiche del Tour che le ha permesso di costruire questa sua popolarità. La storia di Pau al Tour comincia relativamente tardi, nel 1930, con un arrivo da Hendave e una partenza per quella che diventerà una delle tappe storiche del Tour: la Pau-Bagneres de Luchon, con la scalata nell'ordine di Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. In quella edizione fu un Binda fuori classifica a vincere entrambe le tappe, mentre Leducq strappava la maglia gialla a Learco Guerra. Da allora Pau ha ospitato quasi ogni anno il Tour de France, con 54 partenze e 57 arrivi. La città nel frattempo si è attrezzata per ospitare al meglio il Tour, con tanto di aeroporto internazionale.

Samatan

Per i piccoli comuni come Samatan il Tour de France è anche una costosa operazione di marketing: Samatan si trova nel dipartimento di Gers ed è un paesino di soli 2000 abitanti, senza particolari attività commerciali o imprenditoriali. Però con la sua posizione che la rende una finestra sui Pirenei, con vista sui picchi di Arbizon e Midi de Bigorre, sta cercando di puntare negli ultimi anni sul turismo verde, tra gastronomia e trekking. A sponsorizzare Samatan ci ha già pensato anche François de Belleforest, poeta del '500, che nei suoi versetti descriveva con nostalgia gli splendidi contorni descritti dalle colline attorno a Samatan.

Pau

Ecco, Pau è ciò che spinge località come Samatan a ospitare il Tour: una città che si è fatta un nome, ed una storia, proprio grazie al Tour de France. Cittadina abbastanza grande (conta ottantamila abitanti), Pau viene spesso chiamata "la porta dei Pirenei" per via della sua vicinanza alle salite storiche del Tour che le ha permesso di costruire questa sua popolarità. La storia di Pau al Tour comincia relativamente tardi, nel 1930, con un arrivo da Hendave e una partenza per quella che diventerà una delle tappe storiche del Tour: la Pau-Bagneres de Luchon, con la scalata nell'ordine di Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. In quella edizione fu un Binda fuori classifica a vincere entrambe le tappe, mentre Leducq strappava la maglia gialla a Learco Guerra. Da allora Pau ha ospitato quasi ogni anno il Tour de France, con 54 partenze e 57 arrivi. La città nel frattempo si è attrezzata per ospitare al meglio il Tour, con tanto di aeroporto internazionale.

Samatan

Per i piccoli comuni come Samatan il Tour de France è anche una costosa operazione di marketing: Samatan si trova nel dipartimento di Gers ed è un paesino di soli 2000 abitanti, senza particolari attività commerciali o imprenditoriali. Però con la sua posizione che la rende una finestra sui Pirenei, con vista sui picchi di Arbizon e Midi de Bigorre, sta cercando di puntare negli ultimi anni sul turismo verde, tra gastronomia e trekking. A sponsorizzare Samatan ci ha già pensato anche François de Belleforest, poeta del '500, che nei suoi versetti descriveva con nostalgia gli splendidi contorni descritti dalle colline attorno a Samatan.

Pau

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Samatan

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Pau

Ecco, Pau è ciò che spinge località come Samatan a ospitare il Tour: una città che si è fatta un nome, ed una storia, proprio grazie al Tour de France. Cittadina abbastanza grande (conta ottantamila abitanti), Pau viene spesso chiamata "la porta dei Pirenei" per via della sua vicinanza alle salite storiche del Tour che le ha permesso di costruire questa sua popolarità. La storia di Pau al Tour comincia relativamente tardi, nel 1930, con un arrivo da Hendave e una partenza per quella che diventerà una delle tappe storiche del Tour: la Pau-Bagneres de Luchon, con la scalata nell'ordine di Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. In quella edizione fu un Binda fuori classifica a vincere entrambe le tappe, mentre Leducq strappava la maglia gialla a Learco Guerra. Da allora Pau ha ospitato quasi ogni anno il Tour de France, con 54 partenze e 57 arrivi. La città nel frattempo si è attrezzata per ospitare al meglio il Tour, con tanto di aeroporto internazionale.

Meteo

13.40 - Samatan
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Soggetti Alternativi

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

Vivian Ghianni

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

Seconda esperienza per lui al Tour de France nella prima stagione in cui veste i colori della Lotto-Belisol (sono undici invece le stagioni da professionista, con quattro partecipazioni al Giro d'Italia e due alla Vuelta). Eccellente passista, ama spesso andare in fuga da lontano per provare a sorprendere i suoi avversari, cosa che gli ha permesso di conquistare alcune vittorie di rilievo come la Parigi-Bourges o, come avvenuto quest'anno, la tappa di Sestri Levante al Giro d'Italia. Nel suo palmarès anche il Tour de l'Avenir 2005 e ben quattro titoli danesi (uno in linea e tre a cronometro). In questa Grande Boucle si divide nel lavoro sia per Greipel nelle tappe adatte ai velocisti che per Van Den Broeck se la situazione lo richiede. Se però avrà l'occasione di giocare le sue carte, andrà tenuto particolarmente d'occhio: potrebbe fare molto Bak...kano!

TourTweet

@MarkCavendish: Che razza di reietto mette dei chiodi sull'asfalto nella corsa più importante al Mondo? Adesso un ragazzo s'è schiantato ed ha la clavicola rotta!

@LLEONSANCHEZ: Grazie a tutti per i complimenti, oggi è stata una giornata incredibile. Ringrazio la squadra e le persone che hanno sempre fatto affidamento su di me. Un abbraccio!

@thejensie: Già, Wiggo ha provato a rallentare il gruppo ma un ragazzo vestito di verde ha attaccato in discesa, provando ad approfittare della sfortuna altrui. Condanno quest'azione. Provare a guadagnare tempo mentre altri sono alle prese con forature e cadute = mancanza di classe! E ho detto abbastanza a riguardo

@Daniel87Oss: Al Tour la parola facile non esiste!!! Tranne che per Peter Sagan @-@ Chi é così folle da mettere delle puntine sulla strada? Che motivo c'era? Più sicurezza ai corridori!!!!!

@JoanHorrach: @f_cancellara congratulazioni per la tua nuova bimba....

La maglia gialla virtuale

La fuga di Izagirre, Sánchez e VansummerenÈ un Tour de France assolutamente poco fortunato per chi vuole tentare la fortuna andando in fuga da lontano: anche tra Samatan e Pau, la 15a tappa della nostra corsa virtuale (per conoscere e scaricare il gioco visita PcCiclismo.net), il gruppo non ha lasciato spazio agli attaccanti. La tappa s'è quindi chiusa con una volata, un arrivo però molto strano che ha visto primeggiare Philippe Gilbert, il vallone della BMC a secco da quasi un anno.

A diminuire le possibilità della fuga c'è stato anche il fatto che, dopo un poco di bagarre, sono riusciti ad uscire dal plotone solo tre corridori: i primi a scattare sono stati Gorka Izagirre e Johan Vansummeren, poi s'è riportato sotto anche lo spagnolo Luis León Sánchez. Senza praticamente un metro di pianura per tutta la tappa si poteva pensare che il gruppo non avesse voglia di inseguire, ed infatti i corridori della Liquigas con la maglia gialla ed un possibile favorito come Sagan hanno deciso di restare sulle ruote: ci hanno pensato invece la BMC, la Garmin e la Orica a lavorare e a tenere sotto controllo il vantaggio dei tre battistrada.

Sui tanti strappi dalla tappa c'è stata anche un po' di selezione e davanti non sono restati che un centinaio di uomini. I fuggitivi sono stati ripresi a 15 chilometri dall'arrivo proprio all'inizio del tratto più facile della tappa, quello finale. Nelle ultime centinaia di metri l'americano Tejay Van Garderen ha fatto un lavoro incredibile per il compagno di squadra Philippe Gilbert ed il belga è andato a vincere con grande facilità; piccola beffa per Edvald Boasson Hagen che ha fatto secondo nonostante fosse uno dei più veloci tra coloro che erano nelle prime posizioni mentre, a confermare il fatto che sia stata una volata tutt'altro che lineare, segnaliamo il terzo posto di Fabian Cancellara e l'11° di Peter Sagan, rimasto chiuso ai 300 metri. Nessun cambiamento in classifica generale: Vincenzo Nibali resta in maglia gialla.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

La fuga di Izagirre, Sánchez e VansummerenÈ un Tour de France assolutamente poco fortunato per chi vuole tentare la fortuna andando in fuga da lontano: anche tra Samatan e Pau, la 15a tappa della nostra corsa virtuale (per conoscere e scaricare il gioco visita PcCiclismo.net), il gruppo non ha lasciato spazio agli attaccanti. La tappa s'è quindi chiusa con una volata, un arrivo però molto strano che ha visto primeggiare Philippe Gilbert, il vallone della BMC a secco da quasi un anno.

A diminuire le possibilità della fuga c'è stato anche il fatto che, dopo un poco di bagarre, sono riusciti ad uscire dal plotone solo tre corridori: i primi a scattare sono stati Gorka Izagirre e Johan Vansummeren, poi s'è riportato sotto anche lo spagnolo Luis León Sánchez. Senza praticamente un metro di pianura per tutta la tappa si poteva pensare che il gruppo non avesse voglia di inseguire, ed infatti i corridori della Liquigas con la maglia gialla ed un possibile favorito come Sagan hanno deciso di restare sulle ruote: ci hanno pensato invece la BMC, la Garmin e la Orica a lavorare e a tenere sotto controllo il vantaggio dei tre battistrada.

Sui tanti strappi dalla tappa c'è stata anche un po' di selezione e davanti non sono restati che un centinaio di uomini. I fuggitivi sono stati ripresi a 15 chilometri dall'arrivo proprio all'inizio del tratto più facile della tappa, quello finale. Nelle ultime centinaia di metri l'americano Tejay Van Garderen ha fatto un lavoro incredibile per il compagno di squadra Philippe Gilbert ed il belga è andato a vincere con grande facilità; piccola beffa per Edvald Boasson Hagen che ha fatto secondo nonostante fosse uno dei più veloci tra coloro che erano nelle prime posizioni mentre, a confermare il fatto che sia stata una volata tutt'altro che lineare, segnaliamo il terzo posto di Fabian Cancellara e l'11° di Peter Sagan, rimasto chiuso ai 300 metri. Nessun cambiamento in classifica generale: Vincenzo Nibali resta in maglia gialla.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 15a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 15a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 15a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 15a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 15a tappa

La maglia gialla virtuale

La fuga di Izagirre, Sánchez e VansummerenÈ un Tour de France assolutamente poco fortunato per chi vuole tentare la fortuna andando in fuga da lontano: anche tra Samatan e Pau, la 15a tappa della nostra corsa virtuale (per conoscere e scaricare il gioco visita PcCiclismo.net), il gruppo non ha lasciato spazio agli attaccanti. La tappa s'è quindi chiusa con una volata, un arrivo però molto strano che ha visto primeggiare Philippe Gilbert, il vallone della BMC a secco da quasi un anno.

A diminuire le possibilità della fuga c'è stato anche il fatto che, dopo un poco di bagarre, sono riusciti ad uscire dal plotone solo tre corridori: i primi a scattare sono stati Gorka Izagirre e Johan Vansummeren, poi s'è riportato sotto anche lo spagnolo Luis León Sánchez. Senza praticamente un metro di pianura per tutta la tappa si poteva pensare che il gruppo non avesse voglia di inseguire, ed infatti i corridori della Liquigas con la maglia gialla ed un possibile favorito come Sagan hanno deciso di restare sulle ruote: ci hanno pensato invece la BMC, la Garmin e la Orica a lavorare e a tenere sotto controllo il vantaggio dei tre battistrada.

Sui tanti strappi dalla tappa c'è stata anche un po' di selezione e davanti non sono restati che un centinaio di uomini. I fuggitivi sono stati ripresi a 15 chilometri dall'arrivo proprio all'inizio del tratto più facile della tappa, quello finale. Nelle ultime centinaia di metri l'americano Tejay Van Garderen ha fatto un lavoro incredibile per il compagno di squadra Philippe Gilbert ed il belga è andato a vincere con grande facilità; piccola beffa per Edvald Boasson Hagen che ha fatto secondo nonostante fosse uno dei più veloci tra coloro che erano nelle prime posizioni mentre, a confermare il fatto che sia stata una volata tutt'altro che lineare, segnaliamo il terzo posto di Fabian Cancellara e l'11° di Peter Sagan, rimasto chiuso ai 300 metri. Nessun cambiamento in classifica generale: Vincenzo Nibali resta in maglia gialla.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

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A diminuire le possibilità della fuga c'è stato anche il fatto che, dopo un poco di bagarre, sono riusciti ad uscire dal plotone solo tre corridori: i primi a scattare sono stati Gorka Izagirre e Johan Vansummeren, poi s'è riportato sotto anche lo spagnolo Luis León Sánchez. Senza praticamente un metro di pianura per tutta la tappa si poteva pensare che il gruppo non avesse voglia di inseguire, ed infatti i corridori della Liquigas con la maglia gialla ed un possibile favorito come Sagan hanno deciso di restare sulle ruote: ci hanno pensato invece la BMC, la Garmin e la Orica a lavorare e a tenere sotto controllo il vantaggio dei tre battistrada.

Sui tanti strappi dalla tappa c'è stata anche un po' di selezione e davanti non sono restati che un centinaio di uomini. I fuggitivi sono stati ripresi a 15 chilometri dall'arrivo proprio all'inizio del tratto più facile della tappa, quello finale. Nelle ultime centinaia di metri l'americano Tejay Van Garderen ha fatto un lavoro incredibile per il compagno di squadra Philippe Gilbert ed il belga è andato a vincere con grande facilità; piccola beffa per Edvald Boasson Hagen che ha fatto secondo nonostante fosse uno dei più veloci tra coloro che erano nelle prime posizioni mentre, a confermare il fatto che sia stata una volata tutt'altro che lineare, segnaliamo il terzo posto di Fabian Cancellara e l'11° di Peter Sagan, rimasto chiuso ai 300 metri. Nessun cambiamento in classifica generale: Vincenzo Nibali resta in maglia gialla.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

La fuga di Izagirre, Sánchez e VansummerenÈ un Tour de France assolutamente poco fortunato per chi vuole tentare la fortuna andando in fuga da lontano: anche tra Samatan e Pau, la 15a tappa della nostra corsa virtuale (per conoscere e scaricare il gioco visita PcCiclismo.net), il gruppo non ha lasciato spazio agli attaccanti. La tappa s'è quindi chiusa con una volata, un arrivo però molto strano che ha visto primeggiare Philippe Gilbert, il vallone della BMC a secco da quasi un anno.

A diminuire le possibilità della fuga c'è stato anche il fatto che, dopo un poco di bagarre, sono riusciti ad uscire dal plotone solo tre corridori: i primi a scattare sono stati Gorka Izagirre e Johan Vansummeren, poi s'è riportato sotto anche lo spagnolo Luis León Sánchez. Senza praticamente un metro di pianura per tutta la tappa si poteva pensare che il gruppo non avesse voglia di inseguire, ed infatti i corridori della Liquigas con la maglia gialla ed un possibile favorito come Sagan hanno deciso di restare sulle ruote: ci hanno pensato invece la BMC, la Garmin e la Orica a lavorare e a tenere sotto controllo il vantaggio dei tre battistrada.

Sui tanti strappi dalla tappa c'è stata anche un po' di selezione e davanti non sono restati che un centinaio di uomini. I fuggitivi sono stati ripresi a 15 chilometri dall'arrivo proprio all'inizio del tratto più facile della tappa, quello finale. Nelle ultime centinaia di metri l'americano Tejay Van Garderen ha fatto un lavoro incredibile per il compagno di squadra Philippe Gilbert ed il belga è andato a vincere con grande facilità; piccola beffa per Edvald Boasson Hagen che ha fatto secondo nonostante fosse uno dei più veloci tra coloro che erano nelle prime posizioni mentre, a confermare il fatto che sia stata una volata tutt'altro che lineare, segnaliamo il terzo posto di Fabian Cancellara e l'11° di Peter Sagan, rimasto chiuso ai 300 metri. Nessun cambiamento in classifica generale: Vincenzo Nibali resta in maglia gialla.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernCon questa fanno tre! Che filotto quello di Christophe Kern! Dopo le vittorie di Annonay e Le Cap d'Agde ecco la terza affermazione del francese targato Europcar in quel di Foix. Come due giorni fa, aiutato da vento, ventagli e ventilatori, s'era presentato in solitaria sul rettilineo di Le Cap d'Agde, così ieri ha saputo resistere al gruppetto formato da Boeckmans, Jérôme e Gène. I quattro hanno viaggiato di comune accordo per quasi tutta la tappa fino a che Kern, non nuovo a trucchetti da avanspettacolo per staccare i colleghi, estraeva dalla tasca posteriore sinistra una serie di omini presi in prestito da un giardino di Carcassonne. «Chi odi?», era il grido unanime che si levava dalle bocche di Boeckmans, Jérôme e Gène. I tre non ricevevano che un ghigno come risposta, con Kern che andava disseminando l'asfalto di capi d'abbigliamento in vera pelle. Ciò non poteva non urtare le sensibili coscienze di Boeckmans, Jérôme e Gène, animalisti convinti (inutile dire che Kern lo sapesse), che riprendevano la marcia solo dopo aver pianto e vomitato (contemporaneamente, peraltro) a bordo strada. Christophe Kern poteva così raccogliere tutti gli applausi del pubblico, staccando di 3'23" Boeckmans che, ancora in lacrime, andava a vincere la volata su Jérôme e Gène. Resta invariata la generale, con Tyler Farrar saldamente in testa su Engoulvent e Vansummeren. L'americano della Garmin-Sharp comincia a diventare un serio pretendente per la vittoria finale, sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

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