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TourNotes 2011 - 8a tappa: Aigurande - Super-Besse Sancy | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

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Nel prosieguo del viaggio verso il centro della Francia, l'ottava tappa porterà il gruppo in pieno Puy-de-Dôme, verso il traguardo di Super-Besse Sancy. Dopo la partenza da Aigurande, 60 km molto semplici, prima della Côte d'Évaux-les-Bains, primo Gpm di giornata. Da qui e per 85 km (sempre in direzione sud), un lunghissimo falsopiano a salire, interrotto da parecchi tratti in contropendenza, ma che ha tutta l'aria di voler stroncare le speranze di chi avrà tentato la fuga da lontano. Negli ultimi 40 km della tappa (che ne misura 189), vedremo tutta un'altra corsa: il Col de la Croix Saint-Robert, 2a categoria con vetta ai -25 (6 km di ascesa al 6%) sparpaglierà parecchi gregari, e anche se qualcuno riuscirà a rientrare prima degli ultimi 6 km, il finale chiamerà comunque all'opera i capitani: quasi 3 km di salita per approdare a Super-Besse, quindi 2 km di discesina e pianura, e infine un chilometro e mezzo quasi all'8% che porterà al traguardo. Anche se probabilmente per il successo di giornata avrà la meglio un "clasicomane", sarà assolutamente vietato abbassare la guardia per quelli che vorranno curare la classifica.

Per la prima volta sono gli uomini di classifica i più accreditati per la vittoria da Betclic.it. In testa a tutti proprio Alberto Contador, appaiato a Cadel Evans alla quota di 6.50, seguiti a distanza da Philippe Gilbert (che non ha mai fatto mistero di aver cerchiato con il pennarello rosso questa frazione ma che potrebbe patire un po' la salita) e Alexandre Vinokourov, entrambi a 12. Samuel Sánchez (dato a 15) cercherà di rosicchiare qualche secondo per risalire la china, mentre i fratelli Schleck (dati tutti e due a 18) potrebbero sfruttare la superiorità numerica per farsi valere. Damiano Cunego (a 20) troverà terreno adatto ai suoi mezzi, mentre chi crede che la fuga arrivi in porto può scegliere di giocare l'opzione generica "Altro", a 5.

Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Giuseppe Cristiano
Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Aigurande

La cittadina della regione del Centro, dipartimento dell'Indre, con i suoi poco più di 1600 abitanti è una delle più piccole ad ospitare una partenza o un arrivo della Grande Boucle. Tuttavia ciò non deve stupire, in quanto i comuni francesi sono in media molto più piccoli della media europea (a titolo di confronto, la popolazione mediana di un comune transalpino è di soli 380 abitanti, contro gli oltre 11mila del Belgio, con oltre l'85% con meno di 2000 abitanti) e, viceversa, sono di gran lunga più numerosi, tanto da risultare quasi la metà complessiva di quelli dell'intera Unione Europea a 15 stati. Curiosamente esistono addirittura sei comuni, nella regione della Lorena, con 0 abitanti, poiché andati completamente distrutti nella battaglia di Verdun della Prima Guerra Mondiale, e tenuti burocraticamente in vita a memoria di quei tragici avvenimenti. Nonostante non abbia subito alcun tipo di catastrofe, Rochefourchat (Drôme) può vantare un solo abitante!

Super Besse

In tre occasioni la località sciistica del Massiccio Centrale ha accolto la carovana del Tour de France. Nel 2008, sfrecciò Riccardo Riccò, anticipando Valverde e Evans, salvo poi essere squalificato qualche giorno dopo per la nota positività all'Epo-Cera. Dodici anni prima era stata la volta di Rolf Sörensen, autore di una lunga fuga con, tra gli altri, Virenque, Leblanc e un giovanissimo Savoldelli che esordiva proprio in quell'occasione in un Grande Giro. Ma Super Besse, nel 1998, è stato teatro anche dell'arrivo della prima tappa della Grande Boucle Féminine, con la lituana Edita Pucinskaite che andava ad anticipare tutte e ad indossare la maglia gialla. Con caparbietà e determinazione la giovane lituana (che fino alla fine della sua carriera vincerà praticamente tutto) riuscì a mantenere le insegne del primato fino all'ultimo giorno, la prima a detronizzare una Fabiana Luperini che aveva infilato fin lì una serie incredibile di quattro Giri d'Italia (1995-1998) e tre Tour de France (1995-1997) consecutivi.

Meteo

12.25 - Aigurande
14.30 - Auzances
17.15 - Super Besse

Soggetti Alternativi

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

Vivian Ghianni

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

Primo Tour de France per lui che si è già schierato due volte al via della Vuelta (una quella conclusa) ed una al Giro d'Italia (conclusosi però anzitempo). Alla Lotto da tre stagioni, è un corridore che sa essere prezioso quando la strada sale, specie sugli strappi brevi ma particolarmente impegnativi. Buon protagonista nelle categorie giovanili (nel 2006 tra gli Under 23 ha vinto il GP Waregem, una tappa alla Ronde de l'Isard, è giunto 3° al Giro delle Regioni e si è piazzato inoltre 5° al Mondiale e 7° all'Europeo). Tra i professionisti non molte affermazioni e piazzamenti ma quest'anno è stato ottimo sulle Ardenne: 6° alla Freccia Vallone, 13esimo all'Amstel e 17esimo alla Liegi. In questo Tour è uno degli uomini fidati di Gilbert ma anche Van Den Broeck può beneficiare del suo aiuto. Anche grazie al suo lavoro potremmo vederne delle belle, anzi delle... Jelle!

TourTweet

CadelOfficial: Sto leggendo notizie sulla carneficina di ieri. Mi spiace tanto per tutti gli infortunati, specie per il mio vecchio compagno di squadra Chris Horner. Spero che stia recuperando bene.

CARLOSBARREDO: Ahahah, dicono che oggi comincerà il vero Tour. E fino ad ora dove stavamo? È stata una prima settimana molto esigente, secondo il mio umile parere!

bradwiggins: La realtà fa male ora che sta svanendo l'effetto dei medicinali. Sono triste di tornare a casa così presto e non riesco a ringraziarvi tutti per il vostro supporto.

MarkCavendish: Spero fortemente che @bradwiggins stia meglio. Sono molto dispiaciuto per lui. Vi garantisco che avrebbe messo a tacere tanta gente quest'anno... Oggi ho passato per primo la linea ma non avrei combinato assolutamente niente senza otto dei più straordinari ragazzi che io possa sperare di avere accanto. Sono tanto orgoglioso.

LeviLeipheimer: Un altro giorno triste per il Team Radioshack. Siamo caduti in sei!

La classifica al contrario

Chris HornerC'è chi storce il naso di fronte al fatto che Chris Horner, americano nato in Giappone, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, abbia raggiunto i migliori risultati della carriera in età ormai avanzata. Eppure, a parte il fatto che altrove ci si può bullare tra l'ammirazione generale di essere "uno splendido quarantenne" e nel ciclismo invece si viene visti con sospetto se lo si fa, alla carriera di Chris mancava ancora un passaggio: l'ultimo a un traguardo di tappa a un Tour, per la precisione. Ieri l'americano ha colmato anche questa lacuna, ora non gli rimane che vincerlo, un GT, e siamo a posto. Non sarà certamente il Tour in corso l'occasione, visto che, abbagliato da se stesso e da cotanta affermazione al contrario a Châteauroux, il ragazzone della RadioShack oggi non dovrebbe riprendere il via: troppo sazio, dopo la tappa di ieri, per trovare ancora gli stimoli per proseguire. Lo ricorderemo così, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, appunto.
Sono stati 6 i corridori giunti a disputarsi il successo finale, ieri, e Horner ha regolato allo sprint gente come Steegmans (che negli ultimi tre giorni ha fatto quarto-terzo-secondo), Ciolek, Zeits un Hernández in gran crescita, e Fofonov. Il sestetto ha staccato di oltre 6' i più immediati inseguitori, oltre che di 12'41" il vincitore ordinario Cavendish.
In classifica comanda sempre Vincent Jérôme, che però ieri ha preso una stecca clamorosa: sicuramente confuso dalla maxicaduta in gruppo a 40 km dal traguardo, il francese non si è accorto che nel sestetto che gli andava via c'era un Jesús Hernández (già secondo della generale) in stato di crescente grazia, il quale ha recuperato a Perdent ben 9'35", portandosi a 1'44": praticamente, alla vigilia del primo vero arrivo in salita si riapre completamente la generale. Anche Steegmans fa un bel salto grazie alla fuga buona, è terzo a 7'22" e se continua col trend di questi ultimi giorni può diventare un difficile rivale per Jérôme, il quale deve comunque correre ai ripari per respingere gli assalti di chi lo segue in classifica. Al quarto posto ritroviamo Engels a 14'24", quinto è Isaichev a 17'50", mentre Dmitriy Muravyev, grande protagonista nei primi giorni, è uscito dai quartieri alti della classifica, e mentre Thorone Hushovd, sempre ultimo, veleggia a 49'29" di distanza dalla maglia nera. Chissà se a SuperBesse cambierà tutto, o se in gruppo opteranno per un mezzo no contest. Nel caso, siamo certi che, seppur non cambierà la classifica ordinaria, in quella al contrario ci sarà sempre qualche sussulto che giustifichi il prezzo del biglietto (che peraltro costa, come tutti sanno, 0 euro...).

Marco Grassi

La classifica al contrario

Chris HornerC'è chi storce il naso di fronte al fatto che Chris Horner, americano nato in Giappone, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, abbia raggiunto i migliori risultati della carriera in età ormai avanzata. Eppure, a parte il fatto che altrove ci si può bullare tra l'ammirazione generale di essere "uno splendido quarantenne" e nel ciclismo invece si viene visti con sospetto se lo si fa, alla carriera di Chris mancava ancora un passaggio: l'ultimo a un traguardo di tappa a un Tour, per la precisione. Ieri l'americano ha colmato anche questa lacuna, ora non gli rimane che vincerlo, un GT, e siamo a posto. Non sarà certamente il Tour in corso l'occasione, visto che, abbagliato da se stesso e da cotanta affermazione al contrario a Châteauroux, il ragazzone della RadioShack oggi non dovrebbe riprendere il via: troppo sazio, dopo la tappa di ieri, per trovare ancora gli stimoli per proseguire. Lo ricorderemo così, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, appunto.
Sono stati 6 i corridori giunti a disputarsi il successo finale, ieri, e Horner ha regolato allo sprint gente come Steegmans (che negli ultimi tre giorni ha fatto quarto-terzo-secondo), Ciolek, Zeits un Hernández in gran crescita, e Fofonov. Il sestetto ha staccato di oltre 6' i più immediati inseguitori, oltre che di 12'41" il vincitore ordinario Cavendish.
In classifica comanda sempre Vincent Jérôme, che però ieri ha preso una stecca clamorosa: sicuramente confuso dalla maxicaduta in gruppo a 40 km dal traguardo, il francese non si è accorto che nel sestetto che gli andava via c'era un Jesús Hernández (già secondo della generale) in stato di crescente grazia, il quale ha recuperato a Perdent ben 9'35", portandosi a 1'44": praticamente, alla vigilia del primo vero arrivo in salita si riapre completamente la generale. Anche Steegmans fa un bel salto grazie alla fuga buona, è terzo a 7'22" e se continua col trend di questi ultimi giorni può diventare un difficile rivale per Jérôme, il quale deve comunque correre ai ripari per respingere gli assalti di chi lo segue in classifica. Al quarto posto ritroviamo Engels a 14'24", quinto è Isaichev a 17'50", mentre Dmitriy Muravyev, grande protagonista nei primi giorni, è uscito dai quartieri alti della classifica, e mentre Thorone Hushovd, sempre ultimo, veleggia a 49'29" di distanza dalla maglia nera. Chissà se a SuperBesse cambierà tutto, o se in gruppo opteranno per un mezzo no contest. Nel caso, siamo certi che, seppur non cambierà la classifica ordinaria, in quella al contrario ci sarà sempre qualche sussulto che giustifichi il prezzo del biglietto (che peraltro costa, come tutti sanno, 0 euro...).

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 8a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 8a tappa
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Rassegna TourNotes 2011 – 8a tappa
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La classifica al contrario

Chris HornerC'è chi storce il naso di fronte al fatto che Chris Horner, americano nato in Giappone, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, abbia raggiunto i migliori risultati della carriera in età ormai avanzata. Eppure, a parte il fatto che altrove ci si può bullare tra l'ammirazione generale di essere "uno splendido quarantenne" e nel ciclismo invece si viene visti con sospetto se lo si fa, alla carriera di Chris mancava ancora un passaggio: l'ultimo a un traguardo di tappa a un Tour, per la precisione. Ieri l'americano ha colmato anche questa lacuna, ora non gli rimane che vincerlo, un GT, e siamo a posto. Non sarà certamente il Tour in corso l'occasione, visto che, abbagliato da se stesso e da cotanta affermazione al contrario a Châteauroux, il ragazzone della RadioShack oggi non dovrebbe riprendere il via: troppo sazio, dopo la tappa di ieri, per trovare ancora gli stimoli per proseguire. Lo ricorderemo così, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, appunto.
Sono stati 6 i corridori giunti a disputarsi il successo finale, ieri, e Horner ha regolato allo sprint gente come Steegmans (che negli ultimi tre giorni ha fatto quarto-terzo-secondo), Ciolek, Zeits un Hernández in gran crescita, e Fofonov. Il sestetto ha staccato di oltre 6' i più immediati inseguitori, oltre che di 12'41" il vincitore ordinario Cavendish.
In classifica comanda sempre Vincent Jérôme, che però ieri ha preso una stecca clamorosa: sicuramente confuso dalla maxicaduta in gruppo a 40 km dal traguardo, il francese non si è accorto che nel sestetto che gli andava via c'era un Jesús Hernández (già secondo della generale) in stato di crescente grazia, il quale ha recuperato a Perdent ben 9'35", portandosi a 1'44": praticamente, alla vigilia del primo vero arrivo in salita si riapre completamente la generale. Anche Steegmans fa un bel salto grazie alla fuga buona, è terzo a 7'22" e se continua col trend di questi ultimi giorni può diventare un difficile rivale per Jérôme, il quale deve comunque correre ai ripari per respingere gli assalti di chi lo segue in classifica. Al quarto posto ritroviamo Engels a 14'24", quinto è Isaichev a 17'50", mentre Dmitriy Muravyev, grande protagonista nei primi giorni, è uscito dai quartieri alti della classifica, e mentre Thorone Hushovd, sempre ultimo, veleggia a 49'29" di distanza dalla maglia nera. Chissà se a SuperBesse cambierà tutto, o se in gruppo opteranno per un mezzo no contest. Nel caso, siamo certi che, seppur non cambierà la classifica ordinaria, in quella al contrario ci sarà sempre qualche sussulto che giustifichi il prezzo del biglietto (che peraltro costa, come tutti sanno, 0 euro...).

Marco Grassi

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Chris HornerC'è chi storce il naso di fronte al fatto che Chris Horner, americano nato in Giappone, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, abbia raggiunto i migliori risultati della carriera in età ormai avanzata. Eppure, a parte il fatto che altrove ci si può bullare tra l'ammirazione generale di essere "uno splendido quarantenne" e nel ciclismo invece si viene visti con sospetto se lo si fa, alla carriera di Chris mancava ancora un passaggio: l'ultimo a un traguardo di tappa a un Tour, per la precisione. Ieri l'americano ha colmato anche questa lacuna, ora non gli rimane che vincerlo, un GT, e siamo a posto. Non sarà certamente il Tour in corso l'occasione, visto che, abbagliato da se stesso e da cotanta affermazione al contrario a Châteauroux, il ragazzone della RadioShack oggi non dovrebbe riprendere il via: troppo sazio, dopo la tappa di ieri, per trovare ancora gli stimoli per proseguire. Lo ricorderemo così, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, appunto.
Sono stati 6 i corridori giunti a disputarsi il successo finale, ieri, e Horner ha regolato allo sprint gente come Steegmans (che negli ultimi tre giorni ha fatto quarto-terzo-secondo), Ciolek, Zeits un Hernández in gran crescita, e Fofonov. Il sestetto ha staccato di oltre 6' i più immediati inseguitori, oltre che di 12'41" il vincitore ordinario Cavendish.
In classifica comanda sempre Vincent Jérôme, che però ieri ha preso una stecca clamorosa: sicuramente confuso dalla maxicaduta in gruppo a 40 km dal traguardo, il francese non si è accorto che nel sestetto che gli andava via c'era un Jesús Hernández (già secondo della generale) in stato di crescente grazia, il quale ha recuperato a Perdent ben 9'35", portandosi a 1'44": praticamente, alla vigilia del primo vero arrivo in salita si riapre completamente la generale. Anche Steegmans fa un bel salto grazie alla fuga buona, è terzo a 7'22" e se continua col trend di questi ultimi giorni può diventare un difficile rivale per Jérôme, il quale deve comunque correre ai ripari per respingere gli assalti di chi lo segue in classifica. Al quarto posto ritroviamo Engels a 14'24", quinto è Isaichev a 17'50", mentre Dmitriy Muravyev, grande protagonista nei primi giorni, è uscito dai quartieri alti della classifica, e mentre Thorone Hushovd, sempre ultimo, veleggia a 49'29" di distanza dalla maglia nera. Chissà se a SuperBesse cambierà tutto, o se in gruppo opteranno per un mezzo no contest. Nel caso, siamo certi che, seppur non cambierà la classifica ordinaria, in quella al contrario ci sarà sempre qualche sussulto che giustifichi il prezzo del biglietto (che peraltro costa, come tutti sanno, 0 euro...).

Marco Grassi

La classifica al contrario

Chris HornerC'è chi storce il naso di fronte al fatto che Chris Horner, americano nato in Giappone, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, abbia raggiunto i migliori risultati della carriera in età ormai avanzata. Eppure, a parte il fatto che altrove ci si può bullare tra l'ammirazione generale di essere "uno splendido quarantenne" e nel ciclismo invece si viene visti con sospetto se lo si fa, alla carriera di Chris mancava ancora un passaggio: l'ultimo a un traguardo di tappa a un Tour, per la precisione. Ieri l'americano ha colmato anche questa lacuna, ora non gli rimane che vincerlo, un GT, e siamo a posto. Non sarà certamente il Tour in corso l'occasione, visto che, abbagliato da se stesso e da cotanta affermazione al contrario a Châteauroux, il ragazzone della RadioShack oggi non dovrebbe riprendere il via: troppo sazio, dopo la tappa di ieri, per trovare ancora gli stimoli per proseguire. Lo ricorderemo così, con quella faccia un po' da Jas Gawronski, appunto.
Sono stati 6 i corridori giunti a disputarsi il successo finale, ieri, e Horner ha regolato allo sprint gente come Steegmans (che negli ultimi tre giorni ha fatto quarto-terzo-secondo), Ciolek, Zeits un Hernández in gran crescita, e Fofonov. Il sestetto ha staccato di oltre 6' i più immediati inseguitori, oltre che di 12'41" il vincitore ordinario Cavendish.
In classifica comanda sempre Vincent Jérôme, che però ieri ha preso una stecca clamorosa: sicuramente confuso dalla maxicaduta in gruppo a 40 km dal traguardo, il francese non si è accorto che nel sestetto che gli andava via c'era un Jesús Hernández (già secondo della generale) in stato di crescente grazia, il quale ha recuperato a Perdent ben 9'35", portandosi a 1'44": praticamente, alla vigilia del primo vero arrivo in salita si riapre completamente la generale. Anche Steegmans fa un bel salto grazie alla fuga buona, è terzo a 7'22" e se continua col trend di questi ultimi giorni può diventare un difficile rivale per Jérôme, il quale deve comunque correre ai ripari per respingere gli assalti di chi lo segue in classifica. Al quarto posto ritroviamo Engels a 14'24", quinto è Isaichev a 17'50", mentre Dmitriy Muravyev, grande protagonista nei primi giorni, è uscito dai quartieri alti della classifica, e mentre Thorone Hushovd, sempre ultimo, veleggia a 49'29" di distanza dalla maglia nera. Chissà se a SuperBesse cambierà tutto, o se in gruppo opteranno per un mezzo no contest. Nel caso, siamo certi che, seppur non cambierà la classifica ordinaria, in quella al contrario ci sarà sempre qualche sussulto che giustifichi il prezzo del biglietto (che peraltro costa, come tutti sanno, 0 euro...).

Marco Grassi

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