Da Lorient, attraverso Plouay e un tracciato in cui non mancheranno i momenti tecnici, i corridori del Tour affronteranno la seconda frazione (su 4) in cui ci sarà un arrivo su una salitella. Se la Côte de Laz (km 79) e la salitella di Speziet (km 95) sono troppo lontane dal traguardo per provocare alcunché, e se i successivi 70 km (sui 172 totali) non offrono terreno per colpi di mano, ogni decisione sulla vittoria parziale è demandata al traguardo di Mûr-de-Bretagne: già dal passaggio a Neulliac, a 12 km dalla conclusione, la strada si fa ondulata. Gli ultimi 4 km saranno i più divertenti: 1000 metri di salitella per entrare nella cittadina d'arrivo, poi contropendenza di un chilometro, quindi 2 km finali all'insù. Sarà il primo di quei 2 km ad essere più impegnativo (parliamo di una pendenza del 9%, niente male insomma), visto che l'ultimo chilometro spiana abbastanza, pur tirando ancora leggermente. Un arrivo da (semi)classica che chiamerà all'opera gli specialisti del settore.
In questi ultimi tempi anche i bambini hanno imparato a capire che "arrivo che tende all'insù" uguale Philippe Gilbert. Non fa eccezione Betclic.it che quota il fuoriclasse vallone alla miseria di 1.50, lontana mezzo punto dalla certezza assoluta solo perché potrebbe arrivare una fuga (la variabile "Altro" è quotata a 7) o per qualche imprevisto dell'ultimissima ora. Insomma, se si arriva ai meno due tutti in gruppo, sarà davvero un'impresa batterlo. Ci proverà sicuramente Cadel Evans, già secondo al Mont des Alouettes ma più adatto a questo arrivo (la sua quota è 10), così come Samuel Sánchez (a 12) che deve provare a limare qualche secondo al suo già significativo ritardo, Damiano Cunego (chi crederà nel veronese sarà ricompensato con 20 volte la sua puntata) o, perché no, Alberto Contador (a 13) che, con una prestazione positiva, si metterebbe alle spalle un paio di giorni davvero bui.
La storia di Lorient nel Tour de France è spesso legata a fughe, alcune di esse storiche come quella di Walkowiak nella Lorient - Angers del 1956. L'esordio risale al 1939, quando Raymond Louviot s'impose nella Brest - Lorient. In fuga con lui c'era Renè Vietto, che prese il simbolo del primato ma non riuscì a difenderlo dagli attacchi di Sylviére Maes, vincitore di quel Tour con mezz'ora di vantaggio su Vietto. Nel 1960 s'impose Roger Riviére, protagonista quell'anno di un duello con Nencini finito tragicamente (il corridore francese cadde e rimase paralizzato nella discesa del Perjuret). Nel 1977 a imporsi fu il nostro Giacinto Santambrogio, in una tappa inversa a quella del 1956 (Angers - Lorient). Ultimo approdo nel 2002, quando s'impose Calzati al termine di una fuga solitaria.