La classifica al contrario
Ci siamo quasi, una passeggiata per le vie di Parigi e poi il Tour de France sarà finito, sembrano appena tre settimane che è iniziato, ed ora si chiude così, davanti ai nostri occhi ancora desiderosi di gare, di agonismo, di storie, di attacchi, contrattacchi e poi t'attacchi. La cronometro di Grenoble era chiamata a porre la parola fine alla lotta per le varie classifiche, tanto oggi sarà tutta una passerella verso l'Arco di Trionfo, tutti elegantelli per non sfigurare sui Campi Elisi, e l'agonismo sarà circoscritto a pochi momenti salienti.
La vittoria di tappa al contrario contro il tempo ha arriso a Jérémie Galland, 28enne francese che voleva partecipare anche lui del gran parlare che si fa della nuova età dell'oro del movimento transalpino. Ci si è impegnato a fondo, il ragazzone della Saur, per regalare alla sua squadra un'altra vittoria dopo quella, sudatissima, di Jeandesboz nel giorno campale di Saint-Flour. All'eroica media di 38.1, Galland ha chiuso con un vantaggio di 11'19" dal presunto specialista Tony Martin, che si vanta d'aver vinto la tappa ordinaria. Al secondo posto troviamo poi Terpstra, a 41" da Galland, quindi Duque a 1'31", Bozic a 1'34" e Iglinskiy a 1'35".
Ma come tutti sanno bene, a noi interessava principalmente la lotta per la classifica al contrario. Ci interessava da italiani, perché uno dei nostri, dell'intrepida armata di 15 azzurri (poi ridottisi strada facendo a causa di qualche ritiro) in terra di Francia, lottava per un traguardo importantissimo, o meglio, ci sia consentito, per il traguardo più importante: la maglia nera. Fabio Sabatini ha interpretato la cronometro in maniera perfetta, gli interessava curare Andrey Amador, l'unico che ormai lo potesse impensierire in classifica, e solo su questo si è concentrato. Al primo intertempo, il Casanova di San José, partito meglio di Sabatini, aveva 4" di vantaggio, ma il Nostro comunque lo marcava a vista, tanto che al secondo intertempo, dopo 27 km di tappa (a 15 dalla fine), il distacco dell'italiano da CicloAmador era sceso ad appena un secondo. Il capolavoro per Fabio è venuto nel tratto finale: evidentemente il capitano della Liquigas aveva riservato le migliori energie per gli ultimi chilometri, sicché al traguardo Amador si è ritrovato scavalcato e addirittura umiliato, visto che il margine in favore del capoclassifica è stato alla fine di 1'02".
Nella generale il vantaggio di Sabatini su Amador è quindi ora di 3'08"; terzo è Pate, autore di una pessima prova (ha pagato quasi 5' alla maglia nera), che ha un distacco di 12'17". Quarto Burghardt a 13'35", quinto Renshaw (che ha scavalcato Dumoulin) a 13'43". Cadel Evans si è fatto superare da Andy Schleck ed ora è mestamente ultimo a 3h57'43": e poi hanno pure il coraggio di dire che l'australiano non è più un perdente...
Creata nel 1936, l’Union Sportive de Creteil è una società che negli anni ha avuto grandi successi in diversi sport tra cui il ciclismo. L'ultima tappa del Tour parte da Creteil proprio per commemorare Laurent Fignon che da giovane fu tesserato dall’USC che nel ciclismo vanta inoltre diversi atleti medagliati ai Giochi Olimpici, tra questi il pistard Gregory Baugé, tesserato dal 2002. Ginnastica e Pallamano sono le altre due discipline che hanno portato numerosi successi alla società di questa città del banlieu sud-est di Parigi.