Il Portale del Ciclismo professionistico

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Da domani inizieranno le grandi montagne quindi difficilmente le squadre dei velocisti si faranno sfuggire questa occasione per portare l'arrivo il gruppo compatto: a maggior ragione visto che ieri Cavendish si è dimostrato battibile e ciò invoglierà diverse squadre, oltre alla solita HTC, a tirare. Il percorso è facile ma fino ad un certo punto visto che ci sono tanti brevi dislivelli oltre ai due segnalati come gran premi della montagna: niente di spaventoso, ma qualche uomo non al 100% potrebbe essere poco brillante nel finale.

Se volata deve essere allora il favorito numero uno non può che essere ancora una volta Mark Cavendish che BetClic.it quota addirittura a 1.70: lo sprinter dell'Isola di Man difficilmente ne sbaglia due di fila. La vittoria di ieri fa guadagnare consensi ad André Greipel che è il secondo favorito a 7 seguito da Farrar a 9. Tra le quote più alte segnaliamo quelle di Alessandro Petacchi, secondo nello sprint di Châteauroux, dato a 18, e anche di Borut Bozic, a 40, che è spesso presente negli ordini d'arrivo se sa stupire quando lo sprint non è del tutto lineare.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Blaye-les-Mines

Questo piccolo comune di circa 3000 abitanti ospita per la prima volta la carovana del Tour de France. I contatti con la ASO, però, erano iniziati già diversi anni fa ed erano state fatte le provi generali con due frazioni del Tour de l'Avenir. Nel 2005 si è disputata qui la decima e ultima tappa con vittoria di Sébastien Minard che potrebbe ricordarsi di quell'acuto per provare ad andare in fuga anche oggi; la seconda occasione è stata nel 2008 con un'impegnativa cronometro di 21 km: quel giorno vinse Taaramae davanti a Coppel, Rui Costa e Amador, tutti in gara in questo Tour de France.

Lavaur

Poco più di 10.000 anime abitano a Lavaur, ma non si può certo dire che questa città del Midi-Pyrénées sia poco attiva dal punto di vista economico e commerciale. Due mercati settimanali del gusto sono molto rinomati ma anche una multinazionale ha scelto di mettere le proprie radici a Lavaur, si tratta del Centro Dermo Cosmetico Pierre Fabre che dal 2000 da lavoro a 300 persone. Anche un'azienda in passato legata al ciclismo ha una sede in questo piccolo centro, si tratta della R.A.G.T., impresa agro-alimentare a carattere regionale.

Meteo

13.05 - Blaye-les-Mines
15.15 - Gaillac
17.15 - Lavaur

Soggetti Alternativi

Partecipa per la prima volta al Tour de France dopo tre Giri d'Italia disputati (e conclusi) e tre Vuelta di Spagna (due quelle portate a termine). Approdato nella scorsa stagione alla RadioShack dopo sei anni nelle file dell'Euskaltel, è principalmente un passista e uomo di fatica. Ciò lo si può facilmente evincere dai pochi risultati ottenuti, tuttavia qualche bella soddisfazione se l'è tolta, specie nei prologhi e nelle crono brevi: nel 2008 è 2° nel prologo della Parigi-Nizza, nel 2009 ha conquistato la crono del Tour du Poitou-Charentes mentre quest'anno ha ottenuto il suo successo più importante: la Vuelta a Andalucia-Ruta del Sol. Il suo compito in questa Grande Boucle è quello aiutare i propri capitani ma se avrà gambe e possibilità potremmo vederlo in azione in una fuga. Per lasciare così il proprio...Markel sulla corsa!

Vivian Ghianni

Partecipa per la prima volta al Tour de France dopo tre Giri d'Italia disputati (e conclusi) e tre Vuelta di Spagna (due quelle portate a termine). Approdato nella scorsa stagione alla RadioShack dopo sei anni nelle file dell'Euskaltel, è principalmente un passista e uomo di fatica. Ciò lo si può facilmente evincere dai pochi risultati ottenuti, tuttavia qualche bella soddisfazione se l'è tolta, specie nei prologhi e nelle crono brevi: nel 2008 è 2° nel prologo della Parigi-Nizza, nel 2009 ha conquistato la crono del Tour du Poitou-Charentes mentre quest'anno ha ottenuto il suo successo più importante: la Vuelta a Andalucia-Ruta del Sol. Il suo compito in questa Grande Boucle è quello aiutare i propri capitani ma se avrà gambe e possibilità potremmo vederlo in azione in una fuga. Per lasciare così il proprio...Markel sulla corsa!

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Partecipa per la prima volta al Tour de France dopo tre Giri d'Italia disputati (e conclusi) e tre Vuelta di Spagna (due quelle portate a termine). Approdato nella scorsa stagione alla RadioShack dopo sei anni nelle file dell'Euskaltel, è principalmente un passista e uomo di fatica. Ciò lo si può facilmente evincere dai pochi risultati ottenuti, tuttavia qualche bella soddisfazione se l'è tolta, specie nei prologhi e nelle crono brevi: nel 2008 è 2° nel prologo della Parigi-Nizza, nel 2009 ha conquistato la crono del Tour du Poitou-Charentes mentre quest'anno ha ottenuto il suo successo più importante: la Vuelta a Andalucia-Ruta del Sol. Il suo compito in questa Grande Boucle è quello aiutare i propri capitani ma se avrà gambe e possibilità potremmo vederlo in azione in una fuga. Per lasciare così il proprio...Markel sulla corsa!

Partecipa per la prima volta al Tour de France dopo tre Giri d'Italia disputati (e conclusi) e tre Vuelta di Spagna (due quelle portate a termine). Approdato nella scorsa stagione alla RadioShack dopo sei anni nelle file dell'Euskaltel, è principalmente un passista e uomo di fatica. Ciò lo si può facilmente evincere dai pochi risultati ottenuti, tuttavia qualche bella soddisfazione se l'è tolta, specie nei prologhi e nelle crono brevi: nel 2008 è 2° nel prologo della Parigi-Nizza, nel 2009 ha conquistato la crono del Tour du Poitou-Charentes mentre quest'anno ha ottenuto il suo successo più importante: la Vuelta a Andalucia-Ruta del Sol. Il suo compito in questa Grande Boucle è quello aiutare i propri capitani ma se avrà gambe e possibilità potremmo vederlo in azione in una fuga. Per lasciare così il proprio...Markel sulla corsa!

Partecipa per la prima volta al Tour de France dopo tre Giri d'Italia disputati (e conclusi) e tre Vuelta di Spagna (due quelle portate a termine). Approdato nella scorsa stagione alla RadioShack dopo sei anni nelle file dell'Euskaltel, è principalmente un passista e uomo di fatica. Ciò lo si può facilmente evincere dai pochi risultati ottenuti, tuttavia qualche bella soddisfazione se l'è tolta, specie nei prologhi e nelle crono brevi: nel 2008 è 2° nel prologo della Parigi-Nizza, nel 2009 ha conquistato la crono del Tour du Poitou-Charentes mentre quest'anno ha ottenuto il suo successo più importante: la Vuelta a Andalucia-Ruta del Sol. Il suo compito in questa Grande Boucle è quello aiutare i propri capitani ma se avrà gambe e possibilità potremmo vederlo in azione in una fuga. Per lasciare così il proprio...Markel sulla corsa!

TourTweet

albertocontador: Grande visita oggi di @marianne_vos vincitrice del Giro d'Italia femminile e di tutto ciò che vuole 

andykloedi: Ho ancora dolore, ma può solo migliorare. Domani è un altro giorno, e grazie a tutti voi per i bei messaggi. Continuerò a lottare

andy_schleck: Ecco quello che mangiamo ogni giorno 

f_cancellara: Pioveva come tutto... @andy_schleck e il suo ombrello fatto in casa pronti per tornare dal camion cucina all'albergo 

La classifica al contrario

Marcus BurghardtTappa da volata, e volata è stata, anche bella corposa. E quando il risultato è incerto, appeso a un filo, suscettibile a ogni possibile colpo di vento, entrano in gioco i grossi calibri della nostra classifica al contrario. Anche se poi la vittoria è sfuggita ai più forti, visto che a regolare il drappello di 22 uomini giunti tutti con lo stesso tempo è stato Marcus Burghardt, un corridore che qualche anno fa sembrava destinato ad un'ombrosa carriera da vincitore ordinario di grandi classiche, e che invece ritroviamo con gioia al primo posto di un ordine d'arrivo al contrario, per giunta al Tour, dove tutto conta di più. Siamo contenti che il tedesco abbia finalmente fatto questo salto di qualità, del resto ci voleva una grande determinazione per imporsi nella decima tappa: per avere la dimensione di una simile affermazione, basta elencare i nomi di quelli che Burghardt si è lasciato dietro, nomi che fanno tremare i polsi.
Al secondo posto di giornata il sempre più immenso Vincent Jérôme, che dopo le imprese dei primi giorni sta correndo con un'oculatezza che farebbe l'invidia delle brave massaie di una volta. Senza spendere più del necessario, Perdent (questo il suo soprannome, per chi si fosse perso le puntate precedenti) controlla col cipiglio del lupo di mare tutto ciò che gli ruota intorno, con un occhio particolare per i rivali di classifica. In terza posizione una new entry della nostra rubrica, Yohann Gène, poi al quarto posto uno di quei ritorni che farebbero commuovere anche un sergente dell'Armata Rossa in pensione, ovvero quello di Dmitriy Muravyev, il Volpone delle Steppe che un po' tutti portiamo nel cuore. Quinto un altro frequentatore di questi lidi, Dani Navarro. L'ultimo dell'ordine d'arrivo al contrario, André Greipel, paga 7' tondi tondi, come tutti quelli arrivati ignominiosamente con lui.
Il bello è - e qui veniamo all'analisi della classifica - che, pur mancando la quarta vittoria di tappa in questa Grande Boucle, Jérôme ha allungato sui più immediati inseguitori, giunti tutti in un corposo gruppetto staccato di 1'01" dai migliori. E quindi, pur essendo la matematica un'opinione per molti, i conti sono comunque abbastanza facili: Steegmans secondo a 8'23" da Perdent, Engels terzo a 16'35", Isaichev quarto a 18'51". Solo il quinto della top-5, Amador, è riuscito a tenere le ruote della maglia nera, mantenendo il suo distacco a 18'56" (e avvicinando in questo modo quelli che lo precedono). Muravyev, ottavo, è a 23'18" da Jérôme; il 178esimo e ultimo, Voeckler, paga la bellezza di 1h35'50": sarà anche bravo, T-Blanc, ma nel suo Team Europcar c'è qualcuno molto più bravo... che lo sappia, invece di pavoneggiarsi tanto con quella maglia gialla.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Marcus BurghardtTappa da volata, e volata è stata, anche bella corposa. E quando il risultato è incerto, appeso a un filo, suscettibile a ogni possibile colpo di vento, entrano in gioco i grossi calibri della nostra classifica al contrario. Anche se poi la vittoria è sfuggita ai più forti, visto che a regolare il drappello di 22 uomini giunti tutti con lo stesso tempo è stato Marcus Burghardt, un corridore che qualche anno fa sembrava destinato ad un'ombrosa carriera da vincitore ordinario di grandi classiche, e che invece ritroviamo con gioia al primo posto di un ordine d'arrivo al contrario, per giunta al Tour, dove tutto conta di più. Siamo contenti che il tedesco abbia finalmente fatto questo salto di qualità, del resto ci voleva una grande determinazione per imporsi nella decima tappa: per avere la dimensione di una simile affermazione, basta elencare i nomi di quelli che Burghardt si è lasciato dietro, nomi che fanno tremare i polsi.
Al secondo posto di giornata il sempre più immenso Vincent Jérôme, che dopo le imprese dei primi giorni sta correndo con un'oculatezza che farebbe l'invidia delle brave massaie di una volta. Senza spendere più del necessario, Perdent (questo il suo soprannome, per chi si fosse perso le puntate precedenti) controlla col cipiglio del lupo di mare tutto ciò che gli ruota intorno, con un occhio particolare per i rivali di classifica. In terza posizione una new entry della nostra rubrica, Yohann Gène, poi al quarto posto uno di quei ritorni che farebbero commuovere anche un sergente dell'Armata Rossa in pensione, ovvero quello di Dmitriy Muravyev, il Volpone delle Steppe che un po' tutti portiamo nel cuore. Quinto un altro frequentatore di questi lidi, Dani Navarro. L'ultimo dell'ordine d'arrivo al contrario, André Greipel, paga 7' tondi tondi, come tutti quelli arrivati ignominiosamente con lui.
Il bello è - e qui veniamo all'analisi della classifica - che, pur mancando la quarta vittoria di tappa in questa Grande Boucle, Jérôme ha allungato sui più immediati inseguitori, giunti tutti in un corposo gruppetto staccato di 1'01" dai migliori. E quindi, pur essendo la matematica un'opinione per molti, i conti sono comunque abbastanza facili: Steegmans secondo a 8'23" da Perdent, Engels terzo a 16'35", Isaichev quarto a 18'51". Solo il quinto della top-5, Amador, è riuscito a tenere le ruote della maglia nera, mantenendo il suo distacco a 18'56" (e avvicinando in questo modo quelli che lo precedono). Muravyev, ottavo, è a 23'18" da Jérôme; il 178esimo e ultimo, Voeckler, paga la bellezza di 1h35'50": sarà anche bravo, T-Blanc, ma nel suo Team Europcar c'è qualcuno molto più bravo... che lo sappia, invece di pavoneggiarsi tanto con quella maglia gialla.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 11a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 11a tappa
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La classifica al contrario

Marcus BurghardtTappa da volata, e volata è stata, anche bella corposa. E quando il risultato è incerto, appeso a un filo, suscettibile a ogni possibile colpo di vento, entrano in gioco i grossi calibri della nostra classifica al contrario. Anche se poi la vittoria è sfuggita ai più forti, visto che a regolare il drappello di 22 uomini giunti tutti con lo stesso tempo è stato Marcus Burghardt, un corridore che qualche anno fa sembrava destinato ad un'ombrosa carriera da vincitore ordinario di grandi classiche, e che invece ritroviamo con gioia al primo posto di un ordine d'arrivo al contrario, per giunta al Tour, dove tutto conta di più. Siamo contenti che il tedesco abbia finalmente fatto questo salto di qualità, del resto ci voleva una grande determinazione per imporsi nella decima tappa: per avere la dimensione di una simile affermazione, basta elencare i nomi di quelli che Burghardt si è lasciato dietro, nomi che fanno tremare i polsi.
Al secondo posto di giornata il sempre più immenso Vincent Jérôme, che dopo le imprese dei primi giorni sta correndo con un'oculatezza che farebbe l'invidia delle brave massaie di una volta. Senza spendere più del necessario, Perdent (questo il suo soprannome, per chi si fosse perso le puntate precedenti) controlla col cipiglio del lupo di mare tutto ciò che gli ruota intorno, con un occhio particolare per i rivali di classifica. In terza posizione una new entry della nostra rubrica, Yohann Gène, poi al quarto posto uno di quei ritorni che farebbero commuovere anche un sergente dell'Armata Rossa in pensione, ovvero quello di Dmitriy Muravyev, il Volpone delle Steppe che un po' tutti portiamo nel cuore. Quinto un altro frequentatore di questi lidi, Dani Navarro. L'ultimo dell'ordine d'arrivo al contrario, André Greipel, paga 7' tondi tondi, come tutti quelli arrivati ignominiosamente con lui.
Il bello è - e qui veniamo all'analisi della classifica - che, pur mancando la quarta vittoria di tappa in questa Grande Boucle, Jérôme ha allungato sui più immediati inseguitori, giunti tutti in un corposo gruppetto staccato di 1'01" dai migliori. E quindi, pur essendo la matematica un'opinione per molti, i conti sono comunque abbastanza facili: Steegmans secondo a 8'23" da Perdent, Engels terzo a 16'35", Isaichev quarto a 18'51". Solo il quinto della top-5, Amador, è riuscito a tenere le ruote della maglia nera, mantenendo il suo distacco a 18'56" (e avvicinando in questo modo quelli che lo precedono). Muravyev, ottavo, è a 23'18" da Jérôme; il 178esimo e ultimo, Voeckler, paga la bellezza di 1h35'50": sarà anche bravo, T-Blanc, ma nel suo Team Europcar c'è qualcuno molto più bravo... che lo sappia, invece di pavoneggiarsi tanto con quella maglia gialla.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Marcus BurghardtTappa da volata, e volata è stata, anche bella corposa. E quando il risultato è incerto, appeso a un filo, suscettibile a ogni possibile colpo di vento, entrano in gioco i grossi calibri della nostra classifica al contrario. Anche se poi la vittoria è sfuggita ai più forti, visto che a regolare il drappello di 22 uomini giunti tutti con lo stesso tempo è stato Marcus Burghardt, un corridore che qualche anno fa sembrava destinato ad un'ombrosa carriera da vincitore ordinario di grandi classiche, e che invece ritroviamo con gioia al primo posto di un ordine d'arrivo al contrario, per giunta al Tour, dove tutto conta di più. Siamo contenti che il tedesco abbia finalmente fatto questo salto di qualità, del resto ci voleva una grande determinazione per imporsi nella decima tappa: per avere la dimensione di una simile affermazione, basta elencare i nomi di quelli che Burghardt si è lasciato dietro, nomi che fanno tremare i polsi.
Al secondo posto di giornata il sempre più immenso Vincent Jérôme, che dopo le imprese dei primi giorni sta correndo con un'oculatezza che farebbe l'invidia delle brave massaie di una volta. Senza spendere più del necessario, Perdent (questo il suo soprannome, per chi si fosse perso le puntate precedenti) controlla col cipiglio del lupo di mare tutto ciò che gli ruota intorno, con un occhio particolare per i rivali di classifica. In terza posizione una new entry della nostra rubrica, Yohann Gène, poi al quarto posto uno di quei ritorni che farebbero commuovere anche un sergente dell'Armata Rossa in pensione, ovvero quello di Dmitriy Muravyev, il Volpone delle Steppe che un po' tutti portiamo nel cuore. Quinto un altro frequentatore di questi lidi, Dani Navarro. L'ultimo dell'ordine d'arrivo al contrario, André Greipel, paga 7' tondi tondi, come tutti quelli arrivati ignominiosamente con lui.
Il bello è - e qui veniamo all'analisi della classifica - che, pur mancando la quarta vittoria di tappa in questa Grande Boucle, Jérôme ha allungato sui più immediati inseguitori, giunti tutti in un corposo gruppetto staccato di 1'01" dai migliori. E quindi, pur essendo la matematica un'opinione per molti, i conti sono comunque abbastanza facili: Steegmans secondo a 8'23" da Perdent, Engels terzo a 16'35", Isaichev quarto a 18'51". Solo il quinto della top-5, Amador, è riuscito a tenere le ruote della maglia nera, mantenendo il suo distacco a 18'56" (e avvicinando in questo modo quelli che lo precedono). Muravyev, ottavo, è a 23'18" da Jérôme; il 178esimo e ultimo, Voeckler, paga la bellezza di 1h35'50": sarà anche bravo, T-Blanc, ma nel suo Team Europcar c'è qualcuno molto più bravo... che lo sappia, invece di pavoneggiarsi tanto con quella maglia gialla.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Marcus BurghardtTappa da volata, e volata è stata, anche bella corposa. E quando il risultato è incerto, appeso a un filo, suscettibile a ogni possibile colpo di vento, entrano in gioco i grossi calibri della nostra classifica al contrario. Anche se poi la vittoria è sfuggita ai più forti, visto che a regolare il drappello di 22 uomini giunti tutti con lo stesso tempo è stato Marcus Burghardt, un corridore che qualche anno fa sembrava destinato ad un'ombrosa carriera da vincitore ordinario di grandi classiche, e che invece ritroviamo con gioia al primo posto di un ordine d'arrivo al contrario, per giunta al Tour, dove tutto conta di più. Siamo contenti che il tedesco abbia finalmente fatto questo salto di qualità, del resto ci voleva una grande determinazione per imporsi nella decima tappa: per avere la dimensione di una simile affermazione, basta elencare i nomi di quelli che Burghardt si è lasciato dietro, nomi che fanno tremare i polsi.
Al secondo posto di giornata il sempre più immenso Vincent Jérôme, che dopo le imprese dei primi giorni sta correndo con un'oculatezza che farebbe l'invidia delle brave massaie di una volta. Senza spendere più del necessario, Perdent (questo il suo soprannome, per chi si fosse perso le puntate precedenti) controlla col cipiglio del lupo di mare tutto ciò che gli ruota intorno, con un occhio particolare per i rivali di classifica. In terza posizione una new entry della nostra rubrica, Yohann Gène, poi al quarto posto uno di quei ritorni che farebbero commuovere anche un sergente dell'Armata Rossa in pensione, ovvero quello di Dmitriy Muravyev, il Volpone delle Steppe che un po' tutti portiamo nel cuore. Quinto un altro frequentatore di questi lidi, Dani Navarro. L'ultimo dell'ordine d'arrivo al contrario, André Greipel, paga 7' tondi tondi, come tutti quelli arrivati ignominiosamente con lui.
Il bello è - e qui veniamo all'analisi della classifica - che, pur mancando la quarta vittoria di tappa in questa Grande Boucle, Jérôme ha allungato sui più immediati inseguitori, giunti tutti in un corposo gruppetto staccato di 1'01" dai migliori. E quindi, pur essendo la matematica un'opinione per molti, i conti sono comunque abbastanza facili: Steegmans secondo a 8'23" da Perdent, Engels terzo a 16'35", Isaichev quarto a 18'51". Solo il quinto della top-5, Amador, è riuscito a tenere le ruote della maglia nera, mantenendo il suo distacco a 18'56" (e avvicinando in questo modo quelli che lo precedono). Muravyev, ottavo, è a 23'18" da Jérôme; il 178esimo e ultimo, Voeckler, paga la bellezza di 1h35'50": sarà anche bravo, T-Blanc, ma nel suo Team Europcar c'è qualcuno molto più bravo... che lo sappia, invece di pavoneggiarsi tanto con quella maglia gialla.

Marco Grassi

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