Il primo dei due giorni di riposo, alla vigilia della decima tappa, non fungerà da spartiacque tra due fasi del Tour, visto che da Aurillac a Carmaux il copione sarà bene o male simile a quello della prima settimana di gara. Tanto per cominciare, continua il lungo viaggio verso sud (verso i Pirenei, quindi) di un tracciato che taglia longitudinalmente la Francia al centro; e tanto per proseguire, riecco una tappa difficile da interpretare. I primi 60 km dopo la partenza sono abbastanza facili, poi un'infilata di un paio di côte in 10 km (Figeac e Loupiac) movimenterà le cose. Il che, però, non vuol dire che il gruppo si sfalderà: sì, nella seconda metà della frazione ci saranno altre due salitelle da non prendere sotto gamba (la Côte de Villefranche-de-Rouergue a 60 km dal traguardo e il Mirandol Bourgnounac ai -15), però il plotone se s'impegna potrà produrre una nuova volata di gruppo. Anche se i 20 km di discesa dopo Rieupeyroux (e subito prima del citato Mirandol) non dispiaceranno di sicuro ai fuggitivi eventualmente in azione.
Anche Betclic.it non ha fatto una scelta decisa tra la fuga e la volata. Mark Cavendish, assoluto mattatore delle quote nelle tappe pianeggianti, è dato "solo" a 3.25, seguito a distanza da Tyler Farrar, quotato a 8, con Alessandro Petacchi a 15. L'opzione "Altro", che di solito include i nomi da fuga del mattino, è una delle più basse dell'intero Tour finora, a 3, mentre sono tenuti in buona considerazione anche due finisseur già vittoriosi nei giorni scorsi come Philippe Gilbert e Edvald Boasson Hagen (entrambi con la quota di 10), il che fa pensare che non è esclusa neanche la possibilità di uno sprint a ranghi ristretti.
Aurillac, Orlhac in occitano, ha la nomea di essere la città più fredda della Francia. Vero, ma solo in riferimento a tutte le altre città che compaiono sui pannelli meteo delle televisioni francesi. La città sita nel dipartimento del Cantal è infatti quella che si trova a un'altitudine maggiore rispetto alle altre città rappresentate nella cartina delle trasmissioni meteo, 637 slm. La diceria è stata smascherata anche da un esperto che ha dimostrato il contrario andando ad analizzare tutte le rilevazioni delle temperature degli ultimi 80 anni.