Il Portale del Ciclismo professionistico

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Si sale. Forse non eccessivamente, ma si sale. Certamente, si inizia a fare sul serio, ed anche se potremmo assistere a due tipi di corsa - una con l'obiettivo del successo di tappa, l'altra con la lotta tra gli uomini di classifica - i sei Gpm (con i tre di 2a categoria racchiusi negli ultimi 60 km) promettono divertimento, o quantomeno una rivoluzione (seppur piccola) in classifica generale, togliendo dai piani alti tutti coloro che sono lì per via delle cadute (degli altri) e del pavé. L'arrivo non è catalogato come "in salita" perché dal Gpm di Côte de Lamoura (14 km al 5% di pendenza media) all'arrivo ci saranno 4 km di differenza: comunque di leggera salita, se è vero che si passerà dai 1145 metri s.l.m. dello "scollinamento" ai 1168 metri d'altitudini di Station des Rousses. Inutile specificare che Evans - 3° a 39" da Cancellara e 19" da Thomas - è il maggior candidato per la maglia gialla di stasera, ma in fin dei conti tra i primi 30 della classifica generale dovremmo non trovare più Hushovd, Vansummeren, Rojas, McEwen (la cui partenza è addirittura in dubbio dopo la caduta di ieri dopo il traguardo) e Tankink, ma all'interno di queste stesse posizioni potrebbero esserci delle scossette di assestamento che potrebbero risultare piuttosto importanti, soprattutto a livello psicologico.

Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Marco Fiorilla
Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Tournus

Questo piccolo centro della Borgogna ed ex castrum romano popolato da poco più di 5mila anime, nel IX secolo era un importante centro religioso. Infatti nel VI secolo San Colombano, sulla tomba del santo martire Valeriano, aveva fondato un monastero che poi divenne sede dei monaci colombaniani di San Filiberto. Questi monaci edificarono anche una chiesa abbaziale inaugurata nel 1120 e che rappresenta uno dei momenti più alti dell'architettura romanica francese. Molti mercati, concerti e mostre ogni anno ravvivano strade e palazzi di Tournus, facendola apparire ancor più un centro legatissimo all'epoca romana e medievale. 

Station des Rousses

Il Tour approda per la prima volta in questo incantevole angolo di mondo posto tra le montagne del Jura. La Stazione è anche un piccolo paradiso per gli amanti dello sport: scalate, discese tra canyon, canoa e vela nelle acque del lago Lamoura, ma anche skate, pattinaggio, tennis, golf e ovviamente mountain bike, sono le attrattive sportive che la Stazione offre ai molti turisti che ogni anno decidono di rilassarsi tra le montagne di questo spazio franco-svizzero. In inverno, invece, non possono mancare le attività sciistiche e di snowboard grazie ai molti impianti presenti tra i quattro villaggi consorziati sotto il nome di Station des Rousses.

Meteo

13 - Tournus
15 - Cernon
17.20 - Station des Rousses

Soggetti Alternativi

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

Vivian Ghianni

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

Debuttante al Tour de France alla seconda stagione da professionista, grazie all'approdo alla Footon-Servetto che lo ha prelevato dalla Burgos Monumental. A dire il vero un po' di Francia l'ha già assaggiata, col Tour de l'Avenir dello scorso anno, chiuso con un buon 10° posto. Essendo scalatore non può che avere nella salita il suo terreno preferito e già ad inizio stagione è riuscito a mettersi in bella evidenza tra Tour de San Luís (dove ha colto il primo successo) e Challenge Mallorca. La Grande Boucle è una buona occasione per accumulare ulteriore esperienza e - perché no? - tentare una sortita in qualche tappa complicata. Allora ¡vamos Rafael!, per monti e per... Valls!

TourTweet

mcewenrobbie (ieri): Incredibile... Buttato a terra ai 60 orari da uno del cerimoniale, 75 metri dopo l'arrivo. Mi è letteralmente saltato davanti... Niente di rotto.

dzabriskie (ieri): Non ho mai capito perché la gente pensa che la ruota davanti sia un'arma eccellente...

CARLOSBARREDO (ieri): Chiedo scusa a tutti per la scena vergognosa!!! Scusate davvero, sono desolato.

johanbruyneel (ieri): Ottimo! AC rotta nel nostrop hotel. Almeno hanno lasciato un appunto... http://twitpic.com/23sa2i

andykloedi (ieri): Ci credete? Ecco la nostra camera da letto! Come potete vedere, non siamo calciatori. http://yfrog.com/hqewszj

mcewenrobbie (ieri): A quanto pare l'idiota che m'ha mandato a terra è un giornalista tv. Sospeso solo per un giorno. Date un'occhiata qua a cos'ha fatto http://tinyurl.com/365uw79

Le Doulos (Jean-Pierre Melville, 1962)

La locandina di Le Doulos - Foto www.divxplanet.com

Regolamenti di conti: roba da noir. O da polar, se vogliamo declinare il genere compiutamente alla francese. Serge Reggiani, attore dalla faccia triste e dalle origini italiane, è per Melville un gangster che, appena uscito da galera, va a fare il giro degli amici e dei nemici. E nel separare il grano dal loglio, perde di vista la realtà e si convince che anche il suo delfino lo tradisce. E invece Silien-Belmondo era un amico leale, ma il gangster (si chiama Maur) se ne renderà conto quando sarà troppo tardi per tutti. Non c'è da scandalizzarsi se viene rivelato il finale di un noir (anzi, di un polar): in realtà non si svela niente, visto che non ce n'è stato uno che sia finito bene, la tragedia è sempre incombente su uomini piccoli resi ancora più piccoli dalla propria meschinità, dai propri errori e anche dallo smisurato orgoglio che impedisce loro di ammetterli. Il noir (anzi, il polar) ha la tragedia nel dna, e non contiene soluzione a questo precipitare verso l'inesorabile. E quando parla di regolamenti di conti, possiamo star certi che andrà fino in fondo, senza sconti per nessuno: un regolmento di conti è una cosa seria. E se qualcuno pensa che possa essere indultato con una multa di 200 franchi, non ha capito niente di come vanno le cose nel mondo degli uomini duri: un mondo in cui un colpevole non chiederà mai scusa.

Marco Grassi

Le Doulos (Jean-Pierre Melville, 1962)

La locandina di Le Doulos - Foto www.divxplanet.com

Regolamenti di conti: roba da noir. O da polar, se vogliamo declinare il genere compiutamente alla francese. Serge Reggiani, attore dalla faccia triste e dalle origini italiane, è per Melville un gangster che, appena uscito da galera, va a fare il giro degli amici e dei nemici. E nel separare il grano dal loglio, perde di vista la realtà e si convince che anche il suo delfino lo tradisce. E invece Silien-Belmondo era un amico leale, ma il gangster (si chiama Maur) se ne renderà conto quando sarà troppo tardi per tutti. Non c'è da scandalizzarsi se viene rivelato il finale di un noir (anzi, di un polar): in realtà non si svela niente, visto che non ce n'è stato uno che sia finito bene, la tragedia è sempre incombente su uomini piccoli resi ancora più piccoli dalla propria meschinità, dai propri errori e anche dallo smisurato orgoglio che impedisce loro di ammetterli. Il noir (anzi, il polar) ha la tragedia nel dna, e non contiene soluzione a questo precipitare verso l'inesorabile. E quando parla di regolamenti di conti, possiamo star certi che andrà fino in fondo, senza sconti per nessuno: un regolmento di conti è una cosa seria. E se qualcuno pensa che possa essere indultato con una multa di 200 franchi, non ha capito niente di come vanno le cose nel mondo degli uomini duri: un mondo in cui un colpevole non chiederà mai scusa.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 7a tappa

Le Doulos (Jean-Pierre Melville, 1962)

La locandina di Le Doulos - Foto www.divxplanet.com

Regolamenti di conti: roba da noir. O da polar, se vogliamo declinare il genere compiutamente alla francese. Serge Reggiani, attore dalla faccia triste e dalle origini italiane, è per Melville un gangster che, appena uscito da galera, va a fare il giro degli amici e dei nemici. E nel separare il grano dal loglio, perde di vista la realtà e si convince che anche il suo delfino lo tradisce. E invece Silien-Belmondo era un amico leale, ma il gangster (si chiama Maur) se ne renderà conto quando sarà troppo tardi per tutti. Non c'è da scandalizzarsi se viene rivelato il finale di un noir (anzi, di un polar): in realtà non si svela niente, visto che non ce n'è stato uno che sia finito bene, la tragedia è sempre incombente su uomini piccoli resi ancora più piccoli dalla propria meschinità, dai propri errori e anche dallo smisurato orgoglio che impedisce loro di ammetterli. Il noir (anzi, il polar) ha la tragedia nel dna, e non contiene soluzione a questo precipitare verso l'inesorabile. E quando parla di regolamenti di conti, possiamo star certi che andrà fino in fondo, senza sconti per nessuno: un regolmento di conti è una cosa seria. E se qualcuno pensa che possa essere indultato con una multa di 200 franchi, non ha capito niente di come vanno le cose nel mondo degli uomini duri: un mondo in cui un colpevole non chiederà mai scusa.

Marco Grassi

Le Doulos (Jean-Pierre Melville, 1962)

La locandina di Le Doulos - Foto www.divxplanet.com

Regolamenti di conti: roba da noir. O da polar, se vogliamo declinare il genere compiutamente alla francese. Serge Reggiani, attore dalla faccia triste e dalle origini italiane, è per Melville un gangster che, appena uscito da galera, va a fare il giro degli amici e dei nemici. E nel separare il grano dal loglio, perde di vista la realtà e si convince che anche il suo delfino lo tradisce. E invece Silien-Belmondo era un amico leale, ma il gangster (si chiama Maur) se ne renderà conto quando sarà troppo tardi per tutti. Non c'è da scandalizzarsi se viene rivelato il finale di un noir (anzi, di un polar): in realtà non si svela niente, visto che non ce n'è stato uno che sia finito bene, la tragedia è sempre incombente su uomini piccoli resi ancora più piccoli dalla propria meschinità, dai propri errori e anche dallo smisurato orgoglio che impedisce loro di ammetterli. Il noir (anzi, il polar) ha la tragedia nel dna, e non contiene soluzione a questo precipitare verso l'inesorabile. E quando parla di regolamenti di conti, possiamo star certi che andrà fino in fondo, senza sconti per nessuno: un regolmento di conti è una cosa seria. E se qualcuno pensa che possa essere indultato con una multa di 200 franchi, non ha capito niente di come vanno le cose nel mondo degli uomini duri: un mondo in cui un colpevole non chiederà mai scusa.

Marco Grassi

Le Doulos (Jean-Pierre Melville, 1962)

La locandina di Le Doulos - Foto www.divxplanet.com

Regolamenti di conti: roba da noir. O da polar, se vogliamo declinare il genere compiutamente alla francese. Serge Reggiani, attore dalla faccia triste e dalle origini italiane, è per Melville un gangster che, appena uscito da galera, va a fare il giro degli amici e dei nemici. E nel separare il grano dal loglio, perde di vista la realtà e si convince che anche il suo delfino lo tradisce. E invece Silien-Belmondo era un amico leale, ma il gangster (si chiama Maur) se ne renderà conto quando sarà troppo tardi per tutti. Non c'è da scandalizzarsi se viene rivelato il finale di un noir (anzi, di un polar): in realtà non si svela niente, visto che non ce n'è stato uno che sia finito bene, la tragedia è sempre incombente su uomini piccoli resi ancora più piccoli dalla propria meschinità, dai propri errori e anche dallo smisurato orgoglio che impedisce loro di ammetterli. Il noir (anzi, il polar) ha la tragedia nel dna, e non contiene soluzione a questo precipitare verso l'inesorabile. E quando parla di regolamenti di conti, possiamo star certi che andrà fino in fondo, senza sconti per nessuno: un regolmento di conti è una cosa seria. E se qualcuno pensa che possa essere indultato con una multa di 200 franchi, non ha capito niente di come vanno le cose nel mondo degli uomini duri: un mondo in cui un colpevole non chiederà mai scusa.

Marco Grassi

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