Il Portale del Ciclismo professionistico

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Il Tour de France continua la sua discesa verso sud e la quinta tappa sarà una delle classiche frazioni che sono caratterizzare la prima settimana della corsa a tappe francese: pianura, pianura e ancora pianura. Sarà territorio di caccia per gli sprinter visto che oltre alla tappa ci sono in palio anche punti pesanti per la classifica della maglia verde: le squadre dei velocisti, però, dovranno lavorare tutto il giorno per tenere il gruppo compatto perché difficilmente la Saxo Bank starà a lungo in testa visto che punta a portare Andy Schleck sul podio finale. In questa situazione il gruppo dovrà essere bravo a gestire l'inseguimento ai fuggitivi perché se si sbagliano i tempi o se non si trova un accordo la fuga potrebbe anche arrivare.

Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Marco Fiorilla
Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Épernay

Per la terza volta la Grande Boucle parte da Épernay, mentre solo una volta, nel 1963, la città della Marna è stata sede di arrivo di una tappa. Otto anni fa ci fu l'ultima partenza da questa città, famosa per la produzione di Champagne; era la 4a tappa e si trattava di una cronometro a squadre di ben 67 km. Vinsero gli spagnoli della Once, davanti ai postini di Armstrong e alla CSC, facendo segnare sul traguardo di Chateau-Thierry una media di quasi 51 km/h. Igor González de Galdeano andò in giallo davanti al capitano Beloki e ad Armstrong, i corridori che a fine Tour avrebbero occupato il secondo e il primo gradino del podio di Parigi, mentre Galdeano avrebbe ottenuto un'onorevole quinta piazza.

Montargis

Montargis, conosciuta come la "Venezia del Gatinais" grazie ai suoi numerosi canali, è famosa per le sue particolari specialità gastronomiche come la carne alla montargois e le praline. Questa cittadina ospitò da giovane Deng Xiaoping, leader cinese morto nel 1997, che lavorava le scarpe presso l'albero della gomma di Montargis, diventato ora luogo di pellegrinaggio per i cinesi. Particolare, inoltre, la Leggenda del cane di Montargis, che vede protagonista il cane di un cortigiano di Carlo V, assassinato nel 1371 da un cavaliere. Dopo la morte del padrone, il cane mostrò una notevole ostilità nei confronti dell'assassino, tant'è che Carlo V per stabilire la verità decretò un duello tra il cane e il cavaliere. Dopo la vittoria del cane, l'assassino confessò il suo delitto e fu impiccato.

Meteo

12.50 - Épernay
14.55 - Jutigny
17.05 - Montargis

Soggetti Alternativi

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

Vivian Ghianni

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

Fa il suo debutto in una grande corsa a tappe proprio in questa edizione della Grande Boucle. Passista veloce in grado di ottenere discrete prestazioni in cronometro di lunghezza non eccessiva, ha tuttavia negli sprint di gruppo il terreno ideale per cercare il buon risultato (anche in virtù di qualche trascorso in pista, dove nel 2008 si è aggiudicato il titolo francese nel Madison). Ancora poche le affermazioni (una in Costa d'Avorio, l'altra a sorpresa in una frazione della Tre Giorni di La Panne), ma alcuni piazzamenti più che onorevoli come il terzo posto alla Parigi-Tours 2008 e il settimo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne di quest'anno. Cerca fortuna nelle volate di gruppo, sperando di mutare il cognome Turgot in... Turbot!

TourTweet

Gerrika: Oggi Amets [Txurruka] non partirà, ci mancherà in questo Tour...

RGUpdate (ieri): Pronti per Germania-Spagna http://moby.to/ikuta8

albertocontador (ieri): Eccoci qua a vedere "la Roja" Andiamo in finale!!! http://tweetphoto.com/31353092

manuelquinziato (ieri): Non vi pare che Carles Puyol assomigli a Nico Eckhout?

RGUpdate (ieri): Grischa [Niermann, tedesco della Rabobank] alla fine ha dovuto cambiare la sua maglietta... http://moby.to/gvevvf

RobbieHunter (ieri): Un gran peccato oggi, davvero sentivo le gambe per vincere. Ho perso la ruota di JD [Julian Dean] all'ultimo km e m'è toccato rimontare da dietro...

Jakob_fuglsang (ieri): Pronto per andare a dormire, dopo una 4a tappa tranquilla. Tutto a posto tra me e @robbiehunter, nessun rancore!

RobbieHunter (ieri): @Jakob_fuglsang è quello che pensi tu... aspetta la prossima tappa con il pavé!... he he, ci vediamo alla partenza domani :)

L'Homme du Train (Patrice Leconte, 2002)

La locandina di L'Homme du train - Foto www.fluctuat.net

Nell'immaginario collettivo, l'inizio di una nuova vita si può accompagnare all'atto di prendere un treno. Non si pensa molto spesso che anche lo scendere (dove?) da quel treno può essere significativo quanto il salirci. Johnny Hallyday arriva (col treno, appunto) in una cittadina di provincia col progetto di mettere a segno una rapina, incontra un vecchio professore in disarmo (interpretato da Jean Rochefort), i due fanno amicizia. Lo dicevano anche gli antichi adagi latini, che si vuol essere sempre ciò che non si è: è una questione di stimoli, tutto sommato: la vita più avventurosa può diventare immensamente noiosa, a lungo andare. Il cambiamento, spesso un salto nel vuoto, è anche l'unica via per rigenerarsi, per ritrovare se stessi, l'antico smalto, la voglia di andare avanti. Per riscoprirsi vincenti, anche solo per un attimo. Chissà se la rapina a lungo progettata da Hallyday (rockstar prestata talvolta - con esiti altalenanti - al cinema) andrà a buon fine. Chissà se l'intervento chirurgico del vecchio Rochefort si risolverà in un successo. Chissà se sarà possibile ipotizzare un futuro immaginario in cui le due vite saranno invertite; in cui l'uomo del treno la smetterà di rischiare l'osso del collo: ma si può sfuggire, poi, alla propria natura?

Marco Grassi

L'Homme du Train (Patrice Leconte, 2002)

La locandina di L'Homme du train - Foto www.fluctuat.net

Nell'immaginario collettivo, l'inizio di una nuova vita si può accompagnare all'atto di prendere un treno. Non si pensa molto spesso che anche lo scendere (dove?) da quel treno può essere significativo quanto il salirci. Johnny Hallyday arriva (col treno, appunto) in una cittadina di provincia col progetto di mettere a segno una rapina, incontra un vecchio professore in disarmo (interpretato da Jean Rochefort), i due fanno amicizia. Lo dicevano anche gli antichi adagi latini, che si vuol essere sempre ciò che non si è: è una questione di stimoli, tutto sommato: la vita più avventurosa può diventare immensamente noiosa, a lungo andare. Il cambiamento, spesso un salto nel vuoto, è anche l'unica via per rigenerarsi, per ritrovare se stessi, l'antico smalto, la voglia di andare avanti. Per riscoprirsi vincenti, anche solo per un attimo. Chissà se la rapina a lungo progettata da Hallyday (rockstar prestata talvolta - con esiti altalenanti - al cinema) andrà a buon fine. Chissà se l'intervento chirurgico del vecchio Rochefort si risolverà in un successo. Chissà se sarà possibile ipotizzare un futuro immaginario in cui le due vite saranno invertite; in cui l'uomo del treno la smetterà di rischiare l'osso del collo: ma si può sfuggire, poi, alla propria natura?

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 5a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 5a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 5a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 5a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 5a tappa

L'Homme du Train (Patrice Leconte, 2002)

La locandina di L'Homme du train - Foto www.fluctuat.net

Nell'immaginario collettivo, l'inizio di una nuova vita si può accompagnare all'atto di prendere un treno. Non si pensa molto spesso che anche lo scendere (dove?) da quel treno può essere significativo quanto il salirci. Johnny Hallyday arriva (col treno, appunto) in una cittadina di provincia col progetto di mettere a segno una rapina, incontra un vecchio professore in disarmo (interpretato da Jean Rochefort), i due fanno amicizia. Lo dicevano anche gli antichi adagi latini, che si vuol essere sempre ciò che non si è: è una questione di stimoli, tutto sommato: la vita più avventurosa può diventare immensamente noiosa, a lungo andare. Il cambiamento, spesso un salto nel vuoto, è anche l'unica via per rigenerarsi, per ritrovare se stessi, l'antico smalto, la voglia di andare avanti. Per riscoprirsi vincenti, anche solo per un attimo. Chissà se la rapina a lungo progettata da Hallyday (rockstar prestata talvolta - con esiti altalenanti - al cinema) andrà a buon fine. Chissà se l'intervento chirurgico del vecchio Rochefort si risolverà in un successo. Chissà se sarà possibile ipotizzare un futuro immaginario in cui le due vite saranno invertite; in cui l'uomo del treno la smetterà di rischiare l'osso del collo: ma si può sfuggire, poi, alla propria natura?

Marco Grassi

L'Homme du Train (Patrice Leconte, 2002)

La locandina di L'Homme du train - Foto www.fluctuat.net

Nell'immaginario collettivo, l'inizio di una nuova vita si può accompagnare all'atto di prendere un treno. Non si pensa molto spesso che anche lo scendere (dove?) da quel treno può essere significativo quanto il salirci. Johnny Hallyday arriva (col treno, appunto) in una cittadina di provincia col progetto di mettere a segno una rapina, incontra un vecchio professore in disarmo (interpretato da Jean Rochefort), i due fanno amicizia. Lo dicevano anche gli antichi adagi latini, che si vuol essere sempre ciò che non si è: è una questione di stimoli, tutto sommato: la vita più avventurosa può diventare immensamente noiosa, a lungo andare. Il cambiamento, spesso un salto nel vuoto, è anche l'unica via per rigenerarsi, per ritrovare se stessi, l'antico smalto, la voglia di andare avanti. Per riscoprirsi vincenti, anche solo per un attimo. Chissà se la rapina a lungo progettata da Hallyday (rockstar prestata talvolta - con esiti altalenanti - al cinema) andrà a buon fine. Chissà se l'intervento chirurgico del vecchio Rochefort si risolverà in un successo. Chissà se sarà possibile ipotizzare un futuro immaginario in cui le due vite saranno invertite; in cui l'uomo del treno la smetterà di rischiare l'osso del collo: ma si può sfuggire, poi, alla propria natura?

Marco Grassi

L'Homme du Train (Patrice Leconte, 2002)

La locandina di L'Homme du train - Foto www.fluctuat.net

Nell'immaginario collettivo, l'inizio di una nuova vita si può accompagnare all'atto di prendere un treno. Non si pensa molto spesso che anche lo scendere (dove?) da quel treno può essere significativo quanto il salirci. Johnny Hallyday arriva (col treno, appunto) in una cittadina di provincia col progetto di mettere a segno una rapina, incontra un vecchio professore in disarmo (interpretato da Jean Rochefort), i due fanno amicizia. Lo dicevano anche gli antichi adagi latini, che si vuol essere sempre ciò che non si è: è una questione di stimoli, tutto sommato: la vita più avventurosa può diventare immensamente noiosa, a lungo andare. Il cambiamento, spesso un salto nel vuoto, è anche l'unica via per rigenerarsi, per ritrovare se stessi, l'antico smalto, la voglia di andare avanti. Per riscoprirsi vincenti, anche solo per un attimo. Chissà se la rapina a lungo progettata da Hallyday (rockstar prestata talvolta - con esiti altalenanti - al cinema) andrà a buon fine. Chissà se l'intervento chirurgico del vecchio Rochefort si risolverà in un successo. Chissà se sarà possibile ipotizzare un futuro immaginario in cui le due vite saranno invertite; in cui l'uomo del treno la smetterà di rischiare l'osso del collo: ma si può sfuggire, poi, alla propria natura?

Marco Grassi

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