Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Una cronometro di 52 km tutta in pianura definirà una volta per tutte, si spera, la classifica di questo Tour de France. Da Bordeaux i corridori punteranno verso nord e appena lasciata la città si troveranno in splendide zone di campagna caratterizzate dai famosi vigneti e dai castelli della Gironda prima di giungere nell'inedita sede di tappa a Pauillac. Il tracciato è ideale per i grandi specialisti e per coloro che sono in grado di spingere il lungo rapporto ma alla fine di una corsa a tappe di tre settimane conteranno soprattutto le energie rimaste e gli uomini di classifica potrebbero piazzarsi molto bene. Per la vittoria di tappa i giochi potrebbero chiudersi abbastanza in fretta, specie se nel pomeriggio cambierà il vento, ma saranno tutti da seguire i duelli Contador-Schleck per la prima posizione e Sánchez-Menchov per la terza.

Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Nicola Stufano
Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Bordeaux

Burdingala, ovvero fusione del ferro in lingua Basco-Aquitana: è così che nasce quell'agglomerato che un giorno diventerà Bordeaux, capoluogo dell' Aquitania e simbolo della terra dei vini I vigneti in zona cominciarono a svilupparsi in epoca romana, per via degli alti prezzi dei vini Italiani e Narbonesi, ma fu nel tardo rinascimento che il Bordeaux divenne popolare nel mondo. La città fu prospera in epoca imperiale, ma fu investita in pieno dalle invasioni barbare e per tornare al suo splendore dovette aspettare la dominazione inglese, frutto del matrimonio di Eleonora d'Aquitania con Enrico II d'Inghilterra. In seguito alla guerra dei cent'anni, la città divenne parte del regno di Francia, con molta fatica (nel 1653 venne invasa dalle truppe del re in seguito a una congiura). Intanto, il porto acquistava grande importanza commerciale, frenata solo dalla rivoluzione e dall'epoca imperiale.

Pauillac

Pauillac è la prima volta che ospita il Tour de France, ma la regione del Médoc, cuore della Gironda vinicola, ha spesso ospitato la classica crono del sabato, decisiva per l'esito del Tour. Nel 1988, tour di Delgado, si correva attorno a Santenay, e a vincere fu un altro spagnolo, il Kelme Juan Martinez Olivier, precedendo di appena 4" un giovane Rominger e di 5" il passista ceco Milan Jurco.
Nel 1996 Ullrich fece paura al suo capitano Riis, nella lunga crono da Bordeaux a Saint-Emilion, vinta battendo Miguel Indurain al suo ultimo, triste tour, per 56". 3° Olano a 2'06", 4° proprio Riis a 2'18". Nel 2002 invece si arrivava a Saint Macon da Regniè-Durette, 50 km esatti: dei 7 tour vinti da Armstrong, l'edizione 2002 è stata quella nella quale il dominio è stato più netto, ma anche quello con gli avversari più inoffensivi: Beloki, Igor Gonzalez de Galdeano e Rumsas certo non spaventano King Lance, specie se hai come gregario il corridore allora più forte in salita (Heras). Armstrong si pappa anche l'ultima crono nonostante sia già sazio, con 52" su Rumsas.

Meteo

10.15 - Bordeaux
13.40 - Bordeaux
17.05 - Pauillac

Soggetti Alternativi

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

Vivian Ghianni

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

Si appresta a portare a termine il suo sesto Tour de France (ha partecipato anche ad un Giro ed una Vuelta, concludendo entrambe). Da due stagioni in Belgio dopo varie annate in patria nelle file della Gerolsteiner, è un ottimo passista che da sempre ha mostrato una certa attitudine per le prove a cronometro (sul podio ad Europeo e Mondiale da Under 23 nel 2001, campione nazionale contro il tempo nel 2006 e due volte quinto al campionato del mondo di specialità). Nel suo palmarès anche il Giro di Danimarca 2003. E' stato valida pedina al servizio del team, sempre pronto a tirare per i propri leader. Una crono può essere lunga, lui spera che sia...Lang!

TourTweet

Daniel87Oss: Rosso il numero di Rossi...waaaaa!!! Rock!!! http://yfrog.com/14nzunj

lancearmstrong: grande cena ieri sera con alcuni fantastici sostenitori di @LIVESTRONG su una barca qui a Bordeaux sul fiume Garonna. Grazie per essere venuti.

albertocontador (ieri): giorno tranquillo al TdF prima della crono finale di 52 km ufff! Però sul podio ero molto ben accompagnato, li conoscete? http://tweetphoto.com/34458068

ghincapie (ieri): sono qui a non fare niente e mi sto annoiando. Ho appena fatto un calcolo di quanti chilometri ho percorso al TdF. Sembra siano circa 52500.

Smoking-No Smoking (Alain Resnais, 1993)

La locandina di Smoking-No Smoking - Foto www.divxturka.net

Quando una grande avventura volge al termine, è inevitabile guardarsi indietro e provare a riconoscere gli snodi fondamentali che l'hanno interessata. Capire come sarebbero potute andare le cose se anziché essere usciti di casa alle 8 fossimo usciti alle 8.05; immaginarsi l'alternativa se avessimo incontrato una persona piuttosto che un'altra. Esplorare l'ipotesi che una determinata classifica potesse essere diversa se ci fossimo mossi 20 km prima anziché 20 km dopo. Le infinite variazioni e possibilità di un'esistenza, in pratica: nell'attesa che computer e modelli matematici ci predicano con precisione quel che sarà se ci comportiamo in un modo o in un altro (il futuro addomesticato e disinnescato), nella vecchia era c'è ancora qualcuno che ai numeri preferisce il racconto. Alain Resnais ci aveva già provato in anni giovanili (L'anno scorso a Marienbad), a elucubrare sul passato, sul futuro e sulle loro declinazioni. In età avanzata, l'autore riapre il vecchio libro del tempo, e si ispira per creare questo dittico, un gioiellino praticamente unico nel suo genere, un meccanismo a orologeria che, diviso in due film, va fino in fondo a ogni bivio (ecco il paragone: le storie a bivi di Topolino di qualche anno fa!), nell'una e nell'altra direzione. Aiutato, nell'opera, da due attori in stato di grazia e pronti a interpretare una moltitudine di ruoli (Sabine Azéma, sempre fantastica, e Pierre Arditi): e perché poi, alla fine, sono importantissimi, loro, gli attori: se un copione eccezionale viene recitato da cani, il film viene una schifezza. Per fortuna che ci ha pensato Resnais, e che si può sempre tornare indietro al bivio precedente per vedere cosa succede scegliendo un'altra strada...

Marco Grassi

Smoking-No Smoking (Alain Resnais, 1993)

La locandina di Smoking-No Smoking - Foto www.divxturka.net

Quando una grande avventura volge al termine, è inevitabile guardarsi indietro e provare a riconoscere gli snodi fondamentali che l'hanno interessata. Capire come sarebbero potute andare le cose se anziché essere usciti di casa alle 8 fossimo usciti alle 8.05; immaginarsi l'alternativa se avessimo incontrato una persona piuttosto che un'altra. Esplorare l'ipotesi che una determinata classifica potesse essere diversa se ci fossimo mossi 20 km prima anziché 20 km dopo. Le infinite variazioni e possibilità di un'esistenza, in pratica: nell'attesa che computer e modelli matematici ci predicano con precisione quel che sarà se ci comportiamo in un modo o in un altro (il futuro addomesticato e disinnescato), nella vecchia era c'è ancora qualcuno che ai numeri preferisce il racconto. Alain Resnais ci aveva già provato in anni giovanili (L'anno scorso a Marienbad), a elucubrare sul passato, sul futuro e sulle loro declinazioni. In età avanzata, l'autore riapre il vecchio libro del tempo, e si ispira per creare questo dittico, un gioiellino praticamente unico nel suo genere, un meccanismo a orologeria che, diviso in due film, va fino in fondo a ogni bivio (ecco il paragone: le storie a bivi di Topolino di qualche anno fa!), nell'una e nell'altra direzione. Aiutato, nell'opera, da due attori in stato di grazia e pronti a interpretare una moltitudine di ruoli (Sabine Azéma, sempre fantastica, e Pierre Arditi): e perché poi, alla fine, sono importantissimi, loro, gli attori: se un copione eccezionale viene recitato da cani, il film viene una schifezza. Per fortuna che ci ha pensato Resnais, e che si può sempre tornare indietro al bivio precedente per vedere cosa succede scegliendo un'altra strada...

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 19a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 19a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 19a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 19a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 19a tappa

Smoking-No Smoking (Alain Resnais, 1993)

La locandina di Smoking-No Smoking - Foto www.divxturka.net

Quando una grande avventura volge al termine, è inevitabile guardarsi indietro e provare a riconoscere gli snodi fondamentali che l'hanno interessata. Capire come sarebbero potute andare le cose se anziché essere usciti di casa alle 8 fossimo usciti alle 8.05; immaginarsi l'alternativa se avessimo incontrato una persona piuttosto che un'altra. Esplorare l'ipotesi che una determinata classifica potesse essere diversa se ci fossimo mossi 20 km prima anziché 20 km dopo. Le infinite variazioni e possibilità di un'esistenza, in pratica: nell'attesa che computer e modelli matematici ci predicano con precisione quel che sarà se ci comportiamo in un modo o in un altro (il futuro addomesticato e disinnescato), nella vecchia era c'è ancora qualcuno che ai numeri preferisce il racconto. Alain Resnais ci aveva già provato in anni giovanili (L'anno scorso a Marienbad), a elucubrare sul passato, sul futuro e sulle loro declinazioni. In età avanzata, l'autore riapre il vecchio libro del tempo, e si ispira per creare questo dittico, un gioiellino praticamente unico nel suo genere, un meccanismo a orologeria che, diviso in due film, va fino in fondo a ogni bivio (ecco il paragone: le storie a bivi di Topolino di qualche anno fa!), nell'una e nell'altra direzione. Aiutato, nell'opera, da due attori in stato di grazia e pronti a interpretare una moltitudine di ruoli (Sabine Azéma, sempre fantastica, e Pierre Arditi): e perché poi, alla fine, sono importantissimi, loro, gli attori: se un copione eccezionale viene recitato da cani, il film viene una schifezza. Per fortuna che ci ha pensato Resnais, e che si può sempre tornare indietro al bivio precedente per vedere cosa succede scegliendo un'altra strada...

Marco Grassi

Smoking-No Smoking (Alain Resnais, 1993)

La locandina di Smoking-No Smoking - Foto www.divxturka.net

Quando una grande avventura volge al termine, è inevitabile guardarsi indietro e provare a riconoscere gli snodi fondamentali che l'hanno interessata. Capire come sarebbero potute andare le cose se anziché essere usciti di casa alle 8 fossimo usciti alle 8.05; immaginarsi l'alternativa se avessimo incontrato una persona piuttosto che un'altra. Esplorare l'ipotesi che una determinata classifica potesse essere diversa se ci fossimo mossi 20 km prima anziché 20 km dopo. Le infinite variazioni e possibilità di un'esistenza, in pratica: nell'attesa che computer e modelli matematici ci predicano con precisione quel che sarà se ci comportiamo in un modo o in un altro (il futuro addomesticato e disinnescato), nella vecchia era c'è ancora qualcuno che ai numeri preferisce il racconto. Alain Resnais ci aveva già provato in anni giovanili (L'anno scorso a Marienbad), a elucubrare sul passato, sul futuro e sulle loro declinazioni. In età avanzata, l'autore riapre il vecchio libro del tempo, e si ispira per creare questo dittico, un gioiellino praticamente unico nel suo genere, un meccanismo a orologeria che, diviso in due film, va fino in fondo a ogni bivio (ecco il paragone: le storie a bivi di Topolino di qualche anno fa!), nell'una e nell'altra direzione. Aiutato, nell'opera, da due attori in stato di grazia e pronti a interpretare una moltitudine di ruoli (Sabine Azéma, sempre fantastica, e Pierre Arditi): e perché poi, alla fine, sono importantissimi, loro, gli attori: se un copione eccezionale viene recitato da cani, il film viene una schifezza. Per fortuna che ci ha pensato Resnais, e che si può sempre tornare indietro al bivio precedente per vedere cosa succede scegliendo un'altra strada...

Marco Grassi

Smoking-No Smoking (Alain Resnais, 1993)

La locandina di Smoking-No Smoking - Foto www.divxturka.net

Quando una grande avventura volge al termine, è inevitabile guardarsi indietro e provare a riconoscere gli snodi fondamentali che l'hanno interessata. Capire come sarebbero potute andare le cose se anziché essere usciti di casa alle 8 fossimo usciti alle 8.05; immaginarsi l'alternativa se avessimo incontrato una persona piuttosto che un'altra. Esplorare l'ipotesi che una determinata classifica potesse essere diversa se ci fossimo mossi 20 km prima anziché 20 km dopo. Le infinite variazioni e possibilità di un'esistenza, in pratica: nell'attesa che computer e modelli matematici ci predicano con precisione quel che sarà se ci comportiamo in un modo o in un altro (il futuro addomesticato e disinnescato), nella vecchia era c'è ancora qualcuno che ai numeri preferisce il racconto. Alain Resnais ci aveva già provato in anni giovanili (L'anno scorso a Marienbad), a elucubrare sul passato, sul futuro e sulle loro declinazioni. In età avanzata, l'autore riapre il vecchio libro del tempo, e si ispira per creare questo dittico, un gioiellino praticamente unico nel suo genere, un meccanismo a orologeria che, diviso in due film, va fino in fondo a ogni bivio (ecco il paragone: le storie a bivi di Topolino di qualche anno fa!), nell'una e nell'altra direzione. Aiutato, nell'opera, da due attori in stato di grazia e pronti a interpretare una moltitudine di ruoli (Sabine Azéma, sempre fantastica, e Pierre Arditi): e perché poi, alla fine, sono importantissimi, loro, gli attori: se un copione eccezionale viene recitato da cani, il film viene una schifezza. Per fortuna che ci ha pensato Resnais, e che si può sempre tornare indietro al bivio precedente per vedere cosa succede scegliendo un'altra strada...

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano