Il Portale del Ciclismo professionistico

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E si va sui Pirenei. 120 chilometri senza grossi problemi, e poi 20 km di falsopiano all'insù fino all'approccio al Port de Pailhères. 15 km belli tosti per la scalata che porterà a 2001 metri di altitudine e a 29 dal traguardo: le pendenze sono quasi costantemente sopra il 7%, con punti tra il 9 e l'11%. Al km 11 inizia il tratto più duro, 2 km sopra il 10%, dopodiché la salita si addolcisce nei 2 km finali. La discesa alterna tratti particolarmente tecnici ad altri assai pedalabili; si arriva a fondovalle ad Ax-les-Thermes e da qui si risale verso Ax-3 Domaines, quasi 8 km di ascesa notevole, con tratti ben oltre il 15% di pendenza (specie nella prima metà della scalata), e una pendenza media superiore all'8%. Un'accoppiata, Port de Pailhères e Ax-3 Domaines, che promette di non lasciare più spazio a dubbi: sarà qui che capiremo con certezza i veri rapporti di forza tra Contador e Schleck e chi potrà dirsi escluso dalla lotta per il podio di Parigi.

Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Nicola Stufano
Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Revel

Siamo nelle campagne dell'alta Garonna: un paesello di origine medievale spunta ai piedi della Montagna Nera, nemmeno 10.000 anime. Siamo a Revel, dove le case della piazza principale sono in legno ed è popolare il mercato del sabato per le sue spezie e i suoi aromi. Un lago artificiale, denominato Saint-Ferréol come la Cote nei pressi dell'arrivo, sorge nelle vicinanze. Creato nel XVII secolo sulla scia dei lavori legati al Canal du Midi, esso è abbastanza grande da poter ospitare esibizioni motonautiche. I dintorni di Revel, poi, pulluano di coltivazioni e agriturismi, tanto che gli operatori della zona si sono costituiti in un consorzio denominato “Bio Vallée Lauragais" che ha come fine l'innovazione delle politiche agricole.

Ax-3 Domaines

Ax-les-Thermes è un traguardo pirenaico tradizionale, presente al tour sin dal 1933. L'arrivo in salita ad Ax-3 Domaines è stato inaugurato nel 2001: si arriva al Plateau de Bonascre, una delle 3 piste da Sci che caratterizzano l'area di Ax-les-Thermes.  E' un Tour insolito, Armstrong deve attaccare tutti i giorni per recuperare la mezz'ora di vantaggio data a François Simon a Pontarlier. E' la prima giornata pirenaica, dopo il riposo, va una maxi-fuga con tra gli altri Roux (maglia a Pois), Bettini, Laiseka e Felix Cardenas che vincerà la tappa, resistendo alla rimonta del Boss che dà 23" a Ullrich e 46" a Beloki. Si bissa nel 2003 e le parti si invertono: è Armstrong che deve limitare i danni su un Ullrich indiavolato. Anche stavolta va la fuga e Carlos Sastre porta a casa la sua prima tappa al tour: la seconda, la conosciamo tutti, verrà vinta sull'Alpe d'Huez 5 anni dopo.

Meteo

12.00 - Revel
14.30 - Rouvenac
17.15 - Ax-3-Domains

Soggetti Alternativi

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

Vivian Ghianni

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

Con il Tour de France in corso ha fatto il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. La Liquigas rappresenta per lui il primo team professionistico di un certo rango, dopo la militanza in piccole Continental slovene e quella nelle file della Bottoli lo scorso anno tra i dilettanti. Nelle annate passate si è dimostrato atleta completo, forte a cronometro e in grado di dire la sua anche in volata, senza dimenticare anche la buona tenuta in salita. In virtù di questo sono venute vittorie e piazzamenti in tutte le più importanti gare a tappe (GiroBio, Giro delle Regioni, Tour de l'Avenir), nonchè ad europei e mondiali a cronometro. Il suo compito in Francia è quello di aiutare Basso ma se ne avesse la possibilità potrebbe cercare l'azione da lontano. In ogni modo, corre col...Koren!

TourTweet

andykloedi: oggi 14a tappa con due grandi salite nel finale. Sarà molto dura. Il tempo è buono, speriamo lo siano anche la gambe. Vedremo.

A_Kolobnev (ieri): alcune persone possono chiamarmi il cowboy spaziale  http://www.youtube.com/watch?v=eYwKGDe7AnQ http://twitpic.com/267juu

lancearmstrong (ieri): dite quello che volete su Vino ma il ragazzo ha un gran fegato. Quando mette i suoi numeri sulle corse. Punto.

dzabriskie (ieri): le mie ciglia hanno bisogno di una spuntata. Continuano a sfregarsi dentro gli occhiali

L'Air de Paris (Marcel Carné, 1954)

La locandina di L'Air de Paris - Foto www.moviecovers.com

Il pigmalione è una figura molto presente nel cinema di ogni genere. Colui che cresce un giovane "delfino", lo svezza, rivive in lui i propri sogni e le proprie ambizioni (in genere il pigmalione è un uomo sconfitto dalla vita) e poi viene quasi sempre abbandonato sul più bello, quando il pivello di turno spicca il volo per traguardi più importanti; e quando, tra la riconoscenza e l'ambizione, sceglie inevitabilmente la seconda opzione: del resto, c'è mai stato un giovane rampante che abbia rinunciato al proprio cammino per onorare fino in fondo il vecchio arnese che l'ha (idealmente) messo al mondo? Il pigmalione però lo mette in conto; mette in conto anche di dover fare gli straordinari per riparare agli errori commessi per foga o inesperienza dal giovanotto. Jean Gabin, quanto a vecchio arnese, è una figura quasi paradigmatica. Un ruolo che calza a pennello all'apparentemente burbero ma profondamente buono protagonista di questa pellicola in cui Carné cala il grande attore nell'ambiente di una palestra di boxe, e lo mette alle prese con un biondino promettente ma più pronto a innamorarsi che a perseguire titoli sportivi. Per una volta, però, questa storia ha un finale a sorpresa: il giovane si ritrova lasciato dal suo amore e torna tra le capienti braccia del vecchio. Ma come, e tutta la tiritera un po' patetica di qualche rigo fa? La riprova, se ce ne fosse bisogno, che lo sport sa prevedere bene i suoi colpi di scena: quasi più che il cinema.

Marco Grassi

L'Air de Paris (Marcel Carné, 1954)

La locandina di L'Air de Paris - Foto www.moviecovers.com

Il pigmalione è una figura molto presente nel cinema di ogni genere. Colui che cresce un giovane "delfino", lo svezza, rivive in lui i propri sogni e le proprie ambizioni (in genere il pigmalione è un uomo sconfitto dalla vita) e poi viene quasi sempre abbandonato sul più bello, quando il pivello di turno spicca il volo per traguardi più importanti; e quando, tra la riconoscenza e l'ambizione, sceglie inevitabilmente la seconda opzione: del resto, c'è mai stato un giovane rampante che abbia rinunciato al proprio cammino per onorare fino in fondo il vecchio arnese che l'ha (idealmente) messo al mondo? Il pigmalione però lo mette in conto; mette in conto anche di dover fare gli straordinari per riparare agli errori commessi per foga o inesperienza dal giovanotto. Jean Gabin, quanto a vecchio arnese, è una figura quasi paradigmatica. Un ruolo che calza a pennello all'apparentemente burbero ma profondamente buono protagonista di questa pellicola in cui Carné cala il grande attore nell'ambiente di una palestra di boxe, e lo mette alle prese con un biondino promettente ma più pronto a innamorarsi che a perseguire titoli sportivi. Per una volta, però, questa storia ha un finale a sorpresa: il giovane si ritrova lasciato dal suo amore e torna tra le capienti braccia del vecchio. Ma come, e tutta la tiritera un po' patetica di qualche rigo fa? La riprova, se ce ne fosse bisogno, che lo sport sa prevedere bene i suoi colpi di scena: quasi più che il cinema.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 14a tappa

L'Air de Paris (Marcel Carné, 1954)

La locandina di L'Air de Paris - Foto www.moviecovers.com

Il pigmalione è una figura molto presente nel cinema di ogni genere. Colui che cresce un giovane "delfino", lo svezza, rivive in lui i propri sogni e le proprie ambizioni (in genere il pigmalione è un uomo sconfitto dalla vita) e poi viene quasi sempre abbandonato sul più bello, quando il pivello di turno spicca il volo per traguardi più importanti; e quando, tra la riconoscenza e l'ambizione, sceglie inevitabilmente la seconda opzione: del resto, c'è mai stato un giovane rampante che abbia rinunciato al proprio cammino per onorare fino in fondo il vecchio arnese che l'ha (idealmente) messo al mondo? Il pigmalione però lo mette in conto; mette in conto anche di dover fare gli straordinari per riparare agli errori commessi per foga o inesperienza dal giovanotto. Jean Gabin, quanto a vecchio arnese, è una figura quasi paradigmatica. Un ruolo che calza a pennello all'apparentemente burbero ma profondamente buono protagonista di questa pellicola in cui Carné cala il grande attore nell'ambiente di una palestra di boxe, e lo mette alle prese con un biondino promettente ma più pronto a innamorarsi che a perseguire titoli sportivi. Per una volta, però, questa storia ha un finale a sorpresa: il giovane si ritrova lasciato dal suo amore e torna tra le capienti braccia del vecchio. Ma come, e tutta la tiritera un po' patetica di qualche rigo fa? La riprova, se ce ne fosse bisogno, che lo sport sa prevedere bene i suoi colpi di scena: quasi più che il cinema.

Marco Grassi

L'Air de Paris (Marcel Carné, 1954)

La locandina di L'Air de Paris - Foto www.moviecovers.com

Il pigmalione è una figura molto presente nel cinema di ogni genere. Colui che cresce un giovane "delfino", lo svezza, rivive in lui i propri sogni e le proprie ambizioni (in genere il pigmalione è un uomo sconfitto dalla vita) e poi viene quasi sempre abbandonato sul più bello, quando il pivello di turno spicca il volo per traguardi più importanti; e quando, tra la riconoscenza e l'ambizione, sceglie inevitabilmente la seconda opzione: del resto, c'è mai stato un giovane rampante che abbia rinunciato al proprio cammino per onorare fino in fondo il vecchio arnese che l'ha (idealmente) messo al mondo? Il pigmalione però lo mette in conto; mette in conto anche di dover fare gli straordinari per riparare agli errori commessi per foga o inesperienza dal giovanotto. Jean Gabin, quanto a vecchio arnese, è una figura quasi paradigmatica. Un ruolo che calza a pennello all'apparentemente burbero ma profondamente buono protagonista di questa pellicola in cui Carné cala il grande attore nell'ambiente di una palestra di boxe, e lo mette alle prese con un biondino promettente ma più pronto a innamorarsi che a perseguire titoli sportivi. Per una volta, però, questa storia ha un finale a sorpresa: il giovane si ritrova lasciato dal suo amore e torna tra le capienti braccia del vecchio. Ma come, e tutta la tiritera un po' patetica di qualche rigo fa? La riprova, se ce ne fosse bisogno, che lo sport sa prevedere bene i suoi colpi di scena: quasi più che il cinema.

Marco Grassi

L'Air de Paris (Marcel Carné, 1954)

La locandina di L'Air de Paris - Foto www.moviecovers.com

Il pigmalione è una figura molto presente nel cinema di ogni genere. Colui che cresce un giovane "delfino", lo svezza, rivive in lui i propri sogni e le proprie ambizioni (in genere il pigmalione è un uomo sconfitto dalla vita) e poi viene quasi sempre abbandonato sul più bello, quando il pivello di turno spicca il volo per traguardi più importanti; e quando, tra la riconoscenza e l'ambizione, sceglie inevitabilmente la seconda opzione: del resto, c'è mai stato un giovane rampante che abbia rinunciato al proprio cammino per onorare fino in fondo il vecchio arnese che l'ha (idealmente) messo al mondo? Il pigmalione però lo mette in conto; mette in conto anche di dover fare gli straordinari per riparare agli errori commessi per foga o inesperienza dal giovanotto. Jean Gabin, quanto a vecchio arnese, è una figura quasi paradigmatica. Un ruolo che calza a pennello all'apparentemente burbero ma profondamente buono protagonista di questa pellicola in cui Carné cala il grande attore nell'ambiente di una palestra di boxe, e lo mette alle prese con un biondino promettente ma più pronto a innamorarsi che a perseguire titoli sportivi. Per una volta, però, questa storia ha un finale a sorpresa: il giovane si ritrova lasciato dal suo amore e torna tra le capienti braccia del vecchio. Ma come, e tutta la tiritera un po' patetica di qualche rigo fa? La riprova, se ce ne fosse bisogno, che lo sport sa prevedere bene i suoi colpi di scena: quasi più che il cinema.

Marco Grassi

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