Una frazione che attraversa la Toscana e propone una nuova bella galoppata appenninica. Non ci sono salite tagliagambe, ma gli ingredienti che rendono la tappa interessante non mancano. Subito un paio di strappetti dopo la partenza da Sansepolcro (Anghiari, 2 km con ampi tratti tra il 7 e l'8%; e subito dopo Scheggia, 2.5 km al 6% con un bel finale all'11), quindi una quarantina di chilometri in piano prima del Passo della Consuma, che svetta al km 82 dopo 16 km di un'ascesa divisi in due parti: la prima arriva a Montemignaio (e sono 8 km al 6% che spianano sul finale), quindi dopo 4 km praticamente pianeggianti c'è la seconda parte, fino al Gpm (4 km di cui gli ultimi 3 al 7%). Discesa di 16 km e poi da Paterno si approccia la salita di Vallombrosa, 9 km la cui parte centrale è impegnativa (tra l'8 e il 10%). Dal Gpm mancano 63 km al traguardo: fino a Pontassieve possiamo dire che la strada scende (per 25 km circa), quindi una decina di km di fondovalle precedono la Vetta le Croci. In questo frangente, con la fuga del giorno che potrebbe essere stata annullata nei chilometri precedenti, ci si trova di fronte a un finale tutto da scrivere. La citata salita è lunga 4 km, è abbastanza regolare e ha una pendenza media del 9%: trovandosi, la sua vetta, a soli 22 km dal termine, quel Gpm di 3a categoria che c'è in cima è addirittura poco rappresentativo della qualità della salita stessa. 8.5 km dura la discesa fino a Pian di Mugnone, da cui si risale subito per i 3 km di ascesa a Fiesole. Dice: è la stessa salita del prossimo Mondiale fiorentino? Sì e no. Sì perché è la stessa, no perché la si affronta in senso inverso rispetto a quanto avverrà nella prova iridata, quindi quella che stavolta è salita in settembre sarà discesa, e viceversa. Nel nostro caso, parliamo di 3 km di scalata al 5.7% con un tratto che va oltre il 10, all'inizio. Gli ultimi 10.5 km sono composti da una rapida discesa, un attraversamento della città (nella parte est), e, una volta passati dalla parte opposta dell'Arno, nel finale verso il traguardo di Piazzale Michelangelo. Gli ultimi 2 km, al 3% medio, porteranno il gruppo su uno dei balconi più belli al mondo, quello da cui si gode della vista sull'intera capitale medicea. Festeggiare una vittoria qui, insomma, vale veramente doppio. Certo, sarà difficile vedere i big col coltello tra i denti in questa tappa, ma qualcosa allo spettacolo verrà senz'altro concesso, anche considerando che l'indomani ci sarà il giorno di riposo.
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@MarkCavendish: Toscana!!! Anche quando è vallonata, amo una tappa del @giroditalia in Toscana. Paesaggi splendidi, odore di natura e amici a vederci #bella
@ilgerva77 (Luca Paolini): Oggi è un altro giorno speciale! Oggi è una delle feste che sento di più!!! W le mamme, io senza la mia sarei un bischero vero! Ti voglio bene ❤
@giovisco: Caro Angelo Costa, il tuo articolo è davvero intellettualmente profondo! È umile e coerente, infatti critichi, anzi, prendi per il culo la Rai e poi ti abbassi anche te a scrivere di me! Sai cosa? Se ti vedessi con un microfono in mano non lo userei per parlarti. Complimenti
@VincenzoNibali: Finito da poco il massaggio !! Oggi giornata molto lunga!! Adesso si dorme... Ma con il rosa però !! pic.twitter.com/1cEnPj5bQ2
@benatintxausti: Oggi le cose non sono andate come ci aspettavamo... però via, mi sono goduto il giorno e questo momento e soprattutto il Giro è ancora lungo!
@alexdowsett: Non manca molto ora, quest'attesa è un'agonia! Grazie mille a tutti per i messaggi
@alexdowsett: Non potrò mai ringraziarvi abbastanza. Questa è la materia di cui sono fatti i sogni!
Soli due gli arrivi del Giro d'Italia a Sansepolcro, ma che nomi hanno vinto qui! Basti solo dire Miguel Indurain e Mario Cipollini... Nel 1992 un non ancora 28enne Miguel Indurain si affacciò al Giro vincendolo per la prima volta (a fine carriera avrà nel palmarès due corse rosa, '92 e '93, entrambe accoppiate con i Tour degli stessi anni). Dopo la breve crono d'apertura di Genova vinta da Thierry Marie, la quarta tappa prevedeva una corsa contro il tempo di 38 km, da Arezzo a Sansepolcro. Indurain mise in fila il compagno di squadra alla Banesto De Las Cuevas (a 32") ed il francese Laurent Bezault (a 34"), mentre Claudio Chappucci pagò 1'09" al navarro. Indurain era andato in rosa nella tappa del giorno precedente, la Uliveto Terme-Arezzo, vinta da Max Sciandri. Non mollerà più la rosa fino a Milano, vincendo ancora la crono conclusiva (la Vigevano-Milano). Nel 1999 l'ultimo arrivo a Sansepolcro, con Laurent Jalabert in maglia rosa dopo la crono di Ancona e Marco Pantani in agguato. La Ancona-Sansepolcro finì in volata a favore di Mario Cipollini, che mise in fila Ivan Quaranta e Massimo Strazzer. Il Giro andrà a Marco Pantani, almeno sulla strada, prima che il Pirata venga estromesso alla vigilia della penultima tappa, in quel di Madonna di Campiglio. L'inizio della sua fine. Corsa rosa che finì ad Ivan Gotti.