Quasi 20 km di cronoscalata, sulla strada che da Mori porta a Polsa. Non siamo su rampe da garage, gli scalatori più passisti saranno indubbiamente favoriti da questi due tratti (di 9 km fino a Brentonico, e poi i 7 km finali) di salita vera, dalla pendenza media identica, 6.6% sia per il primo che per il secondo troncone (e l'ascesa è tutto sommato regolare, senza grossi picchi, se non un tratto al 10% ai -5 km, dopo l'abitato di Prada). I due pezzi di salita sono inframezzati da una fase di piano e contropendenze tra il km 9 e il 13. Un percorso su cui potranno volare minuti anche tra i vari protagonisti della classifica.
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@ChristianKnees: Bel giro questa mattina con Kosta e #BabyPuccio al Lago di Garda. Il mio orario di partenza per la crono è 14.46 pic.twitter.com/MkgqKgkQjj
@MarkCavendish: La descrizione della tappa di oggi del @giroditalia consiste nelle due parole più temute da ogni sprinter: salita, cronometro
@PippoPozzato: Cronoscalata... Non si può giocare un jolly e saltarla? Così mi fermo ai -5km dagli amici Bombana-Malesani a mangiare e DISSETARMI..?
@PMartens83: Durante la corsa oggi ho sperato che andassero più forte, per la prima volta in questo #Giro, perché mia figlia e mia moglie mi aspettavano in albergo
@CoboJuanjo: Mi tolgo il cappello davanti al gran Giro che stanno facendo i miei compagni. Di sicuro lotteremo per qualche altro trionfo. Complimenti a @giovisco
@giovisco: Devo ancora leggere i giornali ma l'emozione che vedo nella gente che si complimenta e che "mi ringrazia" è più che sufficiente!! Grazieeee
Con i suoi 9600 abitanti, il nome di Mori, in provincia di Trento, viene tradizionalmente associato ai "mori" (dal latino morus alba, pianta produttrice di more), cioè al gelso. Nata nell'VIII-IX secolo d.C., Mori seguì nei secoli le vicende di Trento, facendo parte prima del Ducato longobardo di Trento, poi del Principato vescovile di Trento, seguendo le sorti di questo sotto il dominio del Principe vescovo di Trento prima, poi dei napoleonici, poi dell'impero d'Austria sino all'Unione all'Italia nel 1918. Simbolo della borgata è il santuario di Montalbano di Mori, situato nei pressi dei ruderi del castello di Montalbano di Mori, posti un centinaio di metri più in alto della quota del paese, la grotta del Colombo nei pressi della frazione di Sano e l'isola di San Andrea sul lago di Loppio sono altri luoghi da visitare, oltre alle architetture religiose come le chiese di Santa Maria ab Indis, di Santo Stefano, di San Biagio e quella di Sant'Apollonia, nella frazione di Manzano, tutte dotate di bellissime architetture romaniche. Mai sede di tappa del Giro d'Italia, Mori è però nota per il suo velodromo: nato come struttura per l'allenamento dei soli atleti trentini, il Velodromo di Mori è via via cresciuto grazie al Centro Pista Mori, fondato nel 2006 con la presidenza di Paolo Bortolotti, ed è arrivato ad ospitare i Campionati Italiani su Pista del 2010. Su questo velodromo, in passato, si allenava, tra gli altri, Francesco Moser.