Dopo il dentello di Terento subito dopo la partenza si punterà a sud per dirigersi verso i circa 2200 metri del Passo Valparola, un'ascesa impegnativa solo negli ultimi 4-5 km. Una lunghissima discesa (il Falzarego da Caprile, per interdersi), con l'ultima parte in falsopiano, porterà la carovana ad Agordo, da dove gli atleti approcceranno l'impegnativo Passo Duran, 12 km con pendenza media dell'8%, ma con gli 8 km centrali che vedranno diversi tratti in doppia cifra e che fecero esplodere il Giro del 2005 sotto i colpi di Ivan Basso. Dopo la discesa verso Dont, si raggiungerà Selva di Cadore attraverso la più dolce Forcella Staulanza (12 km al 6.5% circa). Da lì ci si porterà all'arrivo di Cortina valicando il Passo di Giau dal suo versante più impegnativo. I chilometri dell'ultima ascesa di giornata saranno 10 e la pendenza media superiore al 9%. La vetta sarà posta a 17 km dall'arrivo e difficilmente in questo ultimo tratto si potranno sovvertire troppo le gerarchie stabilite dalla salita.
Il primo tappone dolomitico chiama in causa gli scalatori più forti del Giro che vogliono salire sul podio di Milano. La maglia rosa Rodriguez e il numero 1 Scarponi sono i favoriti di Leaderbet.com che assegna a entrambi come quota un appetibile 7.00. Ma la discesa del Giau potrebbe favorire anche il Cunego versione guastafeste di questo Giro, dato a 9.00. Un altro buon discesista che potrebbe conquistare Cortina è Gadret: il francese ha come quota un 15.00 che potrebbe risultare un vero affare. Fiducia anche al duo colombiano della Sky Uran-Henao che potrebbe far esplodere la corsa: per Leaderbet.com l’uno vale l’altro quindi quota uguale per loro, 20.00. Scorrendo la lavagna del bookmaker maltese troviamo a 51.00 diversi nomi interessanti come Cataldo e Brambilla. Se volete puntare su qualche corridore ben piazzato in classifica va benissimo il 41.00 di Intxausti mentre qualora vada via la fuga di corridori fuori classifica perché non puntare su Slagter? Leaderbet.com paga 34 volte la posta giocata sul giovane talento olandese.



Finalmente sono arrivati i tapponi decisivi del Giro d'Italia, ma la prima delle tre grandi giornate alpine s'è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto, nonostante uno splendido spettacolo offerto dai corridori. Intanto però la corsa rosa può dire di aver ritrovato uno splendido protagonista: sul traguardo di Cortina, infatti, il più forte è stato ancora una volta Damiano Cunego, al terzo successo parziale dopo Assisi e Falzes, ma alla prima prova convincente in alta montagna.
Lo diciamo da sempre: sono le tappe all'apparenza più facili quelle in cui possono verificarsi gli scossoni più grandi nella classifica al contrario. A Falzes c'erano tutti i presupposti per un tranquillo arrivo di gruppo, e invece è bastata una salitella nel finale per disintegrare il plotone e cambiare forma alla generale. A vincere, in solitaria, Marco Coledan, bravo ad avvantaggiarsi nel finale e ad andare ad alzare le braccia sotto lo striscione con 23" sull'ormai inossidabile coppia formata da Andrea Guardini e Theo Bos, transitati nell'ordine. A 2'06" un drappello più corposo, regolato in volata da Bodnar su Kwiatkowski (mentre ricordiamo che l'ultimo di giornata, Ion Izagirre, ha pagato 16'05" al vincitore). In classifica, come detto, cambiano delle cose: intanto il leader Miguel Mínguez ha vissuto una giornata di crisi che gli ha fatto perdere oltre tre minuti e mezzo da Guardini e Bos; l'altro protagonista a segnare un dato del tutto negativo è Taylor Phinney, che ha lasciato sul campo poco meno di due minuti allo stesso Mínguez. Ne deriva che lo spagnolo resta in testa, ma ora ha solo 3'14" su Guardini secondo, mentre Bos scalza Phinney dalla terza posizione e insegue ora a 6'56". L'americano, quarto a 12'18", precede Bobridge quinto a 15'49", e Rodríguez ultimo veleggia verso le tre ore e mezza di ritardo (per la precisione siamo a 3h29'45". Ora arrivano i tapponi di montagna, tutto deve ancora decidersi, la battaglia quotidiana per l'ultima posizione promette nuovi colpi di scena: e se qualcuno dei nostri eroi - ad esempio - si ritira? È solo uno degli interrogativi a cui da oggi a domenica troveremo tutte le risposte: sulla strada, ovviamente!









Si trova su un altipiano sopra a Brunico ed ha 2600 abitanti. Falzes è un grazioso paesino sopra l'imbocco della Val di Tures. Il nome è di origine preromana: da Phalanza, è stato negli anni declinato in Pfalenz, poi in Phalenze. La posizione geografica è uno dei punti di forza di Falzes. Baciata dal sole, è ideale per rilassarsi d'estate e compiere meravigliose passeggiate. D'inverno, invece, è un punto strategico ideale per andare a sciare sul Plan de Corones, la montagna sopra Brunico. Masi, laghetti e cascate rendono Falzes un gradevole luogo di villeggiatura dalla primavera sino al profondo autunno. Da visitare il Sichelburg, Palazzo della Falce, residenza nobiliare della famiglia Plazoll zu Assling, nel Medioevo Signori di Falzes. Da non perdere anche Castel Schöneck, che può però essere ammirato soltanto dall'esterno in quanto residenza privata. Per le famiglie qui si trova Kronaction, il parco avventura più grande dell'Alto Adige. Ampie le possibilità di svagarsi con MTB, parapendio, deltaplano, rafting e minigolf. E gli amanti della tavola altoatesina non potranno evitare uno spuntino con i tanto famosi quanto deliziosi canederli.