Il Portale del Ciclismo professionistico

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Pur dovendo superare un discreto dislivello nella prima parte (si scollinerà agli oltre 700 metri di Montezemolo dopo 32 km di corsa, e dopo un avvio subito in salita verso Cadibona), questa brevissima frazione strizzerà ancora una volta l'occhio agli sprinter che, con l'aiuto delle loro squadre, potranno ricucire anche un cospicuo distacco nel successivo tratto di pianura che porterà la corsa nel cuneese dove probabilmente potremo commentare un'altra volata a ranghi compatti.

Il penultimo appuntamento dedicato ai velocisti offre la possibilità a Cavendish e a Goss di incrementare il loro bottino di vittorie al Giro. Il Campione del Mondo è ovviamente in cima alla lavagna di Leaderbet.com con quota 1.65 mentre la doppietta di Goss viene data a un buon 7.50. Il basso chilometraggio e il profilo della tappa stuzzicano anche quei corridori come Guardini e Bos, finora a secco e sempre a loro agio su arrivi del genere: a entrambi gli sprinter Leaderbet.com assegna come quota un buon 23.00. Volendo rischiare una vincita più alta si può scegliere tra il 29.00 di Demare, il 41.00 di Renshaw o l’81.00 di Robert Hunter. E se qualcuno tentasse la botta da finisseur o sfruttasse la partenza praticamente in salita per portare via un gruppetto di forza e difendersi poi fino al traguardo? Leaderbet.com affida questo ruolo a due giovani italiani, Elia Favilli e Sonny Colbrelli. L’uomo di Scinto è dato a 126.00 mentre il corridore di Reverbeberi pagherebbe addirittura 201 volte l’importo scommesso. Sognare costa poco.

Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Francesco Sulas
Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Savona

Sarà questa la sesta volta che Savona ospiterà il Giro d'Italia. La prima risale al 1969, quando vinse Roberto Ballini su Marino Basso. L'edizione di quell'anno è tristemente nota alle cronache per l'espulsione della maglia rosa Eddy Merckx con l'accusa di doping. Merckx viene cacciato alla vigilia della tappa successiva, la Celle Ligure-Pavia e la maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi, che la porterà sino a Milano. Nel '72 invece Wilmo Francioni batte Roger De Vlaeminck; in rosa stavolta c'è Merckx e ci rimarrà fino alla fine, conquistando il suo terzo Giro d'Italia (il Canibale nella Savona-Monte Jafferau del giorno dopo s'imporrà di forza). Undici anni dopo, nel 1983, la Parma-Savona va al tedesco Gregor Braun su Urs Freuler. In rosa Saronni, che conquisterà il suo secondo Giro davanti a Roberto Visentini e ad Alberto Fernández. Nel 1986 la Savona-Sauze d'Oulx viene vinta da Martin Earley su Stefano Giuliani: maglia rosa a Saronni che alla fine dovrà cedere il primato a Roberto Visentini. Nel 1991 la Sala Baganza-Savona va a Maximillian Sciandri, che precede Greg LeMond ed un Jacky Durand che precede Cipollini nella volata di gruppo. È il Giro di Franco Chioccioli che, in rosa a Savona, manterrà la leadership sino a Milano.

Cervere

Area Cervorum, una riserva di cervi, dà il nome a questa cittadina di duemila abitanti in provincia di Cuneo. Nel Medioevo si hanno testimonianze confuse riguardo a Cervere ed in quel periodo si costruisce il castello ed il monastero benedettino di San Teofredo. Ad un prospero Alto Medioevo fa séguito un Basso Medioevo in cui Cervere subisce saccheggi, devastazioni e diverse ricostruzioni per mano degli Angiò e quindi dei Savoia. L'economia di Cervere è legata all'allevamento, all'agricoltura, al commercio all'ingrosso ed all'artigianato. Tra i personaggi illustri di Cervere Giovanni Ansaldi partecipò con i gradi di capitano ai moti costituzionali del 1821 a fianco di Santorre di Santarosa. Ottenne il comando militare della fortezza di Alessandria e la presidenza della Giunta di Governo. Al fallimento del moto fu costretto alla fuga in Francia. Tipici della zona sono i tartufi, la nocciola ed i vini: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto, Barbera e Barbaresco. Tra gli eventi principali vi è la Porri di Cervere, mostra di sedici giorni dedicata al porro, appunto, nonché rassegna gastronomica giunta nel 2012 alla 33a edizione.

Meteo

14.25 - Savona
15.50 - Santuario di Vicoforte
17.15 - Cervere

Soggetti Alternativi

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

Vivian Ghianni

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

L'invito alla corsa rosa ricevuto dalla NetApp permette anche a lui di disputare per la prima volta una grande gara a tappe. Di questo ventitreenne si può parlare come uno dei migliori prodotti del ciclismo austriaco degli ultimi anni: è un velocista che ha debuttato nel professionismo correndo in una piccola Continental del suo Paese (fu 5° a Verbania all'Europeo Under 23 nel 2008) ed ha finora colto i suoi successi in piccole gare a tappe (nel 2010 una frazione in Normandia e due al Giro di Slovacchia). L'impatto col grande ciclismo però non è stato affatto malvagio, con piazzamenti al Challenge di Maiorca e alla Clasica de Almeria ed il successo sfiorato in una tappa della Ruta del Sol in questa stagione. In questo Giro la NetApp punta su di lui per gli arrivi a ranghi compatti e finora sono già arrivati un paio di piazzamenti interessanti. Del resto non può esserci un degno show senza...Schorn!

GiroTweet

@AlfredoBalloni: Questo si che è pesto!!! http://pic.twitter.com/hob4Bgeg

@aleballan79: Per un attimo ho pensato di dormire in camera con la maglia rosa! @ivansantino sei stato Grande oggi!!!

@ivansantino: @aleballan79 si dormire... Andavamo a far festa in maglia rosa!!! Grazie!!!

@DarioCataldo: Per legge un camionista dopo 4h 30' di guida defe fare una pausa di almeno 45'! Com'é che noi invece facciamo anche 8h filate??? In caso d'infrazione sono previste 143,00€ di multa e 2 punti sulla patente. Se mi controllassero gli allenamenti mi pignorano la casa!!

@schleckfrank: Perché nessuno chiede direttamente a Rasmussen se ha dato una spinta ad un compagno di squadra? Io posso voltare pagina ma non dire bugie Alex!

@AlexRazi: F. Schleck deve imparare le leggi della fisica. Se scegli di proposito di prendertela con un corridore, non scegliere uno due volte più grosso di te

La maglia rosa virtuale

Un altro giorno tranquillo per la maglia rosa di Ryder HesjedalAnche la tappa più breve di questo Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere il gioco e l'attivissima community) s'è rivelata abbastanza divertente ed incerta fino all'ultimo, nonostante come da pronostico si sia arrivati in volata: il podio di giornata, formato da Thor Hushovd, Matthew Goss e Daniele Bennati ci lascia capire però come non sia stata affatto una frazione semplice e che molti sprintare sono arrivati a Cervere con le gambe affaticate.

Dopo appena 2 km dal via è scattato per primo l'uzbeko Lagutin e sulla salita del Colle di Cadibona il corridore della Vacansoleil è andato via di forza: e lui si sono accodati prima Rollin e Flecha, poi mentre il canadese perdeva contatto si sono fatti sotto anche Garate, De Marchi, Sella. In testa alla corsa si è formato quindi un gruppo di cinque corridori ma per via del chilometraggio ridotto il gruppo non ha mai voluto lasciare molto: per diversi chilometri il gap non ha mai superato il minuto e mezzo, poi è salito fino ad un massimo di 3'21" ma negli ultimi 40 km il plotone s'è riorganizzato e ha iniziato ad inseguire seriamente.

Ad una quindicina di chilometri dal traguardo, con gli inseguitori in forte rimonta, è stato ancora Lagutin a scattare e provare l'impresa solitaria: all'uzbeko sono mancati solo 3600 metri. Nell'ultimo tratto della tappa, però, alcuni brevi dislivelli affrontati a grande velocità hanno messo un po' in croce le gambe di alcuni sprinter che non sono riusciti a farsi trovare nelle posizioni buone per la volata. La BMC ha così provato ad aiutare il proprio migliore velocista con il forte passista americano Taylor Phinney: missione riuscita in pieno perché Thor Hushovd è portato partire benissime e negli ultimi metri è riuscito a contenere la veemente rimonta di Matthew Goss e Daniele Bennati, partiti entrambi da troppo indietro.

In classifica generale tutto è rimasto invariato con Ryder Hesjedal che ha chiuso tranquillamente in gruppo difendendo per un'altra tappa la sua maglia rosa; tra le varie classifiche collaterali l'unica novità è rappresentata da Emanuele Sella che è il nuovo leader degli scalatori.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Un altro giorno tranquillo per la maglia rosa di Ryder HesjedalAnche la tappa più breve di questo Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere il gioco e l'attivissima community) s'è rivelata abbastanza divertente ed incerta fino all'ultimo, nonostante come da pronostico si sia arrivati in volata: il podio di giornata, formato da Thor Hushovd, Matthew Goss e Daniele Bennati ci lascia capire però come non sia stata affatto una frazione semplice e che molti sprintare sono arrivati a Cervere con le gambe affaticate.

Dopo appena 2 km dal via è scattato per primo l'uzbeko Lagutin e sulla salita del Colle di Cadibona il corridore della Vacansoleil è andato via di forza: e lui si sono accodati prima Rollin e Flecha, poi mentre il canadese perdeva contatto si sono fatti sotto anche Garate, De Marchi, Sella. In testa alla corsa si è formato quindi un gruppo di cinque corridori ma per via del chilometraggio ridotto il gruppo non ha mai voluto lasciare molto: per diversi chilometri il gap non ha mai superato il minuto e mezzo, poi è salito fino ad un massimo di 3'21" ma negli ultimi 40 km il plotone s'è riorganizzato e ha iniziato ad inseguire seriamente.

Ad una quindicina di chilometri dal traguardo, con gli inseguitori in forte rimonta, è stato ancora Lagutin a scattare e provare l'impresa solitaria: all'uzbeko sono mancati solo 3600 metri. Nell'ultimo tratto della tappa, però, alcuni brevi dislivelli affrontati a grande velocità hanno messo un po' in croce le gambe di alcuni sprinter che non sono riusciti a farsi trovare nelle posizioni buone per la volata. La BMC ha così provato ad aiutare il proprio migliore velocista con il forte passista americano Taylor Phinney: missione riuscita in pieno perché Thor Hushovd è portato partire benissime e negli ultimi metri è riuscito a contenere la veemente rimonta di Matthew Goss e Daniele Bennati, partiti entrambi da troppo indietro.

In classifica generale tutto è rimasto invariato con Ryder Hesjedal che ha chiuso tranquillamente in gruppo difendendo per un'altra tappa la sua maglia rosa; tra le varie classifiche collaterali l'unica novità è rappresentata da Emanuele Sella che è il nuovo leader degli scalatori.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 13a tappa

La maglia rosa virtuale

Un altro giorno tranquillo per la maglia rosa di Ryder HesjedalAnche la tappa più breve di questo Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere il gioco e l'attivissima community) s'è rivelata abbastanza divertente ed incerta fino all'ultimo, nonostante come da pronostico si sia arrivati in volata: il podio di giornata, formato da Thor Hushovd, Matthew Goss e Daniele Bennati ci lascia capire però come non sia stata affatto una frazione semplice e che molti sprintare sono arrivati a Cervere con le gambe affaticate.

Dopo appena 2 km dal via è scattato per primo l'uzbeko Lagutin e sulla salita del Colle di Cadibona il corridore della Vacansoleil è andato via di forza: e lui si sono accodati prima Rollin e Flecha, poi mentre il canadese perdeva contatto si sono fatti sotto anche Garate, De Marchi, Sella. In testa alla corsa si è formato quindi un gruppo di cinque corridori ma per via del chilometraggio ridotto il gruppo non ha mai voluto lasciare molto: per diversi chilometri il gap non ha mai superato il minuto e mezzo, poi è salito fino ad un massimo di 3'21" ma negli ultimi 40 km il plotone s'è riorganizzato e ha iniziato ad inseguire seriamente.

Ad una quindicina di chilometri dal traguardo, con gli inseguitori in forte rimonta, è stato ancora Lagutin a scattare e provare l'impresa solitaria: all'uzbeko sono mancati solo 3600 metri. Nell'ultimo tratto della tappa, però, alcuni brevi dislivelli affrontati a grande velocità hanno messo un po' in croce le gambe di alcuni sprinter che non sono riusciti a farsi trovare nelle posizioni buone per la volata. La BMC ha così provato ad aiutare il proprio migliore velocista con il forte passista americano Taylor Phinney: missione riuscita in pieno perché Thor Hushovd è portato partire benissime e negli ultimi metri è riuscito a contenere la veemente rimonta di Matthew Goss e Daniele Bennati, partiti entrambi da troppo indietro.

In classifica generale tutto è rimasto invariato con Ryder Hesjedal che ha chiuso tranquillamente in gruppo difendendo per un'altra tappa la sua maglia rosa; tra le varie classifiche collaterali l'unica novità è rappresentata da Emanuele Sella che è il nuovo leader degli scalatori.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Un altro giorno tranquillo per la maglia rosa di Ryder HesjedalAnche la tappa più breve di questo Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere il gioco e l'attivissima community) s'è rivelata abbastanza divertente ed incerta fino all'ultimo, nonostante come da pronostico si sia arrivati in volata: il podio di giornata, formato da Thor Hushovd, Matthew Goss e Daniele Bennati ci lascia capire però come non sia stata affatto una frazione semplice e che molti sprintare sono arrivati a Cervere con le gambe affaticate.

Dopo appena 2 km dal via è scattato per primo l'uzbeko Lagutin e sulla salita del Colle di Cadibona il corridore della Vacansoleil è andato via di forza: e lui si sono accodati prima Rollin e Flecha, poi mentre il canadese perdeva contatto si sono fatti sotto anche Garate, De Marchi, Sella. In testa alla corsa si è formato quindi un gruppo di cinque corridori ma per via del chilometraggio ridotto il gruppo non ha mai voluto lasciare molto: per diversi chilometri il gap non ha mai superato il minuto e mezzo, poi è salito fino ad un massimo di 3'21" ma negli ultimi 40 km il plotone s'è riorganizzato e ha iniziato ad inseguire seriamente.

Ad una quindicina di chilometri dal traguardo, con gli inseguitori in forte rimonta, è stato ancora Lagutin a scattare e provare l'impresa solitaria: all'uzbeko sono mancati solo 3600 metri. Nell'ultimo tratto della tappa, però, alcuni brevi dislivelli affrontati a grande velocità hanno messo un po' in croce le gambe di alcuni sprinter che non sono riusciti a farsi trovare nelle posizioni buone per la volata. La BMC ha così provato ad aiutare il proprio migliore velocista con il forte passista americano Taylor Phinney: missione riuscita in pieno perché Thor Hushovd è portato partire benissime e negli ultimi metri è riuscito a contenere la veemente rimonta di Matthew Goss e Daniele Bennati, partiti entrambi da troppo indietro.

In classifica generale tutto è rimasto invariato con Ryder Hesjedal che ha chiuso tranquillamente in gruppo difendendo per un'altra tappa la sua maglia rosa; tra le varie classifiche collaterali l'unica novità è rappresentata da Emanuele Sella che è il nuovo leader degli scalatori.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Un altro giorno tranquillo per la maglia rosa di Ryder HesjedalAnche la tappa più breve di questo Giro d'Italia virtuale (visita PcCiclismo.net per conoscere il gioco e l'attivissima community) s'è rivelata abbastanza divertente ed incerta fino all'ultimo, nonostante come da pronostico si sia arrivati in volata: il podio di giornata, formato da Thor Hushovd, Matthew Goss e Daniele Bennati ci lascia capire però come non sia stata affatto una frazione semplice e che molti sprintare sono arrivati a Cervere con le gambe affaticate.

Dopo appena 2 km dal via è scattato per primo l'uzbeko Lagutin e sulla salita del Colle di Cadibona il corridore della Vacansoleil è andato via di forza: e lui si sono accodati prima Rollin e Flecha, poi mentre il canadese perdeva contatto si sono fatti sotto anche Garate, De Marchi, Sella. In testa alla corsa si è formato quindi un gruppo di cinque corridori ma per via del chilometraggio ridotto il gruppo non ha mai voluto lasciare molto: per diversi chilometri il gap non ha mai superato il minuto e mezzo, poi è salito fino ad un massimo di 3'21" ma negli ultimi 40 km il plotone s'è riorganizzato e ha iniziato ad inseguire seriamente.

Ad una quindicina di chilometri dal traguardo, con gli inseguitori in forte rimonta, è stato ancora Lagutin a scattare e provare l'impresa solitaria: all'uzbeko sono mancati solo 3600 metri. Nell'ultimo tratto della tappa, però, alcuni brevi dislivelli affrontati a grande velocità hanno messo un po' in croce le gambe di alcuni sprinter che non sono riusciti a farsi trovare nelle posizioni buone per la volata. La BMC ha così provato ad aiutare il proprio migliore velocista con il forte passista americano Taylor Phinney: missione riuscita in pieno perché Thor Hushovd è portato partire benissime e negli ultimi metri è riuscito a contenere la veemente rimonta di Matthew Goss e Daniele Bennati, partiti entrambi da troppo indietro.

In classifica generale tutto è rimasto invariato con Ryder Hesjedal che ha chiuso tranquillamente in gruppo difendendo per un'altra tappa la sua maglia rosa; tra le varie classifiche collaterali l'unica novità è rappresentata da Emanuele Sella che è il nuovo leader degli scalatori.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Quella che doveva essere una frazione in cui potevamo assistere a colpi di mano inattesi e crisi clamorose, è diventata un'innocua tappa in cui il gruppo è arrivato con tutti i migliori insieme e alla fine della quale la classifica è rimasta del tutto cristallizzata. Pazienza, una frazione interlocutoria ci può stare, e ha comunque l'elemento positivo di prolungare e rendere più spasmodica l'attesa per quel che sarà tra un manipolo di contendenti che da giorni stanno battagliando per la prestigiosissima maglia nera. A Sestri ha vinto Adam Hansen, che ha preceduto due pezzi da novanta come Theo Bos e Jeremy Hunt. Nella volata che ha assegnato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato Jonas Aaen Jørgensen e al quinto il sempre presente Phinney; l'ultimo di tappa, Lars Ytting Bak, ha pagato la bellezza di 20'21". La generale, come detto, non cambia, dopo la rivoluzione di Montecatini: Miguel Mínguez ha sempre 3'39" su Hunt, 5'28" su Phinney, 7' tondi su Bos e 7'13" sul primo italiano in graduatoria, Andrea Guardini: tutti hanno dimostrato di essere quantomai motivati a continuare questa lotta, che può farsi ancora più entusiasmante sulle imminenti montagne. Il povero Joaquim Rodríguez, purtroppo per lui, non ha più speranze di entrare nella contesa: è ultimo, a 2h15'27" da Mínguez, e neanche un miracolo lo potrebbe rimettere in gioco.

Marco Grassi

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