Quattro tappe consecutive piene di salite lunghe ed impegnative hanno mandato a casa molti velocisti: quelli che hanno tenuto duro lo hanno fatto quasi esclusivamente per arrivare a giocarsi questa tappa, l'ultima adatta a loro in questo Giro d'Italia. La breve salitella di Vigolo Vattaro subito in avvio sarà asperità maggiore di questa frazione. Appena il gruppo arriverà sulla costiera del Garda dovrà stare molto attento nell'attraversamento di numerose gallerie ma la strada sarà ugualmente molto veloce. A cinque chilometri dall'arrivo i ciclisti saranno già a Brescia: qualche curva allungherà il gruppo ma gli ultimi 2 km saranno caratterizzati da due lunghi vialoni; l'ultima curva sarà a 800 metri e la strada abbastanza larga darà modo di recuperare anche a chi l'avrà affrontata un po' troppo indietro. Per gli uomini di classifica dovrebbe essere una giornata estremamente tranquilla, una sgambata di 140 km prima delle ultime tre decisive tappe.
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MuriloFischerMF (ieri): Ieri e oggi sono stati difficili per me, ma domani prometto di attaccare e provare ad entrare in una fuga. Di sicuro sarà difficile, ma ci si prova!!!
Tom_Stamsnijder (ieri): Ottimo tentativo per il mio compagno di stanza Steven [Kruiswijk]. La vittoria di tappa era vicina, ma anche un 3° posto non è male!
Marco Frapporti.... e un coltello tra i denti!!!! (da Facebook; ieri)
Carlos_Sastre (ieri): Il finale di tappa è stato davvero veloce, io ero vicino ai migliori.
marcopinotti: controllo antidoping nella "sala del bisonte". Alla lettera, sotto i suoi occhi... http://is.gd/cqYqq
E' un Giro d'Italia molto termale: dopo Chianciano e Pejo anche Levico ospita una tappa, essendo sede di partenza per la 5° volta nella sua storia. Levico Terme, borgo della Valsugana ai piedi del gruppo dei Lagorai. Di fondazione in epoca imperiale, le terme di Levico hanno acquisito importanza nel settecento, quando vennero compiuti i primi studi sulle loro proprietà benefiche. Il paese conobbe in periodo austro-ungarico il momento di maggior splendore, tant è che l'imperatore Francesco Giuseppe la elevò al rango di città. Ma la prima guerra mondiale fu la rovina del paese, che si trovava proprio sulla linea di confine. La popolazione fu evacuata in Moravia, essendo tra l'altro sospettata (ingiustamente) di simpatie irredentiste. La ricostruzione fu molto lenta e anche la seconda guerra mondiale non fu generosa col paese che, ironia della sorte, era il comando generale della marina del Raich pur distando 150km dal mare e ciò rese soggetta la città a bombardamenti. Il lago di Levico, di formazione relativamente recente, è il secondo per dimensioni dei famosi laghetti trentini.