Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Continua la risalita verso nord con una tappa assolutamente non facile e ideale antipasto delle grandi salite. Nel primo tratto, fino a Rimini (km 125), sarà ancora protagonista la costa adriatica e la strada rimarrà pianeggiante anche per un'altra trentina di chilometri. A Talamello inizierà la prima salita del giorno, quella di Perticara: il primo chilometro e mezzo è molto ripido mentre nei restanti sei chilometri la salita è più pedalabile. Al termine della discesa ci sarà il traguardo volante e inizierà subito la seconda salita, quella più impegnativa: si tratta del Barbotto un'ascesa di circa cinque chilometri, i primi 4 al 7% e l'ultimo all'11%. Dal Gpm all'arrivo mancheranno 27 km ma se avendo visto quello che è successo ieri su uno strappettino se i big attaccano qua si posso fare distacchi anche maggiori di 10". Nel complesso la tappa sembra di quelle perfette per una fuga da lontano ma in questo Giro pazzo non si può mai sapere.
Scarica la cronotabella della tappa e il dettaglio delle salite.

Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Marco Fiorilla
Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Porto Recanati

A 15 anni di distanza dalla Porto Recanati-Tortoredo Lido, con vittoria di Casagrande jr, il Giro torna a Porto Recanati. Il primo nucleo abitativo della città risale al XIII secolo, e solo nel 1510 grazie all’intervento di Papa Giulio II venne finanziato il porto che dà il nome alla città che nel 1893 si distaccò amministrativamente dal comune di Recanati.
Un quinto della popolazione della città marchigiana risiede all’Hotel House, condominio composto da 17 piani e da 480 mini-appartamenti diventato emblema dell’immigrazione a Porto Recanati. Costruito negli anni ’70 come residence di seconde case al mare, ha poi accolto molte famiglie di migranti. Oggi l’Hotel House è un luogo di contraddizioni: porto franco di una parte della microcriminalità ma anche e soprattutto il posto del confronto tra etnie, culture e religioni differenti.

Cesenatico

Cesenatico uguale Pantani. Nonostante abbia dato i natali a illustri esponenti del mondo del calcio come il portiere Giorgio Ghezzi e gli allenatori Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la rinomata stazione balneare si lega infatti indissolubilmente al pirata.
Cesenatico tra partenze e arrivi è stata toccata 14 volte dal Giro con grandi nomi tra i protagonisti, come Altig, Zandegù, Gimondi e Merckx. Questi ultimi due si aggiudicarono la cronometro che portava da Cesenatico a San Marino nel 1968 e nel 1969, l’anno precedente alla nascita di Pantani che grazie alle sue imprese riuscì a riportare il Giro a casa sua per due giorni nel 1999, l’anno in cui iniziò il suo drammatico declino.
Quell’anno nell’11^ tappa, la Sansepolcro-Cesenatico, Ivan Quaranta fece il bis dopo aver conquistato tappa e maglia nella prima tappa a Modica. Il giorno dopo Cipollini ristabilì le gerarchie tra i velocisti.

Meteo

11.30 - Porto Recanati
14.30 - Riccione
17.15 - Cesenatico

Soggetti Alternativi

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

Vivian Ghianni

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

E' il primo corridore olandese a poter vantare otto partecipazioni al Giro d'Italia (le precedenti sette sono state tutte portate a termine). Basta questa premessa, unita anche alle quattro Vuelta e all'unico Tour de France portati pure a termine, per rendere nel migliore dei modi l'umiltà, la tenacia e lo spirito di squadra di questo tulipano capace di aggiudicarsi un titolo nazionale tra gli Under 23 nel 2008. Tra i professionisti zero vittorie, tanta fatica al servizio dei capitani e quel pizzico di coraggio utile a tentar la fuga da lontano. Tanta vita da gregario in undici anni di professionismo, esperienza utile per i compagni anche in questo Giro 2010. Un Giro da proletario se di cognome si fa...Engels!

mcewenrobbie (ieri): Vinto facilmente lo sprint del gruppo, però Pozzato aveva già vinto la tappa regolando la fuga! Grande performance!

brentbookwalter (ieri): Foratura a 20 km dall'arrivo. Mi spiace non essere stato davanti proprio mentre accadeva tutto quel casino. Folle questo Giro!

MuriloFischerMF (ieri): Incredibile l'atteggiamento di Linus G.! Tirare una borraccia verso un altro ciclista solo perché questo aveva attaccato... La corsa è corsa e soprattutto, a 70 km/h e in discesa, che pericolo quella borraccia che rotola in mezzo al gruppo! Dovrebbe essere squalificato dal Giro!

CadelOfficial (ieri): Ho parlato poco fa alla RAI di un qualche "episodio", come lo chiamano loro. In questo Giro sono 12 giorni di fila che abbiamo "episodi"!!!!!

Greghenderson1 (ieri): Avrei piacere a fare una volata per il primo posto prima o poi... Ogni volta che ho una buona posizione, arriva la fuga. Almeno c'era un bel sole oggi...

Si arriva oggi nella zona del Sangiovese e dell’Albana di Romagna. Vinificato con uve Sangiovese in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve a bacca rossa della zona, il Sangiovese lo si riconosce al naso per i suoi sentori di viola. È un classico vino da carni rosse. L’Albana di Romagna DOCG è un grande vino da pesce, quasi sempre dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un vino dalla storia curiosa è invece il Pagadebit, ottenuto da uve Bombino bianco (85%) e Chardonnay (15%). Un vino fresco ed equilibrato. Esiste in versione Amabile e Secco e deve il suo nome alla resistenza dei suoi acini alle avversità atmosferiche. Nelle cattive annate, male che andasse la vendemmia delle altre uve, lui, fiero e solido come una quercia, riusciva sempre a produrre quel tanto che permetteva al vignaiolo, spesso mezzadro, di pagare i debiti contratti col padrone per le spese colturali del vigneto. Per questo motivo altri nomi dato al vitigno sono: Stracciacambiale, Schiacciadebiti, Butta Palmento.

A volte queste uve sono usate anche per la preparazione del Vermut. Inoltre,data la resistenza all’essiccamento e al trasporto, oltre che per la vinificazione, può essere apprezzato come uva da tavola, fresca o passita.

Gianfranco Pezzoli

Si arriva oggi nella zona del Sangiovese e dell’Albana di Romagna. Vinificato con uve Sangiovese in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve a bacca rossa della zona, il Sangiovese lo si riconosce al naso per i suoi sentori di viola. È un classico vino da carni rosse. L’Albana di Romagna DOCG è un grande vino da pesce, quasi sempre dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un vino dalla storia curiosa è invece il Pagadebit, ottenuto da uve Bombino bianco (85%) e Chardonnay (15%). Un vino fresco ed equilibrato. Esiste in versione Amabile e Secco e deve il suo nome alla resistenza dei suoi acini alle avversità atmosferiche. Nelle cattive annate, male che andasse la vendemmia delle altre uve, lui, fiero e solido come una quercia, riusciva sempre a produrre quel tanto che permetteva al vignaiolo, spesso mezzadro, di pagare i debiti contratti col padrone per le spese colturali del vigneto. Per questo motivo altri nomi dato al vitigno sono: Stracciacambiale, Schiacciadebiti, Butta Palmento.

A volte queste uve sono usate anche per la preparazione del Vermut. Inoltre,data la resistenza all’essiccamento e al trasporto, oltre che per la vinificazione, può essere apprezzato come uva da tavola, fresca o passita.

Gianfranco Pezzoli

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2010 – 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 13a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 13a tappa

Si arriva oggi nella zona del Sangiovese e dell’Albana di Romagna. Vinificato con uve Sangiovese in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve a bacca rossa della zona, il Sangiovese lo si riconosce al naso per i suoi sentori di viola. È un classico vino da carni rosse. L’Albana di Romagna DOCG è un grande vino da pesce, quasi sempre dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un vino dalla storia curiosa è invece il Pagadebit, ottenuto da uve Bombino bianco (85%) e Chardonnay (15%). Un vino fresco ed equilibrato. Esiste in versione Amabile e Secco e deve il suo nome alla resistenza dei suoi acini alle avversità atmosferiche. Nelle cattive annate, male che andasse la vendemmia delle altre uve, lui, fiero e solido come una quercia, riusciva sempre a produrre quel tanto che permetteva al vignaiolo, spesso mezzadro, di pagare i debiti contratti col padrone per le spese colturali del vigneto. Per questo motivo altri nomi dato al vitigno sono: Stracciacambiale, Schiacciadebiti, Butta Palmento.

A volte queste uve sono usate anche per la preparazione del Vermut. Inoltre,data la resistenza all’essiccamento e al trasporto, oltre che per la vinificazione, può essere apprezzato come uva da tavola, fresca o passita.

Gianfranco Pezzoli

Si arriva oggi nella zona del Sangiovese e dell’Albana di Romagna. Vinificato con uve Sangiovese in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve a bacca rossa della zona, il Sangiovese lo si riconosce al naso per i suoi sentori di viola. È un classico vino da carni rosse. L’Albana di Romagna DOCG è un grande vino da pesce, quasi sempre dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un vino dalla storia curiosa è invece il Pagadebit, ottenuto da uve Bombino bianco (85%) e Chardonnay (15%). Un vino fresco ed equilibrato. Esiste in versione Amabile e Secco e deve il suo nome alla resistenza dei suoi acini alle avversità atmosferiche. Nelle cattive annate, male che andasse la vendemmia delle altre uve, lui, fiero e solido come una quercia, riusciva sempre a produrre quel tanto che permetteva al vignaiolo, spesso mezzadro, di pagare i debiti contratti col padrone per le spese colturali del vigneto. Per questo motivo altri nomi dato al vitigno sono: Stracciacambiale, Schiacciadebiti, Butta Palmento.

A volte queste uve sono usate anche per la preparazione del Vermut. Inoltre,data la resistenza all’essiccamento e al trasporto, oltre che per la vinificazione, può essere apprezzato come uva da tavola, fresca o passita.

Gianfranco Pezzoli

Si arriva oggi nella zona del Sangiovese e dell’Albana di Romagna. Vinificato con uve Sangiovese in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve a bacca rossa della zona, il Sangiovese lo si riconosce al naso per i suoi sentori di viola. È un classico vino da carni rosse. L’Albana di Romagna DOCG è un grande vino da pesce, quasi sempre dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un vino dalla storia curiosa è invece il Pagadebit, ottenuto da uve Bombino bianco (85%) e Chardonnay (15%). Un vino fresco ed equilibrato. Esiste in versione Amabile e Secco e deve il suo nome alla resistenza dei suoi acini alle avversità atmosferiche. Nelle cattive annate, male che andasse la vendemmia delle altre uve, lui, fiero e solido come una quercia, riusciva sempre a produrre quel tanto che permetteva al vignaiolo, spesso mezzadro, di pagare i debiti contratti col padrone per le spese colturali del vigneto. Per questo motivo altri nomi dato al vitigno sono: Stracciacambiale, Schiacciadebiti, Butta Palmento.

A volte queste uve sono usate anche per la preparazione del Vermut. Inoltre,data la resistenza all’essiccamento e al trasporto, oltre che per la vinificazione, può essere apprezzato come uva da tavola, fresca o passita.

Gianfranco Pezzoli

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano