Il Portale del Ciclismo professionistico

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È la tappa più meridionale di questa edizione e, con i suoi 230 km, è anche la seconda in ordine di lunghezza: nella Avellino-Bitonto i corridori si troveranno a tagliare lo stivale ad ovest verso est arrivando a toccare la costa adriatica. La frazione non presenta particolari difficoltà dal punto di vista altimetrico e l'attraversamento dell'Appennino Lucano non sarà affatto traumatico con il solo Valico dell’Imbandina al km 91 a dare qualche punto a chi si troverà in fuga in quel momento. Il finale, invece, sarà abbastanza veloce nonostante l'attraversamente di numerosi paesi e tutto fa presagire ad un arrivo a ranghi compatti. Gli sprinter dovranno stare molto attenti per gli ultimi quattro chilometri sono in leggera discesa e sarà fondamentale mantere la posizione: una curva e un restringimento all'ultimo km potranno tagliare fuori dai giochi chi sarà rimasto troppo indietro visto che la leggera discesa finirà praticamente ai meno 300 metri con l'ultimo tratto in leggera ascesa.
Scarica la cronotabella della tappa.

Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Nicola Stufano
Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Avellino

Il feeling dei Avellino col giro d'Italia si fa sempre più intenso: già l'anno scorso è stato sede di tappa, nella penultima Avellino-Vesuvio che ha visto il bis di Sastre e un sostanziale pareggio tra Di Luca e Menchov. I passaggi del giro dal capoluogo irpino sono molto frequenti, vista la collocazione geografica che ne fa un importante snodo tra Tirreno e Adriatico. Nel lontano 1914 il primo arrivo del Giro d'Italia; tappa con partenza da Roma, vittoria di Giuseppe Azzini. 4 tappe del giro nella carriera del mantovano, tutte al sud. Conquisterà la rosa a Bari nella tappa successiva, ma come l'anno precedente non riuscirà a riportarla a Milano. Il giro targato 1965 vide prima la Benevento-Avellino, con vittoria di Michele Dancelli, e a seguire l'Avellino-Potenza: con una prova, appunto, di Potenza Vittorio Adorni fece sua tappa e maglia, e vincerà quel Giro. L'ultimo professionista nato ad Avellino è stato Clemente Cavaliere, oggi titolare di un negozio di acessori per bici e sponsor, appunto, della CDC-Cavaliere.

Bitonto

Siamo nella terra degli ulivi: negli ultimi 15 km i corridori saranno letteralmente circondati, l'agro Bitontino è secondo per produzione di olive in Italia solo a quello di Andria. Bitonto,teatro di una storica battaglia nel 1734 tra Austriaci e Borboni, è una città dalle mille contraddizioni: è vero che parte del paese vive di agricoltura, ma i suoi abitanti non sono quei rustici buzzurri che si potrebbe immaginare. Anzi, se vi capita di girare per strada e sentire qualcuno parlare un Italiano forbito anzichè sentire la tipica cadenza pugliese, non c'è nulla di cui stupirsi: è Michele Mirabella, il famoso conduttore televisivo. Bitonto manifesta una vivacità culturale spesso superiore a quella dei paesi circostanti, specialmente in ambito musicale. Bitonto ha infatti dato i natali a Tommaso Traetta, compositore della scuola napoletana settecentesca al quale è stato dedicato un teatro; è la capitale meridionale del metal,e bitontini sono i fondatori della Dissonance Cospiracy, associazione di Booking & Promotion del settore. Ultimo ma non ultimo, la copertina di "Ecco i miei gioielli", compilation di commiato dei CCCP, raffigura una parete dell'estramurale con la Basilica dei Santi Medici nello sfondo. E se vi interessa l'arte, la cattedrale di Bitonto che vedete in foto è una delle più belle del sud Italia.

Meteo

11.20 - Avellino
14.30 - Lavello
17.15 - Bitonto

Soggetti Alternativi

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

Vivian Ghianni

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

Fratello minore del più famoso Maxim (di cui quest'anno è compagno di squadra), disputa la sua prima grande corsa a tappe in carriera, a 26 anni compiuti proprio lo scorso 12 maggio. Le piccole squadre kazake in cui ha militato (Capec e Ulan prima dell'approdo all'Astana) l'hanno costretto a districarsi in brevi corse a tappe variegate, in cui è riuscito spesso a mettersi in buona evidenza. Le sue doti da velocista infatti gli hanno consegnato successi sparsi tra Cina, Giappone, Serbia, Spagna, Bulgaria in attesa di mostrarle anche in gare più prestigiose. Per lui un Giro tra volate e tirate da gregario, preziose affinchè a Verona si possa festeggiare con...un Vino rosato!

MuriloFischerMF (ieri): PAZZESCO!!! Che tappa!!

CadelOfficial (ieri): Come dite? Ho tirato la volata agli altri? In realtà ho solo seguito un deciso attacco nell'ultimo km, che non è andato fino in fondo. Comunque Goss ha tenuto alta la bandiera australiana! ;o)

Greghenderson1 (ieri): Steve [Cummings] tirava così forte che ha finito Matt [Hayman] e me. Quando avrei dovuto accelerare uhmm... Già, proprio niente da fare. Ma mi rifarò presto.

Tom_Stamsnijder (ieri): La pioggia dà fastidio solo se sei in gruppo! In fuga era solo divertente! :-)

porteye: Davvero felice per la vittoria di @bdlancaster in California, Bert mi ha aiutato ad ottenere il primo contratto da pro', è una leggenda!

chrisfroome: 230km per la tappa di oggi e un cielo azzurro per la prima volta in questo #giro. Siamo quasi a metà e 262 km ci attendono domani.

Si parte da Avellino, nella cui provincia si coltivano le uve Aglianico, che danno il vino omonimo ma anche il Taurasi DOCG, uno dei migliori vini italiani, che si contraddistingue per il colore rosso rubino che tende al granato con riflessi arancioni con l’invecchiamento. Deve essere di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno e va preferibilmente abbinato a carni rosse, arrosto di carni, brasati, pollame, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.

Nella parte finale della corsa si attraversa invece la zona DOC Castel del Monte. Il Castel del Monte viene prodotto in tre tipologie: bianco, rosso e rosato.

Il rosso deriva principalmente dal vitigno Uva di Troia, detto anche Uva della Marina, perché coltivato con ottimi successi sul litorale di alcuni comuni a nord di Bari. Va abbinato a preparazioni strutturate come castrato arrosto e pollame al forno, carni rosse brasate, formaggi stagionati.

Il bianco è ottenuto da uve Pampanuto, detto anche Pampanino, la cui coltura è limitata alle zone di Corato e Ruvo di Puglia. Va abbinato ad antipasti magri o piatti a base di pesce.

Il Rosato si ottiene principalmente da Bombino Nero, un vitigno di grande resistenza. Eccellente con salumi piccanti, primi piatti con sughi di agnello e formaggi ovini stagionati.

Il vino più nobile ed antico della zona è invece il Moscato di Trani, che si ottiene da uve lasciate maturare fino a quasi l’appassimento, provenienti dal vitigno Moscato di Trani o Reale. Se ne producono due tipi, il dolce e il liquoroso. Da abbinare ai dolci tipici della regione.

Gianfranco Pezzoli

Si parte da Avellino, nella cui provincia si coltivano le uve Aglianico, che danno il vino omonimo ma anche il Taurasi DOCG, uno dei migliori vini italiani, che si contraddistingue per il colore rosso rubino che tende al granato con riflessi arancioni con l’invecchiamento. Deve essere di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno e va preferibilmente abbinato a carni rosse, arrosto di carni, brasati, pollame, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.

Nella parte finale della corsa si attraversa invece la zona DOC Castel del Monte. Il Castel del Monte viene prodotto in tre tipologie: bianco, rosso e rosato.

Il rosso deriva principalmente dal vitigno Uva di Troia, detto anche Uva della Marina, perché coltivato con ottimi successi sul litorale di alcuni comuni a nord di Bari. Va abbinato a preparazioni strutturate come castrato arrosto e pollame al forno, carni rosse brasate, formaggi stagionati.

Il bianco è ottenuto da uve Pampanuto, detto anche Pampanino, la cui coltura è limitata alle zone di Corato e Ruvo di Puglia. Va abbinato ad antipasti magri o piatti a base di pesce.

Il Rosato si ottiene principalmente da Bombino Nero, un vitigno di grande resistenza. Eccellente con salumi piccanti, primi piatti con sughi di agnello e formaggi ovini stagionati.

Il vino più nobile ed antico della zona è invece il Moscato di Trani, che si ottiene da uve lasciate maturare fino a quasi l’appassimento, provenienti dal vitigno Moscato di Trani o Reale. Se ne producono due tipi, il dolce e il liquoroso. Da abbinare ai dolci tipici della regione.

Gianfranco Pezzoli

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2010 – 10a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 10a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 10a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 10a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 10a tappa

Si parte da Avellino, nella cui provincia si coltivano le uve Aglianico, che danno il vino omonimo ma anche il Taurasi DOCG, uno dei migliori vini italiani, che si contraddistingue per il colore rosso rubino che tende al granato con riflessi arancioni con l’invecchiamento. Deve essere di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno e va preferibilmente abbinato a carni rosse, arrosto di carni, brasati, pollame, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.

Nella parte finale della corsa si attraversa invece la zona DOC Castel del Monte. Il Castel del Monte viene prodotto in tre tipologie: bianco, rosso e rosato.

Il rosso deriva principalmente dal vitigno Uva di Troia, detto anche Uva della Marina, perché coltivato con ottimi successi sul litorale di alcuni comuni a nord di Bari. Va abbinato a preparazioni strutturate come castrato arrosto e pollame al forno, carni rosse brasate, formaggi stagionati.

Il bianco è ottenuto da uve Pampanuto, detto anche Pampanino, la cui coltura è limitata alle zone di Corato e Ruvo di Puglia. Va abbinato ad antipasti magri o piatti a base di pesce.

Il Rosato si ottiene principalmente da Bombino Nero, un vitigno di grande resistenza. Eccellente con salumi piccanti, primi piatti con sughi di agnello e formaggi ovini stagionati.

Il vino più nobile ed antico della zona è invece il Moscato di Trani, che si ottiene da uve lasciate maturare fino a quasi l’appassimento, provenienti dal vitigno Moscato di Trani o Reale. Se ne producono due tipi, il dolce e il liquoroso. Da abbinare ai dolci tipici della regione.

Gianfranco Pezzoli

Si parte da Avellino, nella cui provincia si coltivano le uve Aglianico, che danno il vino omonimo ma anche il Taurasi DOCG, uno dei migliori vini italiani, che si contraddistingue per il colore rosso rubino che tende al granato con riflessi arancioni con l’invecchiamento. Deve essere di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno e va preferibilmente abbinato a carni rosse, arrosto di carni, brasati, pollame, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.

Nella parte finale della corsa si attraversa invece la zona DOC Castel del Monte. Il Castel del Monte viene prodotto in tre tipologie: bianco, rosso e rosato.

Il rosso deriva principalmente dal vitigno Uva di Troia, detto anche Uva della Marina, perché coltivato con ottimi successi sul litorale di alcuni comuni a nord di Bari. Va abbinato a preparazioni strutturate come castrato arrosto e pollame al forno, carni rosse brasate, formaggi stagionati.

Il bianco è ottenuto da uve Pampanuto, detto anche Pampanino, la cui coltura è limitata alle zone di Corato e Ruvo di Puglia. Va abbinato ad antipasti magri o piatti a base di pesce.

Il Rosato si ottiene principalmente da Bombino Nero, un vitigno di grande resistenza. Eccellente con salumi piccanti, primi piatti con sughi di agnello e formaggi ovini stagionati.

Il vino più nobile ed antico della zona è invece il Moscato di Trani, che si ottiene da uve lasciate maturare fino a quasi l’appassimento, provenienti dal vitigno Moscato di Trani o Reale. Se ne producono due tipi, il dolce e il liquoroso. Da abbinare ai dolci tipici della regione.

Gianfranco Pezzoli

Si parte da Avellino, nella cui provincia si coltivano le uve Aglianico, che danno il vino omonimo ma anche il Taurasi DOCG, uno dei migliori vini italiani, che si contraddistingue per il colore rosso rubino che tende al granato con riflessi arancioni con l’invecchiamento. Deve essere di almeno tre anni, di cui uno in botti di legno e va preferibilmente abbinato a carni rosse, arrosto di carni, brasati, pollame, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati.

Nella parte finale della corsa si attraversa invece la zona DOC Castel del Monte. Il Castel del Monte viene prodotto in tre tipologie: bianco, rosso e rosato.

Il rosso deriva principalmente dal vitigno Uva di Troia, detto anche Uva della Marina, perché coltivato con ottimi successi sul litorale di alcuni comuni a nord di Bari. Va abbinato a preparazioni strutturate come castrato arrosto e pollame al forno, carni rosse brasate, formaggi stagionati.

Il bianco è ottenuto da uve Pampanuto, detto anche Pampanino, la cui coltura è limitata alle zone di Corato e Ruvo di Puglia. Va abbinato ad antipasti magri o piatti a base di pesce.

Il Rosato si ottiene principalmente da Bombino Nero, un vitigno di grande resistenza. Eccellente con salumi piccanti, primi piatti con sughi di agnello e formaggi ovini stagionati.

Il vino più nobile ed antico della zona è invece il Moscato di Trani, che si ottiene da uve lasciate maturare fino a quasi l’appassimento, provenienti dal vitigno Moscato di Trani o Reale. Se ne producono due tipi, il dolce e il liquoroso. Da abbinare ai dolci tipici della regione.

Gianfranco Pezzoli

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