Al Critérium International festeggia solo Thibaut Pinot: il francese vince la tappa e la generale, Davide Villella chiude decimo
Versione stampabileSi è deciso come da tradizione sulle rampe del Col de l'Ospedale il Critérium International, ed è stato come da pronostico Thibaut Pinot ad aggiudicarsi la gara corsa, ottenendo la vittoria di tappa e quella nella classifica generale. Ad un chilometro e mezzo dalla linea del traguardo, lì dove le pendenze della salita finale superavano il 10%, il capitano della FDJ ha lanciato il proprio attacco: nessuno di coloro che erano con lui è riuscito a resistere, portando quindi alla vittoria in solitaria per il francese, al termine di una giornata che ha visto contrapporsi la sua squadra e la AG2R La Mondiale, al servizio del vincitore uscente Jean-Cristophe Péraud.
Poco spazio le due compagini francesi hanno lasciato infatti alla fuga di giornata, composta da sei uomini: Rémy Di Gregorio e Quéntin Pacher (Delko Marseille Provence KTM), Loïc Chetout (Cofidis, Solutions Crédits), Cyril Gautier (AG2R La Mondiale), Thomas Voeckler (Direct Énergie) e Moreno Moser (Cannondale Pro Cycling). I fuggitivi hanno collaborato fino ai meno quattordici dalla fine, lì dove è iniziata l'ascesa finale, ma il loro vantaggio non è mai andato sopra i tre minuti e mezzo, logico quindi che sarebbero stati gli uomini buoni per la generale a giocarsi anche il successo di tappa. A poco sono serviti gli affondi di Di Gregorio e Gautier, volti a tenere in vita l'attacco più a lungo possibile, così come il tentativo di Fabrice Jeandesboz (Direct Énergie), bravo a uscire dal gruppo, a raggiungere e superare i fuggitivi ma non in grado di prolungare il suo tentativo, esauritosi a otto chilometri e mezzo dal termine. Merito della coppia di FDJ al servizio del loro capitano: Alexandre Geniez e Sébastien Reichenbach hanno dettato il ritmo del gruppetto, facendo progressivamente selezione e contribuendo a far saltare un nome buono come quello di Pierre Rolland (Cannondale Pro Cycling).
È arrivata ai meno sei il primo affondo da parte di uno dei pretendenti più accreditati alla vittoria finale, quando Péraud si è accodato a un tentativo del suo compagno di squadra Pierre Latour. L'impressione è stata che l'ex biker non fosse però in gran giornata, il quale infatti si è rialzato, mentre Latour ha proseguito la sua azione in maniera caparbia. L'unico italiano del gruppetto dei migliori, Davide Villella, si è staccato ai meno cinque dal traguardo, quando Geniez ha aumentato il ritmo, tenendolo alto fino al momento in cui non è stato più in grado di dettarlo. È arrivato allora l'affondo di Arnold Jeannesson (Cofidis, Solutions Crédits), poco produttivo ma causa del crollo definitivo di Péraud; ci ha provato in contropiede Lawson Craddock (Cannondale Pro Cycling), ma anche lui non è stato in grado di fare quel vuoto che invece è riuscito ad aprire, con un'azione perentoria, Pinot. Il venticinquenne francesce si è involato senza patemi verso la vittoria finale, superando in tromba un comunque bravissimo Latour, capace di resistere a denti stretti e di ottenere il secondo posto di tappa e della generale. Jeannesson ha raccolto la terza posizione, ma senza riuscire però a salire sul podio finale: il terzo gradino infatti è stato preda del promettente olandese Sam Oomen, quinto di tappa, mentre primo degli italiani Villella, nono di tappa e decimo nella generale. Thibaut Pinot si è quindi vestito di un bel giallo, lontano per prestigio e significato da quello ben più splendente del mese di luglio, ma comunque importante in un processo di maturazione del corridore francese che probabilmente è ancora in divenire ma che, anche considerando quanto mostrato precedentemente al Critérium International, sembra seguire un trend in significativa crescita.
La classifica di tappa vede quindi Pinot precedere di 7" Latour, di 12" Jeannesson, di 23" Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), di 26" Oomen, di 39" Craddock, di 47" il tedesco Dominik Nerz (Bora-Argon 18), di 1'22" Romain Sicard (Direct Énergie), di 1'44" Villella e di 1'5" Geniez. La graduatoria definitiva incorona Pinot con 37" su Latour, 46" su Oomen, 48" su Jeannesson, 1'02" su Vuillermoz, 1'06" su Craddock, 1'47" su Nerz, 1'54" su Sicard, 2'05" su Geniez e 2'13" su Villella.