Giro d'Italia, Vegni possibilista su uno spostamento di data: "Maggio è un mese rischioso"
Versione stampabileMancano meno di 3 mesi al via del Giro d'Italia, e la macchina organizzativa è già in opera febbrile per avere tutto pronto: tra le maggiori preoccupazioni di Vegni e soci, c'è ovviamente la transitabilità dei passi alpini, su tutti il Col de la Bonette, che coi suoi 2802 metri sarà la Cima Coppi dell'edizione 2016. Intervistato dal quotidiano Repubblica, Mauro Vegni ha dichiarato: «Il nuovo regolamento UCI pone la questione delle grandi montagne, quelle oltre i 2500 metri di quota. Immaginarle senza neve è dura, quindi gli organizzatori sono chiamati ad avere sempre a disposizione un piano B. Noi al Giro l’abbiamo sempre avuto, ma ora diventa ancora più importante. Il prossimo Giro sarà un banco di prova molto importante, visto che andremo sul Colle dell’Agnello e sulla Bonette la cui vetta supera i 2800 metri. Un tempo il Giro si spingeva fino a metà giugno ed aveva qualche certezza in più. Maggio è sempre un mese rischioso. Per questo in futuro potremmo anche decidere di porre all’Uci la questione di uno spostamento di data della corsa rosa». Fino al 1994, la corsa rosa partiva con una settimana di ritardo rispetto a oggi, terminando a Milano anche a metà giugno in alcune occasioni. Se l'UCI avvallasse tale decisione, potrebbe riaprire il dibattito sulla possibilie doppietta Giro - Tour (riuscita effettivamente solo a Marco Pantani nel 1998, dopo questo cambio di data).