Sylvain Chavanel vince una scoppiettante tappa all'Étoile de Bessèges e conquista la maglia di leader
Versione stampabileLa terza tappa dell'Étoile de Bessèges si è disputata attorno al comune che dà il nome alla corsa: nei 152 km previsti è stata affrontata in tre occasioni l'ascesa al Col de Trélis, indicato dagli organizzatori di prima categoria. Nelle primissime fasi di giornata sono numerosi i tentativi di attacco ma il gruppo non lascia fare; bisogna attendere sino al km 10 quando parte un plotone di una ventina d'unità comprendente tanti nomi di peso. A comporlo sono Tony Gallopin e Maxime Monfort (Lotto Soudal), Thibaut Pinot, Sébastien Reichenbach, Kévin Réza e Arthur Vichot (FDJ), Hubert Dupont e Jean-Christophe Péraud (AG2R La Mondiale), Jérôme Coppel, Dries Devenyns e Jonathan Fumeaux (IAM Cycling), Sylvain Chavanel e Bryan Coquard (Direct Énergie), Fabricio Ferrari (Caja Rural-Seguros RGA), Jérôme Cousin, Romain Hardy e Arnold Jeannesson (Cofidis, Solutions Crédits), Maxime Cam e Anthony Delaplace (Fortuneo-Vital Concept), Julien Antomarchi (Roubaix-Lille Métropole), Flavien Dassonville (HP BTP-Auber 93), Sébastien Delfosse (Wallonie Bruxelles) e Damien Shaw (An Post-Chainreaction).
A costoro si uniscono dopo poco altri sei ovvero Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), Angelo Tulik (Direct Energie), Benjamin Giraud (Delko Marseille-Provence KTM), Boris Dron (Wanty-Groupe Gobert), Antoine Warnier (Wallonie Bruxelles) e Thomas Rostollan (Armée de Terre). Al km 30 il vantaggio dei 29 in testa è di 1'50" sul gruppo tirato dagli uomini della Wanty-Groupe Gobert: le uniche formazioni a non avere propri rappresentanti in testa sono il Team Roth, la Topsport Vlaanderen-Baloise, la Verandas Willems e la Veranclassic-AGO. Davanti non è tutto rose e fiori: l'accordo salta per cui Cousin e Péraud decidono di andarsene via, passando al primo traguardo volante con 50" sugli ex compagni di fuga.
All'inizio della seconda ascesa al Col de Trélis i due battistrada vengono ripresi da Cam, Chavanel, Devenyns, Reichenbach, Sénéchal e Van der Sande: in vetta il loro margine sui primi inseguitori è di 20" mentre il gruppo pedala a quasi 3'. Nella successiva discesa avviene il ricompattamento; il gruppo, ai meno 80 km, ricuce fino a portarsi a 2'15" di distanza. Nella terza ascesa al Col de Trélis il leader della corsa Bryan Coquard cede e si stacca, perdendo oltre 2'; ad alzare l'andatura ci ha pensato l'attacco di Dupont, Coppe, Jeannesson e Pinot che scollinano in testa con 30" su quel che rimane della fuga mentre Coquard è sprofondato a 2'50" e il gruppo veleggia a 3'30".
Anche questo tentativo ha vita breve: il gruppo inseguitore si riporta su di loro e ai meno 30 km i ventiquattro superstiti hanno 4' sul gruppo principale, dove ora pedala anche Coquard. Ai meno 26 km ci prova tutto solo Boris Dron che riesce a pedalare in solitaria fino al cartello dei meno 10 km; la volata è dunque lo scenario a cui giunge la fuga, nonostante un tentativo di allungo di Dries Devenyns sotto l'arco dell'ultimo km. Il primo a tagliare la linea bianca è Sylvain Chavanel che continua la striscia di successi per la formazione di Jean René Bernaudeau, dominatrice con tre vittorie in altrettante tappe; l'esperto francese, che non vinceva dalla Chrono des Nations 2014, ha battuto Tony Gallopin e Arthur Vichot. Nei 10 si sono poi classificati Sébastien Delfosse, Jérôme Cousin, Romain Hardy, Fabricio Ferrari, Flavien Dassonville, Boris Dron e Maxime Cam. Il gruppo ha tagliato il traguardo distante 2'46". Il nuovo leader della corsa transalpina, che domani propone la Tavel-Laudun di 148, è proprio Chavanel che precede Gallopin.
