Due giovani talenti per la Unieuro-Wilier-Trevigiani nel 2016: ecco Ottavio Dotti e Mattia Viel
Versione stampabileLa stagione 2015 è ancora in corso, ma il ciclomercato per la prossima è già entrato nel vivo anche in casa Unieuro-Wilier-Trevigiani. Lorenzo Rota nel 2016 difenderà i colori della Professional Bardiani CSF mentre Simone Petilli debutterà nel World Tour con la Lampre Merida, ma in entrata ecco due nuovi acquisti voluti dal team manager Massimo Rabbaglio: Ottavio Dotti e Mattia Viel.
«Si tratta di due tra i migliori giovani in circolazione. Dotti è un buon scalatorino che ha dimostrato di saper andare forte, sentirà il salto di categoria ma difendendosi su diversi percorsi da metà stagione in poi penso ci farà vedere quanto vale. Portata a termine la scuola vedremo dove può arrivare. Viel invece l'abbiamo scelto per la sua esperienza all'estero. È un passista veloce, è dotato di buona tenuta, sa come muoversi ed è perfetto per il tipo di corse che compongono il nostro calendario» spiega il direttore sportivo Marco Milesi.
Ottavio Dotti è nato il 27 giugno 1997 ad Erba (CO), vive ad Albavilla sempre nel comasco e proviene dal CC Canturino 1902. Dopo aver praticato judo, ha ereditato la passione dello zio Roberto Dotti, che è stato campione del mondo stayer in pista. Frequenta l'Istituto Tecnico per Geometri a Erba e quest'anno tra gli juniores è andato a segno 3 volte, a Oleggio, Barzago e alla corsa a tappe belga Aubel-Thimister-La Gleize-C di cui si è aggiudicato la classifica finale.
Mattia Viel è invece originario di Torino, dove è nato il 22 aprile 1995 ma residente a Gassino Torinese. Nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della francese Chambery Cyclisme Ag2r, vanta quindi nonostante la giovane età una buona esperienza internazionale tra i dilettanti. Oltre a cimentarsi sia su pista (da allievo ha conquistato il titolo italiano nell'inseguimento individuale) che in strada, studia all'Université Savoie Mont Blanc Lingue Straniere Applicate. Si è innamorato del ciclismo vedendo gareggiare papà Corrado, amatore. Vuole alzare le braccia al cielo e dedicare le sue vittorie a mamma Anna, prematuramente scomparsa 10 anni fa.