La Bardiani-CSF lascia il MPCC: la lettera aperta della squadra
Versione stampabileIn risposta all'ultima comunicazione ricevuta dal Mouvement Pour un Cyclisme Crédible (MPCC) in data 31.05.2015, Bruno Reverberi rappresentante della squadra Bardiani - CSF dichiara quanto segue attraverso questa lettera aperta:
Siamo a confermare che per il caso in questione abbiamo commesso un errore di interpretazione del regolamento ma il corridore non aveva nessuna responsabilità sul caso e perciò non farlo partire al Giro d'Italia sarebbe stato penalizzante per una colpa non sua e che avrebbe oltremodo pregiudicato la sua carriera futura.
Facciamo presente e vogliamo qui sottolineare che il suddetto corridore è partito nella prima tappa del Giro d'Italia del 09 Maggio con valori di cortisolo nella norma, come da referto dell'analisi effettuata dal nostro medico e inviataVI successivamente.
Siamo invece molto amareggiati da com'è stata gestita da parte Vostra la cosa, facendoci apparire come una squadra di dopati.
1)Il giorno seguente (20 Maggio) della vittoria di un nostro corridore al Giro d'Italia è stata fatta uscire volontariamente la notizia sul caso, sicuramente data in pasto alla stampa da qualche consigliere dell'MPCC che era stato da Voi informato del caso.
2)La cosa più grave è il comunicato ufficiale emesso sempre nella stessa giornata da parte Vostra con la conseguenza che tutta la stampa ha creato un battage mediatico come se si trattasse di un caso di doping.
3)Il comunicato, a parere nostro, è del tutto inopportuno, sia nei modi che nei tempi, perché non ha risolto nulla e non ha dato alla nostra squadra il modo di giustificare e chiarire la propria posizione, cosi facendo ci avete condannati ancor prima di sentire le nostre difese.
Pertanto riteniamo inutile la nostra partecipazione alla prossima assemblea del giorno 8 Giugno.
Vogliamo altresì fare presente che la nostra squadra è stata una delle prime ad associarsi alla MPCC, perché credevamo nel progetto MPCC ma il comportamento tenuto nei nostri confronti, una squadra che non ha e non avrà mai nelle sue fila corridori che hanno avuto a che fare con il doping è del tutto sbagliato. Pertanto se per un caso come il nostro si è tenuto un comportamento come sopra menzionato, danneggiando oltremisura l'immagine dei nostri sponsors e della squadra stessa, Vi comunichiamo che a partire dalla data odierna la nostra squadra non crede più nel progetto del Mouvement Pour un Cyclisme Crédible (MPCC) e in modo insindacabile ne revoca l'appartenenza.