Giro d'Italia 2015, Alberto Contador e Ivan Basso sono d'accordo: «Aprica la tappa più impegnativa»
Versione stampabileSul palco del Palazzo del Ghiaccio a Milano, dopo aver assistito alla presentazione del Giro d'Italia 2015, Alberto Contador, recente vincitore dell'ultima edizione della Vuelta a España, ha risposto alle domande di Pier Bergonzi, aiutato anche dal neo compagno di squadra Ivan Basso. «Quando ho deciso di partecipare al Giro d'Italia, l'ho fatto senza conoscere il percorso. Ora che lo conosco posso dire che mi piace molto. È una corsa che sicuramente si adatta molto alle mie caratteristiche di corridore aggressivo». Informato dal compagno di squadra delle parole del Direttore del Giro, Mauro Vegni, che lo ha invitato a correre Giro e Tour e poi fare un pensierino anche alla Vuelta, Alberto, sorridendo, ha dichiarato di non essere particolarmente '’accordo. Giro e Tour nello stesso anno sono già una bella sfida. Riguardo ai possibili rivali nella corsa alla vittoria (anche se ancora non si sa chi sarà al via e chi no), il pistolero madrileno ha risposto: «Il Giro ha un fattore differente, rispetto al Tour e alla Vuelta, che è il tempo. Potrebbe esserci freddo e anche neve. Guardando anche la cronometro individuale di 60 km si potrebbe pensare che possa essere un Giro adatto a un corridore come Chris Froome. Ma bisogna tenere presente che correre a maggio non è come correre a luglio, quindi niente può essere detto». Anche Basso è d'accordo con il suo nuovo capitano: «Il Giro è sempre una bellissima corsa. Per un italiano, che tra l'altro lo ha vinto due volte lo è ancora di più. Ma io sono troppo di parte. È sicuramente molto difficile dire chi possa essere il favorito in un percorso così». Già d'accordo i due compagni di squadra sulla tappa che li ha maggiormente colpiti durante la presentazione: «Senza dubbio quella con arrivo all'Aprica» hanno risposto entrambi. Il capitano della Tinkoff vuole tornare al Giro d'Italia senza pensare alle vicissitudini passate: «Voglio affrontare questo Giro nella maniera migliore possibile, senza pensare a quanto è successo in passato (il chiaro riferimento è alla vicenda che lo ha portato alla squalifica per doping e alla revoca della vittoria del Giro 2011)».