Thomas Lövkvist si ritira dal ciclismo: decisiva una forma di sovrallenamento cronico
Versione stampabileThomas Lövkvist, uno dei talenti inespressi del ciclismo degli anni 2000, dice addio al professionismo all'età di 30 anni. Lo svedese della IAM Cycling è vittima di una forma di sovrallenamento cronico, elemento che gli impedisce ormai di raggiungere una condizione adeguata agli sforzi del ciclismo di vertice. Lövkvist aveva annunciato diversi mesi fa che se non avesse avuto buone sensazioni in estate, si sarebbe ritirato. Saltato il Tour de Suisse, saltato il Tour de France, ugualmente impossibilitato a prendere il via della Vuelta a España, lo svedese ha tratto le necessarie conclusioni, e ha annunciato la fine della sua carriera.
Professionista dal 2004 con la FDJ, Lövkvist è passato poi all'High Road nel 2008, quindi un triennio in Sky (2010-2012) prima degli ultimi due anni con la formazione svizzera nella quale formalmente ancora milita (il contratto con la IAM scade a fine stagione). Per lui le soddisfazioni più grandi sono state la vittoria della Strade Bianche 2009 e il giorno in maglia rosa al Giro d'Italia dello stesso anno. Dopodiché la sua carriera è entrata in una fase involutiva, punteggiata da rari risultati positivi (come la vittoria al Giro del Mediterraneo dello scorso anno davanti a Jean-Christophe Péraud).
Lövkvist ha dichiarato all'edizione svedese di Eurosport che perseguirà altri progetti (sia nel ciclismo che fuori), e che soprattutto si dedicherà ai suoi due figli: «Non sono triste per questo ritiro. Lascio lo sport con tanti bei ricordi, è stata una parte incredibile della mia vita, ma ora è giunto il momento di guardare avanti».