Giro, clamoroso a Pescara, Wiggins perde 1'30" nella pioggia. Tappa al fuggitivo Hansen, Intxausti in maglia rosa con 5" su Nibali
- GIRO D'ITALIA 2013
- Lotto Belisol Team 2013
- Sky ProCycling 2013
- Adam Hansen
- Arnold Jeannesson
- Beñat Intxausti Elorriaga
- Bradley Wiggins
- Cadel Evans
- Damiano Caruso
- Danilo Di Luca
- Emanuele Sella
- Enrico Battaglin
- Giampaolo Caruso
- Mauro Santambrogio
- Michele Scarponi
- Pieter Weening
- Robert Kiserlovski
- Ryder Hesjedal
- Stefano Pirazzi
- Vincenzo Nibali
- Yury Trofimov
- Uomini
Un finale reso incandescente dalla pioggia, in Abruzzo, e i risultati sono a dir poco sorprendenti. La tappa l'ha vinta un bravissimo Adam Hansen, in fuga dal km 29 con altri 5, e poi bravo a sbarazzarsi via via dei compagni d'azione (l'ultimo a cedere, Emanuele Sella ai 20 km). Alle spalle dell'australiano della Lotto, è successo di tutto in quegli ultimi 20 km: la pioggia, rendendo scivolose soprattutto le discese, ha messo paura a Bradley Wiggins, che, soprattutto dopo essere scivolato ai 6 km, ha avuto un netto blocco psicologico, trovando grandi difficoltà a riprendere a pedalare. Nel frattempo, i suoi avversari, resisi conto dei problemi del britannico, hanno iniziato ad attaccare: Nibali in discesa era andato via con Trofimov agli 11 km, ma è a sua volta scivolato dopo aver guadagnato una ventina di secondi; quindi sono stati Santambrogio e Scarponi ad animare un contropiede a cui han preso parte anche Pirazzi, Di Luca e Kiserlovski. In un finale convulso, i big si sono ricompattati alle spalle del vincitore Hansen, arrivando a 1'07" dall'australiano (Battaglin su Di Luca, Santambrogio, Damiano Caruso, Evans, Pirazzi, Jeannesson, Weening ed Hesjedal l'ordine di passaggio dei primi del drappello). Wiggins ha tagliato il traguardo a 2'35" da Hansen, perdendo quindi quasi un minuto e mezzo dai diretti rivali per la generale. Visto che anche Paolini è rimasto attardato nel finale, la nuova classifica vede al comando lo spagnolo Beñat Intxausti (nel gruppo Hesjedal) con 5" su Nibali (che solo negli ultimi chilometri, dopo aver perso un po' di terreno, è riuscito a riportarsi nel drappello in questione), 8 su Hesjedal e 10 su Giampaolo Caruso.
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