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Milano-Sanremo, le dichiarazioni: Nibali soddisfatto e deluso, Gerrans incredulo, Boonen e Trentin sfortunati

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Incredulo il vincitore Simon Gerrans: «Difficile essere più felice di così. Ho vissuto una giornata eccezionale affiancato da una squadra eccezionale. Ho capito che potevo giocarmela quando sul Poggio sono riuscito a seguire Nibali e Cancellara. No, non mi rendo ancora conto di quello che ho fatto, credo che mi servirà del tempo. Con Cancellara che tirava così forte sapevo che c’erano buone possibilità di arrivare al traguardo… Ho corso con grande freddezza, ed ho aspettato fino gli ultimi metri per giocare le mie carte. Io ho dato quel che potevo per la buona riuscita della fuga ma, conoscendo la forza di Fabian, mi sono tenuto una riserva di energia per la volata. Goss doveva aspettare l'eventuale sprint, io entrare nelle fughe. La vittoria è il premio per aver corso con intelligenza. Ringrazio la GreenEDGE, non c'era modo migliore per iniziare questa stagione».

 

Soddisfatto e deluso Vincenzo Nibali: «Provo un senso di soddisfazione e delusione allo stesso tempo. Ho fatto ciò che dovevo, con i tempi e i modi giusti, ma per sperare di vincere non dovevo avere a ruota due come Cancellara e Gerrans. Purtroppo, si sa, negli sprint non sono proprio competitivo. L'azione sul Poggio era studiata a tavolino sin dal mattino. Terminata la discesa avevamo vento contro e le "trenate" di Cancellara tenevano la velocità troppo altra, impedendomi qualsiasi tipo di rilancio. Poi dietro c'era Peter che in volata poteva giocarsela. Insomma, ho fatto il possibile e non potevo chiedere di più. Complimenti a Gerrans, sia per lo sprint finale che per avermi seguito nell'azione decisiva».

 

Per Peter Sagan «la corsa si era messa bene per noi, poi sono emersi i fattori che rendono la Sanremo una corsa unica: tattica, esperienza e fortuna. Ne esco comunque con la certezza che la condizione c'è. E poi, ho fatto un nuovo passo avanti in una corsa difficilissima: so che posso puntarci in futuro e di avere le carte in regola per vincere».

 

Soddisfatto anche il ds della Farnese Luca Scinto per la prestazione dei suoi ragazzi: «Sono soddisfatto della corsa di tutta la mia squadra e voglio rivolgere un plauso speciale a Pozzato che non solo ha dimostrato in questo mese una grande motivazione, ma è riuscito oggi a confermarsi corridore di grande classe e forza. Arrivare sesto alla Milano Sanremo, dopo soli 34 giorni dall'operazione alla clavicola, con tutto quel che ha passato per rimanere in linea con i programmi, è un ottimo segnale di un corridore che qui con noi sta ritrovando le motivazioni vere e la sua naturale forza. Perché Pippo ha il motore di un fuoriclasse, altrimenti non sarebbe arrivato lì oggi.
Tutti volevano fare la corsa dura, alla fine la si è fatta a metà. Noi abbiamo piazzato De Negri in fuga, dalle Manie in poi abbiamo anche contribuito con Favilli a tirare, per rendere la corsa selettiva, ma altri avrebbero dovuto fare molto di più. In ogni caso la corsa si è svolta più o meno come pensavamo e nel finale Gatto e Pozzato erano lì, pronti a giocarsi la gara. Entrambi non hanno colto l'attimo sul Poggio, ma hanno dato il massimo, in particolare Gatto, per chiudere sui tre fuggitivi e alla fine il sesto posto di Pippo ci porta ad un primo ottimo segnale internazionale del nostro leader, che ora portiamo al nord con grandi ambizioni, insieme a Gatto, che per noi sta dimostrando di essere salito davvero di livello in modo stabile».

 

Non una grande atmosfera in casa Lampre, con Damiano Cunego che dichiara: «Ho corso prestando attenzione a rimanere coperto per prendere meno aria possibile e per cercare di iniziare le salite in buona posizione, ma spesso questo nella Milano-Sanremo tutto questo non basta, neanche se hai una buona condizione. Purtroppo alcuni corridori importanti della squadra sono rimasti attardati sulle Manie e ci siamo ritrovati in pochi davanti, dovendo poi faticare molto nel tratto tra Cipressa e Poggio per poter evitare i continui buchi che si venivano a creare. Ho affrontato il Poggio a metà gruppo, ho capito che ero troppo indietro, ma non ho avuto modo di recuperare neanche in discesa a causa di una caduta occorsa davanti a me. A livello di forma comunque penso di essere a un buon livello, è per questo motivo che posso guardare con ottimismo alla Volta a Catalunya».

 

Fabian Cancellara ha provato a vincere ed ha preso i suoi rischi, gli è andata male: «Ho rischiato, sentivo che venivano da dietro e ho tirato dritto. Alla fine sono arrivato secondo in una grande corsa, avevo in testa di fare qualcosa sul Poggio, ma lì si riesce a fare poca differenza. Gli altri sono rimasti sempre a ruota. Anche lo sprint ho dovuto lanciarlo io. Nibali mi ha detto che non poteva tirare perché eaveva Sagan, ho provato a gestirmi ma 300 km sono tanti e anch'io avevo l'acido lattico che mi usciva dalle orecchie... Volevo farmi il regalo per il compleanno di domani, vado via dall'Italia con belle soddisfazioni, la Strade Bianche Vinta e la crono alla Tirreno-Adriatico. Questo secondo posto mi dà la sicurezza di stare bene in vista delle prossime Classiche».

 

Una caduta ha interrotto i sogni di gloria di Tom Boonen, che ha non pochi rimpianti: «Non ho mai avuto una gamba così buona ad una Milano-Sanremo. La squadra ha svolto un ottimo lavoro per me, sempree tenendomi nelle prime 10-15 posizioni del gruppo. Sul Poggio ero attorno all'8a posizione quando abbiamo scollinato. Stavo benissimo eravamo uniti per cercare di vincere. Un corridore mi è caduto proprio davanti ed il gruppo s'è spezzato. io sono rimasto indietro ma Matteo fortunatamente è riuscito ad andare avanti ed era nel primo gruppo. Comunque sono in forma e pronto ad affrontare le Classiche del Nord».

 

Già, all'esordio in questa gara Matteo Trentin ha corso un'ottima gara, salvo capitolare negli ultimi metri: «Stavo davvero bene, ero con Tom e la tattica stava andando meravigliosamente. Nella discesa del Poggio qualcuno è caduto davanti a lui, io l'ho aspettato per un po', ma dato che non arrivava ho continuato e mi sono giocato il mio sprint. Alla fine un corridore ha toccato la mia ruota e sono caduto. Sono molto dispiaciuto perché far bene in una delle più importanti corse che ci siano è un sogno per un giovane come me. Non c'è nulla da fare ormai, devo solo cercare di essere sempre davanti e sperare che un giorno o l'altro la vittoria arrivi».

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