Trofeo Laigueglia: le dichiarazioni di Garzelli, Pietropolli e gli altri protagonisti
Fortunato Baliani (Team Nippo): «In allenamento non ho forzato molto visto che adesso a febbraio non ci sono tante corse e quindi non ne valeva la pena. La condizione non so neanche io come sia, dalle sensazioni non dovrei stare troppo male ma quello di oggi sarà un test molto importante per avere i primi riferimenti. Il percorso sarebbe anche bello per fare qualcosa, è più duro rispetto agli ultimi anni: chissà».
Daniele Pietropolli (Lampre-ISD): «Rispetto agli anni scorsi la condizione è un po' più bassa: l'anno scorso ero arrivato qui al 90/95%, oggi no anche perché il Calabria è stato di soli due giorni, non aveva molte salite e non ho potuto provare la gambe. Spero comunque di fare e stare bene perché questo nuovo finale si addice molto a chi ha le gambe».
Stefano Garzelli (Acqua & Sapone): «Il percorso mi piace, purtroppo non sono uscito benissimo dal Mediterraneo perché ero un po' malaticcio quando sono tornato a casa: d'altronde con tutto il freddo che abbiamo preso era quasi scontato. È vero che lì abbiamo fatto qualche salita in più rispetto a chi ha fatto il Calabria, ma c'è da dire anche che le tappe erano molto brevi e non so quindi come risponderà la gamba».
Roberto Damiani (Lampre-ISD): «Tatticamente la gara è abbastanza semplice da analizzare: il percorso è duro quindi la selezione verrà da sé. I favoriti sono tutti questi corridore che vanno forte a inizio stagione, tipo Gavazzi e Gasparotto. Noi puntiamo su Pietropolli che ogni anno a Febbraio parte molto bene e ha già una condizione abbastanza buona: ripetere il 2011 sarebbe fantastico».
Simone Ponzi (Astana): «Non so neanche io come sto a dire la verità: il percorso è abbastanza adatto a me, sarà un test molto importante. In squadra non abbiamo una strategia già definita: siamo in tanti a poter fare e decideremo nel corso della gara».
Luca Scinto (Farnese Vini): «Pozzato ha voluto essere qui a tutti i costi, abbiamo il medico qui in ammiraglia quindi valuteremo chilometro dopo chilometro la reazione di Filippo a questo sforzo».