Niente Tricolori e nazionale per i corridori con precedenti di doping: l'ACCPI reagisce
Versione stampabileL'ACCPI esprime la sua opinione sulla delibera presidenziale FCI n. 30 del 30 maggio 2011, che ha chiuso le porte dei campionati italiani e della maglia azzurra a tutti gli atleti che hanno avuto sanzioni per doping.
L'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani auspica che il prossimo consiglio federale del 23 giugno in Sicilia prenda atto di quanto ribadito dal direttivo dell'UCI tenutosi recentemente a Maastricht (Olanda). Qualsiasi provvedimento contro il doping non può che muoversi nel rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento sportivo, ivi compreso il principio di irretroattività delle sanzioni disciplinari e accessorie. Negare ciò significherebbe paradossalmente indebolire la lotta al doping e più ancora l'immagine stessa della giustizia sportiva e delle sue istituzioni. L'ACCPI, che crede fermamente in quest'ultime, intraprenderà ogni iniziativa possibile affinché siano sempre riconosciuti e rispettati i principi generali di legalità, irretroattività e uguaglianza nell'interesse generale del ciclismo e, in particolare, dei suoi associati.
(Comunicato stampa)