Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro del Trentino 2016: Landa quasi impallinato, Kangert lo manca per 2" - L'estone dell'Astana rivince e sfiora il colpaccio, Mikel si salva con l'abbuono del terzo posto. Nibali prova la fuga

Versione stampabile

Il podio finale del Giro del Trentino: Mikel Landa ha superato Tanel Kangert e Jakob Fuglsang © Giro del Trentino

E chi pensava che una corsa composta da una cronometro a squadre e tre frazioni montagnose potesse decidersi grazie agli abbuoni di una volata ristretta? Questo è accaduto al Giro del Trentino, con un'ultima frazione che ha mostrato ancora un Mikel Landa in ottima forma ma poco supportato dalla squadra e, di contro, un Astana Pro Team sugli scudi e con il capitano Vincenzo Nibali ancora in rodaggio. In più il back-to-back per un importante gregario come Tanel Kangert, che per un soffio non realizza un'inaspettata tripletta. Sì, è stato un bel Giro del Trentino.

 

Non parte Ciccone, Nibali e Cunego danno segnali
Per l'ultimo appuntamento con la quarantesima edizione del Giro del Trentino gli organizzatori del G.S. Alto Garda hanno riproposto i medesimi luoghi di partenza (Malé) ed arrivo (Cles) della scorsa stagione; a cambiare in maniera sostanziale è quel è stato predisposto nei 161 km in mezzo tra le località della Val di Sole e della Val di Non. Lo spauracchio si chiama Forcella di Brez, temibile ascesa dalle pendenze arcigne che termina a 35 km dal traguardo.

Stamani un solo non partente, ma di rango: è Giulio Ciccone, giovane scalatorino della Bardiani CSF alle prese con la febbre dopo il gran quarto posto della tappa di mercoledì. Il primo attacco di giornata è dell'ucraino Marlen Zmorka (SkyDive Dubai) ma viene immediatamente raggiunto dal gruppo che percorre la prima mezzora a tutta velocità; questo provoca poco prima del km 30 una frattura nel plotone, con una sessantina in testa con 1' di margine sul resto della compagnia.

Tra chi è nella prima metà vi è Vincenzo Nibali: il messinese, che nelle tappe di Anras e Mezzolombardo aveva preferito non spremersi, sorprende con un attacco deciso. Lo segue immediatamente chi aveva piacevolmente impressionato mercoledì per poi deludere oltremodo giovedì: è Damiano Cunego, l'altroieri terzo e ieri sprofondato a quasi 16'. Ai vincitori del Giro d'Italia si aggiunge in un secondo momento il russo Alexander Foliforov, scalatore ventiquattrenne della Gazprom-RusVelo. I tre riescono a vincere la resistenza del plotone, nel frattempo riunitosi.

 

Il gruppo controlla, Cunego il primo a staccarsi
Al km 53 i battistrada hanno 1'37" mentre al passaggio al traguardo volante di Romallo (km 58), dove Cunego transita davanti a Nibali e Foliforov, il gap è di 2'10". Sotto l'impulso del Team Sky gravita sui 2' il margine in cima al primo gpm a Fondo (km 70) con Nibali che passa davanti a Foliforov e Cunego. In discesa il terzetto riesce a riaumentare di una ventina di secondi il proprio vantaggio, stabilizzandosi a 2'14" nello scollinamento al gpm di Marcena di Rumo (ai meno 58 km), con il medesimo ordine di passaggio della salita precedente.

Quando al termine mancano 50 km il distacco è sceso a 1'45"; cala ancor più, passando a 1'13", all'imbocco dell'attesa salita di Forcella di Brez per merito dell'alleanza messa in campo fra AG2R La Mondiale e Team Sky. Già nelle prime rampe il terzetto diventa coppia: molla subito Cunego, incapace di tenere il ritmo. Nel plotone dei big si assiste alla selezione da dietro, con solamente una ventina di uomini a far compagnia a Mikel Landa; al suo fianco il Team Sky presenta i soli Philip Deignan e Gianni Moscon (nel finale si attraversa la sua Livo).

Anche Foliforov e Nibali non sono brillantissimi e faticano sempre più a resistere all'incedere del gruppo, da cui ha attaccato Romain Bardet (AG2R La Mondiale), marcato stretto da Michele Scarponi (Astana Pro Team) prima e poi da Sergey Firsanov (Gazprom-RusVelo), Jakob Fuglsang (Astana Pro Team), Mikel Landa (Team Sky) e Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale). Questo sestetto va a riprendere Foliforov e Nibali poco prima di metà salita, quando al termine mancano 37 km.

 

Un super Deignan per Landa mentre ci provano Dupont e Scarponi
I due attaccanti della prima ora faticano a resistere, perdendo definitivamente contatto a circa 1 km dalla vetta. Allo scollinamento Firsanov tranista per primo davanti a Landa e Fuglsang; Foliforov e Nibali inseguono a una quindicina di secondi mentre a 30" staziona un gruppetto di otto unità. Tenendo fede alla tradizione, Nibali prova a rientrare in discesa: il campione d'Italia stacca Foliforov ma non riesce a completare il rientro sul gruppo.

Chi invece supera nel falsopiano successivo proprio Nibali è la coppia formata da Hubert Dupont (AG2R La Mondiale) e Tanel Kangert (Astana Pro Team); costoro riescono a riportarsi sulla testa della corsa, aumentando ancor più la tenaglia nei confronti di Landa. Non passa neppure un km e, come prevedibile, si assiste all'attacco di un AG2R (Dupont) e di un Astana (Scarponi): i due esperti scalatori vengono lasciati andare dal capoclassifica, che finalmente si esime dall'inseguire in prima persona.

Questa decisione trova facile spiegazione nell'approssimarsi di un plotoncino di sette elementi: ci sono Matteo Busato (Southeast-Venezuela), Emanuel Buchmann (Bora-Argon 18), Patrick Konrad (Bora-Argon 18), Sergio Pardilla (Caja Rural-Seguros RGA), Jean-Christophe Péraud (AG2R La Mondiale), Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) e soprattutto Philip Deignan (Team Sky), unica arma a disposizione per il capoclassifica. E l'irlandese non perde tempo mettendosi subito a tirare, mantenendo i due battistrada a 20" quando al termine mancano 18 km.

 

Pirazzi scatenato: un attacco dietro l'altro
Su di un breve strappetto che porta verso l'inizio del circuito di Cles attacca Stefano Pirazzi, a cui risponde il solo Matteo Busato: i due corridori riprendono Dupont e Scarponi, continuando con loro l'azione. Ai meno 15 km hanno 13" di margine; che però sfuma completamente in un paio di km, merito dell'eccellente Deignan che porta a termine il ricongiungimento.

Ai meno 8 km attacca ancora Pirazzi, stavolta marcato da Fuglsang e da Landa stesso; l'allungo del laziale comporta la definitiva perdita di contatto di Deignan e Scarponi. L'anarchico finale vede un susseguirsi di scatti, con Fuglsang molto attivo e Landa sempre prontissimo a stoppare il danese e tutti gli altri, che si chiamino Bardet, Firsanov o Dupont (suo il vantaggio più "cospicuo", la bellezza di 30 metri).

Con un rapporto lungo ci prova ai meno 4 km il solito Pirazzi: stavolta lo scalatore di Fiuggi riesce a distanziarsi e il solo Péraud gli risponde. I due riescono a trovare un discreto accordo (non ottimo, perché proprio Pirazzi prova un inopinato allungo ai meno 3 km); ad impedire i loro sogni è il campione tedesco Emanuel Buchmann che si sacrifica in funzione del compagno Konrad, ieri capace di vincere la volata per il secondo posto.

 

Kangert è il più rapido, Landa prende l'abbuono salvifico
I coraggiosi Péraud e Pirazzi vengono ripresi quando mancano solamente 600 metri; da qui inizia uno sprint non ortodosso nel suo sviluppo, aiutato in tal senso dalla poca dimestichezza dei protagonisti in tale specialità. Ai meno 200 metri parte lungo Pozzovivo, che viene superato sulla sua destra da Busato e sulla sua sinistra da Kangert quando mancano 100 metri. Il veneto è ancora davanti ai meno 50 metri ma la progressione dell'estone lo brucia.

Vince di mezza bici, l'estone, capace di fare un inatteso quanto meritato due su due. Secondo è Busato, terzo Landa che fa il suo sprint nell'ombra del rivale. Completano la top 10 Konrad, Fuglsang, Firsanov, Pozzovivo, Bardet, Pardilla e Dupont. Alla partenza erano otto i secondi che separavano Landa e Kangert in graduatoria: al baltico la vittoria frutta 10" di bonus, motivo per cui al basco era necessario finire nelle due posizioni immediatamente seguenti per confermare la prima piazza.

E così è avvenuto, permettendo al ventiseienne scalatore di portarsi a casa la vittoria finale, primo spagnolo in quaranta edizioni della gara. Con lui sul podio salgono i due Astana Kangert e Fuglsang, distanti 2" e 14". Seguono Firsanov a 19", Konrad e Bardet a 24", Pozzovivo a 28", Buchmann a 30", Péraud a 42" e Dupont a 56". Tra chi oggi ha pagato vi è il baby colombiano Egan Bernal (Androni Giocattoli-Sidermec), giunto a 2'43" mentre Nibali ha terminato la frazione a 4'09" e la corsa a 6'58". Fra due settimane nuovo banco di prova fra Landa e Nibali. E non si potrà più bluffare.

Alberto Vigonesi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano