Vuelta al País Vasco 2016: Nell'anno olimpico riecco l'ultimo campione - Samuel Sánchez torna alla vittoria dopo quasi tre anni, battuti Costa e Barguil. Kelderman nuovo leader
Versione stampabileNei vari albi d'oro delle corse il nome di Samuel Sánchez mancava nel posto riservato ai vincitori da ben 1033 giorni; quasi tre anni, quando il campione olimpico di Pechino 2008 vinse a Superdévoluy la penultima frazione del Critérium du Dauphiné 2013, dedicando la vittoria ad un suo amico e all'ex compagno Victor Cabedo, entrambi prematuramente scomparsi. Lui che della Euskaltel-Euskadi era stato l'uomo simbolo per oltre un lustro aveva rischiato di terminare anzitempo la carriera dopo la chiusura della compagine basca, trovando in extremis un accordo con il BMC Racing Team. La fiducia è stata ripagata nelle due precedenti stagioni ed oggi, a trentotto anni suonati, torna finalmente a gioire; per di più, nella terra tanto amata.
Quanto movimento in testa alla corsa, ci provano tanti azzurri
Giornata da tregenda quella trovata nella prima parte della frazione odierna alla Vuelta al País Vasco, con pioggia e freddo a prendersi la scena nella Lesaka-Orio di 165 km. Non parte il belga Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), evidentemente poco desideroso di affrontare sotto un meteo così inclemente sei gpm a cominciare dallo Jaizkibel, salita simbolo della Clásica di San Sebastián. Sono molteplici i tentativi di allungo nei primi 30 km ma bisogna attendere le rampe dell'evocativo colle per assistere alla prima, vera fuga di giornata.
Sono ben tredici i protagonisti: si tratta di Stefan Denifl (IAM Cycling), Jesús Herrada (Movistar Team), Rudy Molard (Cofidis, Solutions Crédits), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Diego Rosa (Astana Pro Team), Egor Silin (Team Katusha), Diego Ulissi (Lampre-Merida) e delle coppie della Cannondale con Pierre Rolland e Michael Woods, della Etixx-Quick Step formata da Gianluca Brambilla e Carlos Verona e da quella della Lotto Soudal composta da Tony Gallopin e Tim Wellens. Sullo Jaizkibel (km 29) transita per primo Denifl, davanti a Rosa e Verona.
In questa fase il margine sul gruppo della maglia gialla oscilla attorno a 1', con lievi scostamenti in un senso o nell'altro. Allo scolllinamento dell'Alto de Arkale (km 48) è ancora una volta Denifl, alla terza giornata in fuga di fila, che passa in prima posizione, davanti a Wellens e Verona. Giunge intanto la notizia del ritiro del terzo gregario di Alberto Contador: dopo Hansen ieri e Paulinho l'altroieri, oggi è la volta per Matteo Tosatto a salire nell'ammiraglia guidata da Ivan Basso.
Rimescolamento in testa, Petilli è tra i sei
Nella seguente discesa un secondo plotoncino si ricongiunge con la testa della corsa: a muoversi sono Jan Bakelants (AG2R La Mondiale), il vincitore di ieri Stephen Cummings (Dimension Data), José Gonçalves (Caja Rural-Seguros RGA), Luis Ángel Maté (Cofidis, Solutions Crédits), Simone Petilli (Lampre-Merida), Rubén Plaza (Orica GreenEDGE), Christophe Riblon (AG2R La Mondiale), Luis León Sánchez (Astana Pro Team), Julien Simon (Cofidis, Solutions Crédits) e Ángel Vicioso (Team Katusha). Ai 100 km dal termine il gruppo principale si riavvicina, giungendo a meno di 30" e provocando ulteriori scatti e controscatti.
È solo al km 80 che riesce a formarsi il drappello buono con sei elementi: i più bravi a prendere terreno sono Maté, Riblon, Verona, Vicioso, Wellens e un bravo Petilli, alla seconda fuga in tre giorni. A questo punto, finalmente, il gruppo lascia spazio, con il vantaggio che va a 2'40" ai meno 70 km dal traguardo. La pioggia smette di cadere giusto in tempo per il primo scollinamento all'Alto de Aia (km 100), con Maté che si aggiudica la prima piazza.
Incrementa, fino ad arrivare ai 2'55" ai meno 50 km, il gap fra fuga e plotone. Fino all'inizio dell'Alto de Garate da segnalare solo il traguardo volante di Zumaia (Maté, Petilli, Wellens il passaggio), le forature di Pello Bilbao (Caja Rural-Seguros RGA) e Fränk Schleck (Trek-Segafredo) e gli abbandoni di George Bennett (Team LottoNl-Jumbo), Kiel Reijnen (Trek-Segafredo) e Martin Velits (Etixx-Quick Step). Sul quarto gpm Wellens muove le acque, cercando tre volte di allungare; ogni volta si prende i rimbrotti di Maté, che consiglia di andare di comune accordo piuttosto che sprecare inutili energie.
Aru e Kreuziger ci provano, ma è troppo presto
Le azioni del belga provocano la perdita di contatto prima per Petilli e poi per Vicioso (che riusciranno tranquillamente a riportarsi sotto in discesa); allo scollinamento, dove Maté passa per primo, il gruppo insegue, sempre controllato dal Team Sky, a 2'35". Margine che inizia a scendere prepotentemente, scendendo a 1'35" all'imbocco della seconda delle tre scalate all'Alto de Aia ai 21 km dal traguardo. Nel gruppo si fa vedere in testa quel che rimane della Tinkoff, ma il primo scatto è di Warren Barguil (Team Giant-Alpecin).
La squadra russa manda in avanscoperta Roman Kreuziger, che riprende Barguil e viaggia con lui. Prova un'accelerazione anche Fabio Aru (Astana Pro Team), ma gli uomini del Team Sky si incollano alla ruota portando dietro tutto il plotone. Nella fuga intanto si distanziano prima Vicioso e poi Petilli ma il lecchese non molla e riesce a riaccodarsi; a varcare la cima per primo è ancora una volta Maté mentre il gruppo composto da una cinquantina abbondante di unità si trova a 1'.
Subito dopo è la volta dell'ultima ascesa all'Alto de Aia, stavolta su strada stretta e su pendenze ardue. Kreuziger attacca ancora una volta, ma torna inesorabilmente indietro; mette fuori il muso, ma solo per una ventina di metri, anche Louis Vervaeke (Lotto Soudal). Davanti Verona riesce ad allungare nel tratto più duro, con Wellens capace di tornare sotto al giovane spagnolo, cosa che non riesce al più esperto Maté.
Henao fa la differenza, Contador e Quintana tengono
Tra i grandi colui che fa la voce grossa è Sergio Luis Henao; il colombiano del Team Sky sale che è un piacere sul ripidissimo muro finale e due campioni quali Alberto Contador e Nairo Quintana possono solo cercare di limitare i danni. Dietro, tra chi appare più in forma, ci sono Fabio Aru, Wilco Kelderman e Samuel Sánchez; non altrettanto si può dire per Mikel Landa, il quale termina la salita attorno alla trentesima posizione, in evidente debito d'ossigeno.
Contador e Quintana riprendono Henao nel breve falsopiano e, pochi metri dopo, anche Verona e Wellens. Il quintetto non ha una comunanza di idee e Verona tenta la fagianata, provando a cogliere il primo successo in carriera. I vari Aru, Pinot, Sánchez e compagnia si riportano su Contador, Henao e Quintana, così come farà poco più tardi anche Landa; davanti, intanto, Maté e Wellens non si arrendono e cercano di inseguire Verona nella pedalabile discesa, transitando ai meno 6 km con 10" di distacco.
Finisce la fuga, Contador ci prova ma non fa il vuoto. Sánchez invece sì
Ma nel gruppo non c'è nessuno che si incarichi di controllare la situazione, dando quindi la possibilità di scattare a tre big quali Samuel Sánchez, Fabio Aru e Thibaut Pinot che guadagnano una manciata di secondi. Secondi che svaniscono ai meno 2,7 km dal termine, quando inizia l'ultimo zampellotto, tanto breve da non essere classificato come gpm ma comunque impervio. Il ricompattamento fra Verona e gli inseguitori Maté e Wellens arriva ai meno 3,5 km, ma le loro possibilità di successo svaniscono ai meno 2,4 km, quando Roman Kreuziger riporta il plotone su di loro.
Subito ci prova Wilco Kelderman, ma è tutto vano; non così per un allungo di Alberto Contador, alla cui scia si accodano subito Sergio Luis Henao e Samuel Sánchez e poi Rui Costa, Wilco Kelderman e Nairo Quintana. A riuscire a guadagnare giusto una manciata di metri in vista della conclusione dell'ascesa è Sánchez, ossia il più forte discesista fra quanti siano in corsa nei Paesi Baschi; l'asturiano si butta già con la consueta abilità ed è capace di tenere un minimo gap fin sul traguardo.
Samu e Baschi, un bel feeling. Kelderman strappa la leadership
È una vittoria cercata, l'ottava nella prova della regione che ciclisticamente lo ha adottato. Alle sue spalle la volata vede prevalere Rui Costa (Lampre-Merida) ai danni di Warren Barguil (Team Giant-Alpecin). Completano la top 10 Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), Sergio Luis Henao (Team Sky), Nairo Quintana (Movistar Team), Alberto Contador (Tinkoff), Wilco Kelderman (Team LottoNl-Jumbo), Lawson Craddock (Cannondale) e Joaquim Rodríguez (Team Katusha).
Anche nel finale Landa non ha retto l'andatura, giungendo ventesimo e staccato di 8". Per questo il basco scende fino al terzo posto della generale, a 7" dal neoleader Keldermam; in mezzo l'altro capitano del Team Sky, ossia Henao, che con un distacco di 4" può essere considerato come il favorito per la vittoria finale. Proveranno ad insidiarlo Sánchez che insegue a 8", Contador a 10", Thibaut Pinot (FDJ) a 12", Cosra, Quintana, Robert Gesink (Team LottoNl-Jumbo), Sébastien Reichenbach (FDJ), Rodríguez e Louis Vervaeke (Lotto Soudal), tutti a 14". Domani importante appuntamento con la Orio-Alto de Arrate, 159 km con ben otto gpm compresa la dura scalata finale.