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Volta a Catalunya 2016: Tsatevich si gode la vista dal Montjuïc - Il russo vince davanti a Roglic. Gasparotto nono, Aru attacca, a Quintana la generale

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Il traguardo finale della Volta a Catalunya è di Alexey Tsatevich © Bettiniphoto

Un finale esplosivo e spettacolare per questa edizione della Volta a Catalunya, ma il circuito del Montjuic ha prodotto più attacchi che distacchi: la vittoria finale della corsa è andata quindi a Nairo Quintana che è riuscito a controllare bene tutti gli attacchi grazie anche al supporto della squadra, l'ultima tappa invece è andata al russo Alexey Tsatevich, 26enne russo del Team Katusha, che è riuscito così a chiudere alla grande una settimana che l'aveva visto protagonista praticamente in tutte le tappe.

In questa settimana Tsatevich si era piazzato in tutte le volate cogliendo un quarto, un quinto e due settimi posti, ma non contento in mezzo a questi risultati si era pure sciroppato una fuga da lontano nel tappone di montagna di Port Ainé dove aveva comunque dimostrato un'ottima condizione atletica: oggi l'opzione di provare a resistere nel gruppo dei migliori non gli dava molte garanzie, e così il russo della Katusha si è di nuovo inserito nella fuga da lontano e stavolta questa mossa gli ha permesso di interrompere un digiuno di vittorie che durava dal settembre 2013 quando, già in maglia Katusha, riuscì ad imporsi a Bergamo, traguardo della terza ed ultima tappa della Settimana Lombarda.

Prima della fuga un altro sprint con abbuoni
La fuga buona è partita dopo una ventina di chilometri di corsa perché prima, dopo solo 8.3 chilometri, l'organizzazione aveva posto un traguardo volante i cui abbuoni facevano gola a molti: per non correre rischi nella speciale classifica degli sprint intermedi Thomas De Gendt si è lanciato nella volata ben protetto dal compagno di squadra Tosh Van der Sande, ma in terza posizione è transitato l'irlandese Daniel Martin che così è riuscito a conquistare quel secondo di abbuoni che gli ha permesso di raggiungere Richie Porte al terzo posto della classifica generale.

Superato lo sprint, finalmente il gruppo ha dato via libera alla fuga e oltre a Tsatevich sono riusciti ad avvantaggiarsi Lluís Mas (Caja Rural), Maurits Lammertink (Roompot), Matej Mohoric (Lampre), Ben King (Cannondale), Nikias Arndt (Giant), Arnaud Courteille (FDJ), Koen Bowman e Primoz Roglic (Lotto NL), Sander Armee (Lotto Soudal), Kanstatsin Siutsou (Dimension Data) e Boris Dron (Wanty): i 12 battistrada hanno guadagnato fino a 3'17" dopo 80 chilometri di corsa, praticamente all'ingresso del circuito del Montjuic, con il peso dell'inseguimento che è ricaduto sui polacchi della CCC Sprandi che erano rimasti fuori dalla fuga.

Selezione sul Montjuic, poi la spunta Tsatevich
Arrivati nel cuore di Barcellona con gli otto passaggi sullo strappo della collina olimpica del Montjuic, la corsa è diventata molto divertente anche se oggettivamente il percorso non offriva grandi opportunità per fare selezione. Davanti la fuga s'è sgretolata con gli allunghi prima dello spagnolo Mas, poi dello sloveno Mohoric ma nel finale a fare la differenza sono stati proprio Alexey Tsatevich e Primoz Roglic che sono arrivati a giocarsi il successo di tappa con uno sprint a due: troppo ampio il divario di velocità ed esperienza a vantaggio del corridore russo che è andato a cogliere il primo successo in carriera in una corsa del World Tour mentre lo scalatore sloveno della Lotto NL-Jumbo, arrivato al ciclismo dopo una promettente carriera giovanile nel salto con gli sci, deve rimandare questo appuntamento.

Tanti scatti tra i big, ci provano Aru, Froome e Contador
Sul circuito del Montjuic però s'è scatenata la bagarre anche tra i big vista una classifica corta ed in cui anche pochi secondi guadagnati avrebbero potuto fare una grande differenza. Dopo un primo timido tentativo di Contador, è stato Fabio Aru ad attaccare a fondo al quarto passaggio in salita: il sardo dell'Astana non era certo l'uomo più pericoloso per Nairo Quintana che ha lasciato fare e così Aru, accompagnato dal sempre vivace Louis Vervaeke e da Warren Barguil, è riuscito a guadagnare fino ad una quarantina di secondi prima del ricongiungimento.

In evidenza si è messo anche Chris Froome che ha provato a sua volta un attacco ma più interessante è stato lo scatto al sesto giro di Joaquim Rodríguez, in ombra tutta la settimana, a cui si sono accodati Mikel Nieve e Daniel Navarro: il terzetto è riuscito a guadagnare un certo margine sugli inseguitori ma non è riuscito a riportarsi sulla testa della corsa. All'ultimo giro anche Purito, Nieve e Navarro sono stati raggiunti dopo che in precedenza Alberto Contador aveva tentato un ultimo disperato attacco per provare a spodestare Nairo Quintana dalla testa della classifica generale: il colombiano della Movistar non si è fatto sorprendere e la battaglia tra i due per la prima posizione è finita lì.

In classifica Martin scavalca Porte per il podio
Alla fine nella caotica volata per la terza posizione, a soli 14" da Tsatevich, è sbucato il colombiano Jarlinson Pantano (IAM Cycling) che ha preceduto Wout Poels e Daryl Impey, mentre il friulano Enrico Gasparotto ha confermato il buon momento di forma piazzandosi nono. L'unico cambiamento importante in classifica generale che ha prodotto questa tappa riguarda il terzo gradino del podio: Quintana e Contador sono rimasti saldi ai primi due posti, grazie al secondo di abbuono conquistato al primo traguardo volante invece Daniel Martin è riuscito a scavalcare Richie Porte con i due che sono arrivati con lo stesso tempo, ma l'irlandese della Etixx-QuickStep ha avuto la meglio per la somma dei piazzamenti.

Per trovare i migliori italiani in classifica dobbiamo scendere fino alle posizione 14 e 15 della graduatoria: dopo il suo attacco, sul traguardo Fabio Aru è transitato a 9" dagli altri uomini di classifica e così è sceso dal 12° al 14° posto a 1'41" da Quintana, immediatamente davanti ad un bravo Davide Formolo che ha chiuso la Volta a Catalunya con un ritardo di 1'45".

Sebastiano Cipriani

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