Tour de San Luis 2016: Stavolta la fuga va, tappa e maglia a Koning - Numero solitario dell'olandese, Gaviria è secondo. Primo attacco di Vincenzo Nibali
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Nella giornata di ieri i corridori del gruppo avevano rischiato non poco, ma alla fine a fuga era stata annullata a poche centinaia di metri dall'arrivo ed alla fine i capitani di giornata avevano potuto lottare per il loro obiettivo: una scena simile si è ripetuta oggi ma il gruppo dei big non ha potuto far altro che lottare per il secondo posto mentre l'olandese Peter Koning andava a conquistarsi la vittoria di tappa e la maglia di leader della classifica generale di questo Tour de San Luis. È vero, a inizio stagione è difficile fare molte valutazioni, ma quella odierna si potrebbe tranquillamente considerare come l'ennesima dimostrazione che quando le squadre sono ridotte, in Argentina di gareggia in sei, le azioni da lontano hanno sempre molte più possibilità di avere successo.
In ogni caso oggi Koning è stato protagonista di un vero e proprio numero che gli ha consentito di ottenere la sua prima vittoria in carriera da professionista regalando alla Drapac la prima vittoria della storia nel continente sudamericano: un successo meritato anche perché negli ultimi quaranta chilometri questo 25enne olandese ha fatto tutto da solo difendendosi in pianura, in salita ed in discesa. Essendo un corridore principalmente forte sul passo, l'arrivo in salita di domani farà probabilmente scomparire Koning dai piani alti della classifica, ma intanto magari da adesso quando qualcuno vedrà il suo nome negli ordini d'arrivo delle corse il primo pensiero non sarà quello di un refuso con il ceco del Team Sky Leopold Konig.
Prima fuga a quattro, poi Koning fa tutto da solo
La tappa di oggi da El Potrero de Los Funes a La Punta si è animata quasi subito anche perché il chilometraggio non eccessivo, 131 chilometri in totale, invogliava proprio gli attacchi immediati: e così dal gruppo oltre a Peter Koning sono riusciti ad avvantaggiarsi anche Emanuel "El Loco" Guevara (San Luis Somos Todos), Gonzalo Najar (SEP San Juan) ed Elias Tello (Sel. Cile). Percorsi 50 chilometri il quartetto al comando della corsa ha toccato il vantaggio massimo di 6'35" per poi stabilizzarsi a lungo attorno ai 5'30": nonostante la salita di Mirador del Potrero nel finale di tappa, Movistar e Astana hanno lasciato che fossero Etixx e Tinkoff a farsi carico dell'inseguimento ma entrambe non hanno mai schierato più di un paio di uomini contemporaneamente.
Superato il secondo traguardo volante di giornata, a poco meno di 40 chilometri dall'arrivo, Peter Koning ha rotto gli indugi e ha lasciato sul posto i compagni di fuga approfittando delle sue doti di passista per fare la differenza in un tratto di percorso a lui congeniale: al sua inseguimento erano rimasti solo Guevara e Tello, Najar invece era stato appiedato da un incidente meccanico ed era quindi stato riassorbito da un plotone in cui il ritmo continuava ad essere abbastanza regolare, probabilmente con la convinzione che la salita avrebbe poi aiutato gli inseguitori.
Nibali attacca in salita, Quintana risponde
Il Mirador del Potrero è una salita classica del Tour de San Luis, sempre presente nel percorso ad eccezione della prima edizione nel 2007: quest'anno però per la prima volta l'arrivo non era posto in cima ed i corridori hanno dovuto affrontare il versante meno impegnativo con una pendenza media di poco superiore al 4% lungo 5 chilometri di ascesa. E così Peter Koning è riuscito a gestirsi bene, non è andato in difficoltà nei brevi tratti con le pendenze più ostiche e al gran premio della montagna posizionato a 11 chilometri dall'arrivo poteva vantare ancora circa due minuti sulla prima parte del gruppo principale.
Nonostante le pendenze non particolarmente impegnative, tra i favoriti per la vittoria finale c'è stata un po' di bagarre: Vincenzo Nibali ha attaccato a metà salita nel tratto più duro ma Nairo Quintana ha risposto bene e da lì nessuno ha più insistito con decisione ed altri corridori sono riusciti a rientrare. Sul finire della salita, il gruppo era composto da una quindicina di unità e la grande sorpresa è stata trovare tra questi anche il leader della classifica Fernando Gaviria: se era possibile immaginarsi una buona difesa di Peter Sagan su una salita del genere (ed infatti il campione del mondo era davanti), sul giovane colombiano della Etixx-Quick Step avevamo molte meno indicazioni sulla sua tenuta in salita ad alti livelli e oggi quindi ci ha stupiti una volta di più.
Koning vola e conquista la maglia, Gaviria 2°
Con la vittoria di tappa ormai in cassaforte, Peter Koning ha continuato a spingere a tutta anche negli ultimi chilometri consapevole della possibilità di andare a prendere anche la maglia bianco-verde di leader: alle spalle s'era formato un drappello di 26 unità e il distacco di 1'37" accusato da questi uomini sulla linea dal traguardo ha reso doppia la gioia di Koning. Nella volata per il secondo si è imposto Gaviria a cui l'abbiamo non è bastato per salvare il primato: Koning è riuscito a scalzarlo per appena 6" mentre nel primo gruppo la Etixx-Quick Step aveva anche Maxi Richeze e Rodriguez Contreras che ora occupano rispettivamente la terza e la quarta posizione in classifica con 22" di ritardo.
Tra i favoriti staccati Dani Díaz e Rafal Majka
Il podio di giornata è stato completato dall'americano Travis McCabe, quarto invece Peter Sagan che in volata è rimasto un po' troppo presto al vento e si è spento negli ultimi 30 metri. In questo gruppo l'unico italiano presente era Vincenzo Nibali che era accompagnato dal colombiano Miguel Ángel López: con il duo Astana c'erano anche tre uomini Movistar (Nairo e Dayer Quintana più Daniel Moreno), ma anche Andrew Talansky, Alexis Vuillermoz, Delio Fernández, Rodolfo Torres dell'Androni, Koshevoy e Mohoric della Lampre o altri uomini da non sottovalutare visto il periodo di forma come Josué Moyano, Román Villalobos, Josué González, Jonathan Millán o ancora Steven Calderón. Tra gli attardati invece sono rimasti il campione uscente Daniel Díaz (Delko) ed il polacco Rafal Majka (Tinkoff) arrivati entrambi a 2'16" dal vincitore.
Per la prima vera resta dei conti però basterà aspettare domani perché la quarta tappa del Tour de San Luis proporrà l'arrivo in quota ai 1700 metri dell'Alto del Amago, un traguardo che nel 2014 vide trionfare alla grande Nairo Quintana: il colombiano della Movistar ed il campione italiano Vincenzo Nibali saranno gli uomini più attesi, ma una nutrita schiera di outsider cercherà di mettergli i bastoni tra le ruote.




