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Vuelta a España 2016: La Vuelta del nord punta la sveglia sull'Aubisque - Dieci arrivi in salita (uno sui Pirenei), crono al terz'ultimo giorno, decisivo l'Alto de Aitana

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La planimetria generale della Vuelta a España 2016 © LaVuelta.com

È stata presentata ieri la Vuelta a España 2016, un percorso in linea con quanto la corsa iberica ci fa vedere da diversi anni, e che non manca di risvolti intriganti dal punto di vista di un tracciato che, accanto a consuetudini consolidate, offre diversi snodi campali, quali possono essere l'approdo pirenaico o la crono posta al terz'ultimo giorno di gara. Vedremo meglio nel dettaglio.

 

L'elenco delle tappe
Sabato 20 agosto - 1a tappa: Ourense (Cronosquadre) - 29.4 km
Domenica 21 agosto - 2a tappa: Ourense-Baiona (Pianeggiante) - 159 km
Lunedì 22 agosto - 3a tappa: Marín-Mirador de Ézaro (Arrivo in salita) - 170 km
Martedì 23 agosto - 4a tappa: Betanzos-San Andrés de Teixido (Arrivo in salita) - 161 km
Mercoledì 24 agosto - 5a tappa: Viveiro-Lugo (Pianeggiante) - 170 km
Giovedì 25 agosto - 6a tappa: Monforte de Lemos-Luintra (Media montagna) - 163 km
Venerdì 26 agosto - 7a tappa: Maceda-Puebla de Sanabria (Pianeggiante) - 158.3 km
Sabato 27 agosto - 8a tappa: Villalpando-La Camperona (Arrivo in salita) - 177 km
Domenica 28 agosto - 9a tappa: Cistierna-Alto del Naranco (Arrivo in salita) - 165 km
Lunedì 29 agosto - 10a tappa: Lugones-Lagos de Covadonga (Arrivo in salita) - 186.6 km
Martedì 30 agosto - Riposo
Mercoledì 31 agosto - 11a tappa: Colunga-Peña Cabarga (Arrivo in salita) - 168.6 km
Giovedì 1° settembre - 12a tappa: Los Corrales de Buelna-Bilbao (Media montagna) - 193.2 km
Venerdì 2 settembre - 13a tappa: Bilbao-Urdax (Media montagna) - 212.8 km
Sabato 3 settembre - 14a tappa: Urdax-Aubisque (Arrivo in salita) - 195.6 km
Domenica 4 settembre - 15a tappa: Sabiñánigo-Aramón Formigal (Arrivo in salita) - 120 km
Lunedì 5 settembre - 16a tappa: Alcañiz-Peñíscola (Pianeggiante) - 158 km
Martedì 6 settembre - Riposo
Mercoledì 7 settembre - 17a tappa: Castellón-Camins del Penyagolosa (Arrivo in salita) - 173.3 km
Giovedì 8 settembre - 18a tappa: Requena-Gandía (Pianeggiante) - 191 km
Venerdì 9 settembre - 19a tappa: Xàbia-Calp (Cronometro) - 39 km
Sabato 10 settembre - 20a tappa: Benidorm-Alto de Aitana (Arrivo in salita) - 184 km
Domenica 11 settembre - 21a tappa: Las Rozas-Madrid (Pianeggiante) - 102.5 km

 

Una Vuelta a Galicia nella prima settimana
Il giochino che ogni anno si fa in sede di presentazione del percorso della Vuelta a España si sostanzia nel contare i traguardi in salita che gli organizzatori disseminano lungo le tre settimane di gara. Stavolta arriviamo a 10, contro gli 8 arrivi in quota del 2015, e questa crescita nasconde la rinuncia a una tappa di montagna con arrivo all'ingiù, quale fu la decisiva frazione di Cercedilla qualche mese fa. Una mancanza che dispiace, visto che la tipologia di tappa che si sviluppa quando non c'è il traguardo in quota è abbastanza diversa rispetto a quando il traguardo in quota c'è.

Si parte dal nord e ci si resta praticamente per due terzi di gara, per una Vuelta parecchio sbilanciata geograficamente. L'avvio è in Galizia, con una cronosquadre piatta in apertura (nel solco della tradizione), anche se stavolta non si cerca l'estremo (come fu per la crono di Marbella nel 2015, tappa poi neutralizzata viste le incerte condizioni di sicurezza del percorso). La prima settimana è proprio una sorta di Vuelta a Galicia, da Ourense (confine col Portogallo) si percorre un giro orario che al termine della sesta tappa riporta più o meno nella località della partenza.

In mezzo, oltre alla cronosquadre (lunghetta, rispetto agli standard della Vuelta: 30 km), avremo nell'ordine: tappa da velocisti a Baiona, primo arrivo all'insù sul Mirador de Ézaro (nota rampa di garage), altro traguardo in salita (ma non difficilissimo) a San Andrés de Teixido, altra giornata per ruote veloci (ma resistenti) a Lugo, frazione mista (forse da fughe, con una sequenza di belle salitelle nella seconda parte di giornata) a Luintra. Da qui (siamo a 20 chilometri da Ourense, dove tutto comincerà) si lascia la Galizia sabato 27 agosto per un approdo in Castilla y León, e più precisamente per un arrivo a Puebla de Sanabria che chiamerà all'opera ancora gli sprinter.

 

Una quattro giorni che non lascia respiro, poi Pirenei
Dopo una prima settimana tutto sommato soft, priva di vere tappe di montagna, la seconda sarà quella probabilmente più dura, se non proprio quella decisiva. Si guadagna la costa atlantica, si passa per salite classicissime della Vuelta a España, fino al culmine pirenaico. Si comincia con quattro arrivi in salita consecutivi: un trittico asturiano con La Camperona (altra tipicissima rampa di garage vueltista), l'Alto del Naranco a Oviedo (idem come sopra), e i durissimi Lagos de Covadonga (questa è invece una salita lunga e vera); e, dopo il primo giorno di riposo (martedì 30 agosto), l'altro arrivo ormai classico, quello cantabro di Peña Cabarga. Perfetto Vuelta Style, insomma.

La due giorni basca offre i consueti percorsi misti che caratterizzano le corse regionali, con tappe da fuga o da colpi di mano a Bilbao e a Urdax-Dantxarinea (quest'ultima è la frazione più lunga, l'unica delle 21 che sfori i 200 km); e poi sabato 3 settembre grande attesa per il tappone pirenaico con sconfinamento francese. Quattro salitone, intervallate da tanto fondovalle, ma comunque scenari sui quali si potranno costruire o disfare le fortune di questo o quel corridore. Il Col Inharpu è solo un antipasto, poi si salirà a La Pierre Saint-Martin (do you remember Chris Froome?), quindi sul Marie-Blanque e infine sull'Aubisque: quasi 200 km da spettacolo a tutto campo.

L'indomani, come se non bastasse, altra tappa di montagna in Aragona, fino ad Aramón Formigal (anche se su salite meno significative di quelle del giorno prima); quindi ci si sposta sul Mediterraneo con la tappa di Peñíscola (una delle più facili delle tre settimane), e martedì 6 settembre si riposa per la seconda volta.

 

Ultime giornate campali fino a Madrid
Un'ennesima frazione da garagismo apre la volata finale della Vuelta 2016: il primo arrivo di una quattro giorni nella Comunidad Valenciana porta all'Alto Mas de La Costa; il giorno dopo, velocisti di scena a Gandía; quindi, al terz'ultimo giorno di gara, cronometro a Calp: 39 km per specialisti, anche se le energie a questo punto saranno ridotte per tutti i protagonisti della classifica.

Infine, alla vigilia della passerella finale madrilena, gli ultimi scontri avverranno sull'Alto de Aitana, salita che non offre pendenze mozzafiato, ma in compenso è molto lunga (oltre 20 km). Lassù (dove nel 2009 vinse Damiano Cunego) i giochi saranno fatti.

In definitiva, un percorso a suo modo rassicurante, che ripercorre tutti i tòpoi della Vuelta, che offrirà i consueti standard di spettacolo concentrato in finali ad altissima tensione, e per il quale le doti di fondo saranno sollecitate un po' meno rispetto a Giro e Tour; anche se la tappa pirenaica promette di separare i buoni dai cattivi e di dare una forte impronta alla gara. O perlomeno, questa è la speranza di chi sogna almeno una giornata (e non: una salita) di spettacolo assoluto in un GT.

Marco Grassi

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