Vuelta a España 2015: El Caminito de Chavito! E Quintana già punge - Vince Chaves, primo attacco di Nairo. Aru decimo

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Se ieri nella cronosquadre di Marbella si è giocato, oggi sul Caminito del Rey sono comparsi i primi coltelli tra i denti dei corridori impegnati nella Vuelta a España 2015. Il gruppo ha ritrovato una ex grande promessa, Esteban Chaves in arte Chavito, ancora in tempo per riprendere il treno buono dopo diversi problemi fisici: a gennaio compirà 26 anni e si presenterà alla nuova stagione quantomeno con una vittoria di tappa alla Vuelta nel palmarès; di fatto potrà poi arricchire il bottino chissà se ancora nella corsa iberica (i suoi margini sono ancora tutti da scoprire) o negli ultimi appuntamenti dell'anno.

La Colombia se la ride grossa perché ha ritrovato un campioncino nel giorno in cui Nairo Quintana ha inflitto il primo piccolo distacco agli altri uomini di classifica; categoria alla quale non appartiene più ovviamente Vincenzo Nibali, espulso dalla corsa per traino dall'ammiraglia Astana (ne parliamo diffusamente a parte).

 

Pelucchi subito fuori, Villella e Montaguti in fuga
La seconda frazione della gara iberica è partita con una caduta che ha coinvolto Matteo Pelucchi, il quale si è poi dovuto ritirare (ed è un gran peccato, visto che il velocista della IAM era in ottima forma, come dimostrato di recente al Giro di Polonia).

La fuga del giorno è nata al km 22 (137 dalla fine) con Nelson Oliveira (Lampre), Walter Pedraza (Colombia), Bertjan Lindeman (Lotto NL), Jose Gonçalves (Caja Rural) e due italiani: Davide Villella (Cannondale) e Matteo Montaguti (AG2R).

Vantaggio massimo di 3'40" (al km 30), poi la Movistar e successivamente (nella seconda parte della tappa) la Katusha hanno badato a tenere a tiro gli attaccanti. Ai -23 Gonçalves è partito da solo al contrattacco, visto che il gruppo era ormai vicino (e infatti ha presto ripreso gli altri 5), ma la sua avventura è finita a poco meno di 10 km dal traguardo. Nel frattempo è transitato in testa al traguardo volante di Álora, dove Alejandro Valverde e Joaquim Rodríguez hanno fatto la volata per guadagnare rispettivamente 2" e 1" di abbuono.

 

La caduta, i ritiri di Niemiec e Tanner, l'espulsione di Nibali
In precedenza, però, c'era stato uno dei punti di svolta della giornata: una grossa caduta che ai -30 aveva coinvolto molti corridori, tra i quali Nibali, ma anche Paolo Tiralongo (punti di sutura su zigomo e sopracciglio sinistro), Fabio Aru (tra i più veloci a ripartire), Peter Sagan, Nacer Bouhanni, Przemyslaw Niemiec (forte trauma cranico, ritirato e ricoverato in osservazione in ospedale) e David Tanner, già caduto in precedenza, ma vittima stavolta di una frattura all'anca (secondo ritiro in casa IAM).

Questa caduta ha poi originato la situazione che ha portato all'espulsione di Nibali: con un minuto e mezzo da recuperare sui migliori, Vincenzo è stato prima aiutato da Dario Cataldo e Diego Rosa, poi da Andrey Zeits, quindi ha tirato molto in prima persona, ma poi ha finalizzato l'inseguimento (ai -10) attaccandosi all'ammiraglia.

 

Prime schermaglie tra gli uomini di classifica
Sulla rampa conclusiva di Caminito del Rey il primo a muoversi dal gruppo è stato Cyril Gautier a 4 km dalla conclusione, ma la Katusha non ha lasciato spazio al francese dell'Europcar. Tutt'altro effetto ha avuto invece l'attacco di Nairo Quintana ai 3 km. Il colombiano, evidenziando una migliore attitudine rispetto all'attendismo del Tour de France, ha inflitto la prima punzecchiatura agli avversari; i vari Froome e Aru non hanno risposto (mentre Nibali di lì a poco si sarebbe staccato dai migliori, stanco per l'inseguimento precedente), mentre l'hanno fatto Tom Dumoulin (che subito ha rilanciato), Nicolas Roche e Louis Meintjes.

Ai -2.2 Quintana ha fatto un altro affondo, e Meintjes ha mollato la presa; da dietro però è partito come una scheggia Esteban Chaves, che in un lampo si è portato sui primi e li ha superati; intanto dal gruppo usciva all'inseguimento anche Daniel Martin. Le bordate di Chaves hanno fatto un po' male a Quintana, che ha perso metri rispetto al connazionale, alla cui ruota resistevano Roche e Dumoulin; sui tratti più duri dell'ultimo chilometro (rampe al 12-15%) Roche ha tentato di anticipare, ma non aveva troppo gas e ha presto rinculato.

È stato allora Chaves a forzare, col solo Dumoulin attaccato coi denti al mozzo; e la volata tra i due di fatto non c'è stata, visto che l'olandese della Giant non ne aveva per sprintare, e ha lasciato così campo libero al portacolori della Orica, alla prima vittoria stagionale.

 

Esteban Chaves vince la tappa e guida la generale, Aru è decimo
A 9" da Chavito è transitato Roche al terzo posto; quarto a 14" si è piazzato suo cugino Dan Martin, che con un ottimo finale ha superato Quintana, ripreso nell'ultimo chilometro pure da Joaquim Rodríguez, transitato quinto davanti a Nairo; 26" il distacco dei due dal vincitore. Quindi, a seguire, Chris Froome a 30" ha preceduto di un secondo Alejandro Valverde e Daniel Moreno.

Fabio Aru, nonostante i problemi della caduta, si è difeso per quanto possibile, arrivando decimo a 37". Distacchi superiori per Mikel Landa (41"), Tejay Van Garderen (45"), Domenico Pozzovivo (giunto a 54" in un gruppetto comprendente anche un buon Gianluca Brambilla), Sergio Henao (56"), Rafal Majka (1'04"), Nibali (1'28"), Fränk Schleck (2'07"), Jurgen Van den Broeck e l'ex maglia rossa Peter Velits (15'01").

In classifica Esteban Chaves guida con 5" su Dumoulin, 15" su Roche, 24" su Martin, 35" su Rodríguez, 36" su Quintana, 39" su Valverde, 40" su Froome, 41" su Moreno e 47" su Aru, decimo. Domani la terza tappa da Mijas a Málaga consta di 158 km (come oggi) e di un percorso che potrebbe vedere una volata finale, oppure una fuga di comprimari.