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Tour de France 2015: Nairo e gli altri prendono coraggio - Quintana, Contador e... Nibali: primi attacchi a Froome. Che per ora tiene bene | Cicloweb

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Tour de France 2015: Nairo e gli altri prendono coraggio - Quintana, Contador e... Nibali: primi attacchi a Froome. Che per ora tiene bene

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Nairo Quintana attacca Chris Froome verso Plateau de Beille © Bettiniphoto

Non è successo niente. Questo si poteva dire all'inizio della salita di Plateau de Beille, visto che, fugone del mattino a parte (arrivato proprio come ieri), tra i big non s'era mossa una foglia. Su Col de Portet-d'Aspet, Col de Core e soprattutto Port de Lers era stata praticamente una gita turistica a guida Sky, con gli uomini di Chris Froome tranquilli e numerosi in testa al gruppo. Sulla salita finale verso Plateau de Beille, quando ormai le speranze di vedere qualche fuoco d'artificio erano lontane, ecco invece che è successo qualcosa. Sia chiaro, niente che abbia terremotato la generale o detronizzato la maglia gialla, sempre saldamente sulle spalle di Froome, ma un po' di bagarre s'è vista.

 

Tinkoff-Saxo, il ritmo per il capitano
I protagonisti: anzitutto la Tinkoff-Saxo, che prima con Roman Kreuziger, poi Michael Rogers ed infine Rafal Majka, tirava la salita per qualche chilometro. Non tanto per spianare la strada al suo capitano, quanto per fare un minimo di selezione (che infatti, da dietro, era al solito impietosa). Esaurito il lavoro del ceco e del polacco, ieri vincitore, riecco gli Sky: Richie Porte, Geraint Thomas e Chris Froome. Un ritmo alto, non folle. Sembrva un copione già scritto, un film già visto, un match point da trasformare: britannici in testa fino all'ultimo, frullata di Froome ai -3, altri secondi preziosi guadagnati sui rivali. Invece non è andata esattamente così.

 

Contador è il primo a tentare l'allungo
Alberto Contador è stato il primo a muoversi, quando nel gruppetto di testa erano rimasti Porte, Thomas, Froome, Van Garderen, Quintana, Valverde, Nibali, Rolland, Pinot, Sánchez e Mollema. Uno scatto poco deciso, ma profondo. Guadagna 25 metri e si rialza, perché il Pistolero sarà pure lontanuccio nella generale, ma l'idea di lasciargli campo libero non entusiasma gli Sky.

 

Vincenzo Nibali parte in contropiede
Una volta ripreso, parte Vincenzo Nibali. Sfiduciato dal suo team manager, Alexandre Vinokourov, lo Squalo è parso ben altro corridore rispetto agli ultimi due giorni. Non sarà al top (e non lo è di certo) ma il suo affondo colpisce. Va su regolare ed anche in questo caso gli Sky non si dannano l'anima per andar dietro ad uno che ha quasi otto minuti da recuperare. La questione si fa intrigante quando parte una pedina più fastidiosa: Alejandro Valverde.

 

Valverde riprende Nibali, Sky attenta
Il murciano finirà con l'andare a prendere Nibali, e poco male. Ma è senza dubbio l'arma in più di Nairo Quintana a questo Tour. Infatti la Sky non gli lascia troppo terreno e così, in un batter d'occhio, sia Valverde che Nibali sono di nuovo nel gruppo magia gialla. Sembra un Froome deciso a far la differenza nel finale, con i fidi Porte e Thomas a proteggerlo. Non pare voglia (o possa?) fare comunque sfracelli.

 

Quintana va via. Linee radio Sky roventi...
Quando scatta Nairo Quintana, la Sky implode. Quando il team del leader della corsa si vede messo in difficoltà da un uomo cosa fa, di norma? Gli va dietro, giusto? Loro no. Appena va via Quintana le linee radio Sky s'incendiano: forse stavano chiedendo l'aiuto da casa, il cinquanta e cinquanta. Alla fine Richie Porte si decide e scatta, letteralmente, sulla ruota del colombiano. Peccato che si dimentichi un dettaglio (e Geraint Thomas come lui): c'è Froome da riportare sotto. La maglia gialla rientra, ma l'atteggiamento degli Sky, non appena subiscono la minima punzecchiatura, è da ciclisti della domenica.

 

Il colombiano punzecchia ma non affonda
Nairo, per dirla tutta, non insiste. Scattino che preoccupa gli Sky, ma senza l'affondo. Come se volesse misurar la febbre a Froome (e probabilmente è così), anche se c'era poco da misurare, ai -5. Non ha rinunciato a ripartire, il campesino della Movistar, con Chris Froome che ha saputo chiudere sempre bene. Quando poi la maglia gialla ha azionato la frullata, ha fatto il vuoto: solo Quintana, Van Garderen (sta sorprendendo anche se stesso, ne siamo certi) e successivamente Contador hanno potuto tenere il suo ritmo.

 

Froome prova l'allungo nel finale, ma Nairo tiene
Attacchi di pochi metri da parte di tutti, con Valverde che nel finale ha allungato deciso, tagliando il traguardo a 6'46" da Purito Rodríguez e con un secondo di vantaggio su Froome. La maglia gialla, che voleva guadagnar terreno, s'è visto Quintana alla ruota, mentre Pinot, Van Garderen, Contador, Rolland, Nibali e Thomas perdevano qualche metro. Dettagli. Una tappa soporifera, ma con salite pirenaiche intervallate da vagonate di pianura era il minimo che ci si potesse aspettare.

 

Attaccare la Sky? Sì, però da lontano
L'ultima ascesa ha però detto qualcosa in chiave generale, specialmente in vista delle Alpi (d'altra parte sui Pirenei scorrono già i titoli di coda): gli Sky sono attaccabilissimi. Alla vigilia era chiaro fosse così, ma dopo la mazzata di La Pierre-Saint-Martin le certezze dei principali rivali di Froome erano state minate, eccome.

Oggi si è avuta la prova che, con una sfilza di "se" incolonnati, anche i britannici bionici possono cedere qualcosa (o cedere del tutto). Se piove, il loro consueto schema è più difficile da applicare; se li si attacca da lontano, magari partendo sul penultimo colle, insomma osando, le radioline si fanno incandescenti; se un Nibali parte di concerto con un Contador, oggi in netta ripresa (soprattutto il madrileno), Froome può restare da solo ad inseguire; se la Movistar si giocherà sempre al meglio la carta Valverde, Quintana potrà davvero impensierire la maglia gialla.

 

«Froome è forte, ma insisteremo». Il sogno di Nairo non svanisce
«Abbiamo attaccato Froome ma ha dimostrato di essere molto forte. Però è umano e magari avrà una brutta giornata. Bisognerà continuare ad attaccare», ha detto a fine tappa nairo Quintana. E non fa una piega il suo pensiero. Chris Froome è fortissimo, ammirevole (per lo stile no, magari, ecco...), e non sarebbe affatto immeritata per lui la seconda maglia gialla. Però la lotta tra i big ci deve essere, e se lo si vuol mettere in difficoltà basta muoversi ben prima della salita finale. Basta isolarlo. Basta scattare a ripetizione, magari sfinirlo. Nessuno dice che sarà semplice, ma nemmeno impossibile.

Francesco Sulas

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