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Tour de France 2015: Uno Squalo troppo solo in mezzo agli altri squali - La giornata difficile di Nibali e un'Astana che ha un po' latitato

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Vincenzo Nibali all'inseguimento tra i ventagli olandesi © Bettiniphoto

Per il tifosi di Vincenzo Nibali è durato poco l'entusiasmo per il bel risultato nella cronometro di Utrecht: il vento e la pioggia d'Olanda han fatto passare una brutta giornata sia al siciliano dell'Astana che a Nairo Quintana, arrivati entrambi con un ritardo di 1'28" da Chris Froome e 1'24" da Alberto Contador. Un tappone di montagna avrebbe fatto meno male ma si sa che al nord quando si corre lungo la costa le cose vanno così: i corridori più abituati alle classiche sono quelli che bene o male arriveranno sempre davanti, per tutti gli altri è una questione di abilità, gambe, fortuna e squadra e basta veramente poco per ritrovarsi con un distacco pesante sul groppone.

 

Per Nibali una giornata sfortunata
A Nibali oggi è manca soprattutto la fortuna, ma anche la squadra non ha certo girato come l'anno scorso nella mitica tappa del pavé sotto la pioggia. Sempre attento nelle prime posizioni durante i primi ventagli di giornata, il siciliano dell'Astana oggi s'è ritrovato indietro per una scivolata di Nacer Bouhanni in una rotonda mentre il corridore della Cofidis stava risalendo posizioni: i corridori della Lotto Soudal si sono quindi ritrovati praticamente in testa da soli anche un po' dubbiosi sul da farsi, poi appena da dietro sono rientrati un po' di uomini, grazie ad un'ottima azione di Peter Sagan, davanti hanno spalancato il gas e per Nibali non c'è più stato nulla da fare. Da notare come in quel momento Vincenzo non fosse in una posizione arretrata o pericolosa, e che quindi ciò che è capitato a lui sarebbe potuto succedere uguale anche a Froome che gli era accanto: questione di poco, l'anno scorso toccò al britannico, oggi al nostro uomo in maglia tricolore. Sfortuna.

 

Giornata no per tutta l'Astana
Dopo l'arrivo la maglia gialla del 2014 ha subito confermato che le difficoltà di oggi non sono state dovute ad una mancanza di gambe ma solo alla malasorte che nel finale ha aggiunto anche una foratura. Il problema maggiore, però, è stato che al momento dell'incidente decisivo, erano già diversi chilometri che accanto a Vincenzo Nibali era rimasto il solo Jakob Fuglsang, tutto il resto dell'Astana era nelle retrovie a causa di vari ventagli o cadute (tipo quella di Hansen) che avevano spezzato il gruppo. Una situazione estremamente rischiosa ed in cui chi vuole vincere il Tour de France non dovrebbe mai trovarsi: certi corridori non perdonano e puntualmente è arrivato un conto abbastanza salato. Un po' di perplessità ha destato anche il fatto che nessun compagno si sia fermato al momento della foratura, ma in quel frangente c'era comunque una lunga fila di ammiraglie la cui scia (subito sfruttata da Nibali) ha evitato che i danni fossero maggiori.

 

Gli altri squadroni girano a meraviglia
Tante coincidenze sfortunate hanno contribuito a questo risultato, ma a livello di squadra la tappa di oggi può lasciare anche qualche preoccupazione per il futuro. Dal momento in cui il gruppetto di Nibali s'è ricongiunto con quello di Quintana, gli inseguitori non sono riusciti a recuperare nulla sui battistrada e, anzi, hanno addirittura perso altri 25" circa. La Etixx-Quick Step ha fatto faville con Tony Martin e Michal Kwiatkowski su tutti, ma davanti erano presenti anche ben cinque uomini della BMC, quattro uomini Tinkoff (cinque prima della foratura di Bennati) e tre della Sky: l'Astana invece era davanti con i soli Nibali e Fuglsang ma anche dietro con Quintana c'erano solamente Grivko, Taaramäe e Scarponi mentre gente come Boom e Westra da cui si aspettava tanto in una giornata come questa è finita a più di cinque minuti. La coppia olandese dovrà svoltare già martedì nella tappa del pavé, ma guardando ancora più avanti, quello di oggi non è stato un gran segnale in ottica cronosquadre.

 

La strada per Parigi è ancora lunghissima
Comunque se ieri non bisognava festeggiare troppo per i secondi guadagnati, oggi non bisogna demoralizzarsi per il terreno perso: la situazione è tutt'altro che compromessa e bisogna andare avanti senza perdere calma e lucidità perché sono bastati due giorni per farci vedere come in questo Tour de France possono succedere le cose meno prevedibili in ogni momento. Certo, da adesso in poi non saranno più ammessi passaggi a vuoto per un gruppo che comunque ha già dimostrato il suo valore in più di un'occasione. E poi bisogna sperare che con oggi il conto con la sfortuna sia saldato già per tutto il resto del Tour de France.

Sebastiano Cipriani

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