Campionati Nazionali Cronometro 2015: Da Martin a Kelderman, i nuovi titolati - Vittorie anche per Van den Broeck, Castroviejo, Kiryienka, Dowsett, Coppel, e Sagan
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Se nella settimana dei Campionati Nazionali il weekend è solitamente dedicato alle gare su strada, le giornate precedenti sono invece riservate alle prove contro il tempo e cerchiamo quindi di fare una panoramica su quelli che sono stati i titoli assegnati in giro per il mondo negli ultimi giorni.
Dumoulin stanco, in Olanda c'è Kelderman
Della vittoria di Adriano Malori nel Campionato Italiano abbiamo già parlato, ma mercoledì si era corso anche in altri paesi. A livello tecnico la prova più interessante è stata senza dubbio quella olandese disputata sulla ragguardevole distanza di 53.5 chilometri: al campione uscente e grande favorito Tom Dumoulin non sono bastati due giorni di riposo dopo il Giro di Svizzera per recuperare da tutte le fatiche e così non è riuscito a fare meglio della quarta posizione. Assenza buoni specialisti come Lieuwe Westra (campione 2013 e 2012) e Stef Clement (quattro titoli in carrica), il podio finale è stato tutto targato Lotto NL-Jumbo: a sorridere è stato il 24enne Wilco Kelderman, corridore completo che a partire da sabato 4 luglio cercherà di fare classifica al Tour de France anche se avrebbe sicuramente gradito un percorso con qualche chilometro in più a cronometro. Sul podio accanto a lui i compagni di squadra Rick Flens e Jos Van Emden.
Mercoledì si è corso anche in Svizzera dove, per motivi differenti, mancavano i primi due classificati dell'edizione dell'anno scorso, Fabian Cancellara e Stefan Küng: non sorprende quindi che ad imporsi sia stato Silvan Dillier (BMC), terzo nel 2014 e capaci di rifilare più di un minuto a Reto Hollenstein e Steve Morabito. Una curiosità invece arriva da Israele dove il titolo è andato a Yoav Bear, ma il miglior tempo sul tracciato è stato fatto segnare da Dmytro Grabovskyy, autentico fenomeno tra i dilettanti nelle annate 2005 e 2006 e poi persosi terribilmente per strada una volta approdato tra i professionisti.
Coppel batte Chavanel in Francia
Nella giornata di ieri i fari erano puntati soprattutto su Chantonnay dove c'era in palio la maglia tricolore francese: dopo tre successi consecutivi Sylvain Chavanel ha dovuto cedere lo scettro al compagno di squadra Jérôme Coppel, approdato quest'anno alla IAM Cycling e capace di trovare una vittoria che gli mancava dal settembre 2012. Gara molto equilibrata ed incerta con il podio racchiuso in pochissimi secondi: al secondo posto, con 3" di ritardo, s'è piazzato la rivelazione Stéphane Rossetto, corridore della Cofidis che era apparso in grande forma già alla Route du Sud ma che non è stato selezionato dalla sua squadra per il Tour de France. Terzo posto a 7" invece per Chavanel ma a fare notizia è anche l'incredibile ritiro di Jean-Christophe Péraud (AG2R) che si è fermato a metà percorso visti i tempi non esaltanti: ad una settimana dal via del Tour de France non sono queste le sensazioni che uno vorrebbe avere.
Dowsett vince il mezzo al nulla
Se in Italia ci siamo giustamente scandalizzati per i soli 14 partenti nella cronometro, in Gran Bretagna è accaduto addirittura di peggio con il Campionato Nazionale ridotto a poco più di una competizione amatoriale: l'unico professionista al via era Alex Dowsett della Movistar che, senza neanche forzare al massimo, ha lasciato tutti a più di tre minuti e mezzo; e dire che la Sky di passisti ne avrebbe. Pronostici rispettati anche in Kazakistan (Lutsenko), Lussemburgo (Jungels), Svezia (Larsson), Irlanda (Muller) e Norvegia (Boasson Hagen con ampio margine) mentre in Canada è arrivato il primo titolo nazionale per Hugo Houle (AG2R) che ha saputo sfruttare al meglio l'assenza del veterato Svein Tuft; prima gioia anche Christopher Juul Jensen in Danimarca che ha vendicato la sconfitta subita da Rasmus Quaade nel 2014 mentre Jakob Fuglsang, dopo i problemi di salute al Tour de Suisse, ha chiuso subito fuori dal podio.
Martin e Castroviejo, vittorie secondo pronostico
Per numeri e per qualità la giornata più interessante però è stata senza dubbio quella odierna con tre campionati di primissima fascia come Belgio, Germania e Spagna. Nella cittadina fiamminga di Postel, una frazione di Mol, vittoria di Jurgen Van der Broeck davanti a Yves Lampaert e Kristof Vandewalle che era imbattuto dal 2012: dopo un Giro d'Italia al di sotto delle aspettative il corridore della Lotto Soudal è riuscito a termine un'astinenza di vittorie che durava da ben quattro anni. Nessuna sorpresa in Germania con Tony Martin che si laurea campione nazionale a cronometro per la quinta volta in carriera lasciando Nikias Arndt a più di due minuti: per il corridore della Etixx-Quick Step si tratta della terza vittoria stagionale, la 32esima invece per la squadra. In Spagna invece Jonathan Castroviejo ha replicato la vittoria del 2013 in una giornata trionfale per la Movistar visto che sono andati a podio anche Gorka Izagirre e Jesús Herrada.
C'è gloria anche per Peter Sagan
Quasi massacrante è stata la prova che ha assegnato il titolo in Russia: 1h12'00" il tempo che ha impiegato il vincitore Artem Ovechkin (RusVelo) per coprire i 56 chilometri del tracciato. Restando nell'Europa dell'est quinta vittoria di fila in Lettonia per Gatis Smukulis (Katusha) con Alekseijs Saramotins che soli 8" s'è dovuto accontentare dell'ennesima medaglia d'argento (la settima consecutiva) mentre in Bielorussia c'è stato un netto successo di Vasili Kiryienka che conferma l'ottimo stato di forma dopo la vittoria sempre a cronometro ai Giochi Europei di Baku. Repubblica Ceca e Slovacchia, come da tradizione, hanno invece disputato una prova unica con il miglior tempo assoluto è stato quello del ceco Jan Barta (Bora) che però ha battuto di soli 5" Peter Sagan: per il corridore della Tinkoff si tratta del primo titolo slovacco della specialità ed il fatto di aver lasciato il secondo classificato a quasi quattro minuti è un segnalare di quanto si sia impegnato, magari un test per provare a conquistare la maglia gialla nei primi giorni del Tour de France.
Vincono anche l'Androni-Sidermec in Venezuela con Yonder Godoy davanti a José Rujano, la Southeast in Albania grazie ad Eugert Zhupa e la Lampre-Merida in Portogallo con Nelson Oliveira; per concludere la panoramica segnaliamo ancora le vittorie di Daniel Teklehaimanot in Eritrea, Marcin Bialoblocki in Polonia, Gert Jõeäär in Estonia e Georg Preidler in Austria. Da domani protesi e ruote lenticolari lasceranno spazio alle biciclette tradizionali.




