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Tour de France 2015: Ecco le 22 squadre in corsa per la Boucle

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Per una serie di motivi, il Tour de France 2015 è uno dei più attesi degli ultimi anni. La traiettoria delle singole carriere dei più forti corridori da GT ha condotto a una situazione in cui si presentano ai nastri di partenza ben 4 (se non 5) uomini che partono per vincere la Grande Boucle: il campione uscente è Vincenzo Nibali, e se la vedrà con gli stessi avversari dell'anno scorso (Chris Froome, Alberto Contador, Thibaut Pinot, mettiamoci pure Jean-Christophe Péraud che 12 mesi fa fu secondo), ai quali si aggiunge quel Nairo Quintana che è un vero predestinato. Il percorso, tutto montagne e quasi totale assenza di cronometro, favorisce sulla carta gli scalatori. Ma non mancheranno i trabocchetti lungo le tre settimane francesi, a partire dalla tappa del pavé in avvio (nel 2014 la frazione delle pietre fece sfracelli). Oltre ai big della classifica, non mancheranno le possibili sorprese, i corridori da classiche, i velocisti (malgrado qualche defezione in questa categoria), i cronoman. Tutti impegnati per dare il massimo nell'appuntamento più importante della stagione.

Qui di seguito i roster completi di tutte le squadre, analizzati nel dettaglio e aggiornati in tempo reale da qui al momento in cui, sabato 4 luglio, il Tour de France si metterà in movimento per la 102esima volta.

 

Ultimi aggiornamenti
30 giugno - Con Orica, Cannondale ed Europcar si completa il quadro delle 22 formazioni al via del Tour
29 giugno - La Tinkoff non schiera Kiserlovski ma porta in Francia il giovane Valgren Andersen e l'esperto Matteo Tosatto. Gaudin per Gretsch nella AG2R
29 giugno - Sono quasi tutte ufficializzate le 22 formazioni che prenderanno il via al Tour: ultime ad annunciare i nove sono per ora Astana, Lampre, Movistar e Sky


AG2R La Mondiale

IL ROSTER

 - Jan Bakelants
 - Romain Bardet
 - Mikaël Cherel
 - Ben Gastauer
 - Damien Gaudin
 - Jean-Christophe Péraud
 - Christophe Riblon
 - Johan Vansummeren
 - Alexis Vuillermoz

L'ANALISI

Ben due corridori da top 6 nella formazione che la AG2R schiererà al via da Utrecht: si tratta di Jean-Christophe Péraud, secondo un anno fa, e Romain Bardet, che nel 2014 fu sesto. Ma se l'ultratrentenne JCP potrebbe aver raggiunto l'apice della carriera proprio allo scorso Tour, il giovanotto di Brioude ha ancora davanti a sé gli anni migliori. Per questo motivo proprio Bardet - recente vincitore di tappa al Delfinato - viene accreditato dei gradi di capitano. La formazione dalla divisa a cubetti avrà un paio di ottimi uomini di fatica per le montagne, identificabili nell'esperto Christophe Riblon e nell'ancora promettente Alexis Vuillermoz. Per il resto, si farà di necessità virtù: Mikaël Cherel e Ben Gastauer daranno una mano all'occorrenza, Damien Gaudin e Johan Vansummeren (che una Roubaix l'ha pure vinta) saranno utili sul piano e saranno chiamati a scortare Bardet sul pavé. Battitore libero della formazione è Jan Bakelants, capace di dire la sua nelle frazioni miste come di andare in fuga in quelle più impegnative.

IL CAPITANO
Romain Bardet

 


Astana Pro Team

IL ROSTER

 - Lars Boom
 - Jakob Fuglsang
 - Andriy Grivko
 - Dmitriy Gruzdev
 - Tanel Kangert
 - Vincenzo Nibali
 - Michele Scarponi
 - Rein Taaramäe
 - Lieuwe Westra

L'ANALISI

«Vincenzo m'è padre a me!»... una frase famosa che sintetizza il concetto di quel che qualsiasi corridore dell'Astana potrebbe dire nell'avvicinarsi al Tour. Che i risultati stavolta siano di miseria o di nobiltà, non cambia il senso di una formazione costruita intorno al campione siciliano, vincitore della Boucle 2014 e tra i candidati al successo anche quest'anno. Del resto l'avvicinamento di Vincenzo Nibali al grande appuntamento è stato quasi uguale a quello di un anno fa, con tanto di conferma del titolo nazionale. Intorno al rinnovato tricolore si muoveranno gregari grandi e piccoli: in montagna Michele Scarponi sarà l'alter ego dello Squalo, e anche Jakob Fuglsang, in altri tempi piuttosto riottoso alle gerarchie, dovrà adeguarsi a lavorare per la causa comune, magari riservandosi qualcosa in caso di defaillance del siciliano; quanto a Tanel Kangert (reduce dal Giro) e Rein Taaramäe, mostratosi più in palla rispetto alle ultime stagioni, saranno parte del trenino da salita. Per il passo (e la cronosquadre) vedremo all'opera Andriy Grivko, uno dei più solidi luogotenenti che si possano trovare in gruppo, Dmitriy Gruzdev (almeno un kazako non può mancare in squadra), quel pacemaker di Lieuwe Westra e Lars Boom, che di suo ci aggiunge un'attitudine spiccata per il pavé: l'anno scorso fu proprio lui (militante in altra squadra) ad arrivare solo con Nibali nella frazione delle pietre che indirizzò la corsa in favore dell'italiano.

IL CAPITANO
Vincenzo Nibali

 


BMC Racing Team

IL ROSTER

 - Damiano Caruso
 - Rohan Dennis
 - Daniel Oss
 - Manuel Quinziato
 - Samuel Sánchez
 - Michael Schär
 - Greg Van Avermaet
 - Tejay Van Garderen
 - Danilo Wyss

L'ANALISI

A seguito del Giro del Delfinato, le azioni di Tejay Van Garderen sono notevolmente aumentate di valore. Fuoco di paglia o miglioramento reale? Lo scopriremo presto. Ochowicz e soci han cercato di mettergli attorno la migliore formazione possibile, spalleggiandolo con Samuel Sánchez, un tempo in grado di far classifica per sé anche in questa gara, e Damiano Caruso, reduce da un ottimo Giro concluso in top ten. Anche gli svizzeri del team sono discreti muli da salita: specialmente Danilo Wyss, ma anche Michael Schär può dare il suo contributo. La BMC, da campionessa mondiale di specialità, punterà anche a far bene nella cronosquadre: la presenza di Daniel Oss, Manuel Quinziato e Rohan Dennis (da tenere d'occhio anche nel prologo iniziale) è una garanzia in questo senso. Battitore libero Greg Van Avermaet, capace di dire la sua nella prima settimana, specie nella frazione paveggiante di Cambrai.

IL CAPITANO
Tejay Van Garderen

 


Bora - Argon 18

IL ROSTER

 - Jan Barta
 - Sam Bennett
 - Emanuel Buchmann
 - Zakkari Dempster
 - Bartosz Huzarski
 - Dominik Nerz
 - Jose Costa Mendes
 - Andreas Schillinger
 - Paul Voss

L'ANALISI

Dopo la positiva partecipazione nel 2014, terminata con Leopold König classificato settimo, la Bora-Argon è confermata anche al Tour 2015, anche se sarà difficile ripetere l'exploit con questo organico. Le maggiori possibilità di successo sono affidate al velocista irlandese Sam Bennett, certo ancora inferiore ai migliori specialisti ma capace di battere 3 volte Bouhanni durante l'annata. Qualche velleità di classifica può esserci per il portoghese Jose Costa Mendes, nei 10 al Trentino e bene alla Liegi quest'anno, ma stiamo parlando al limite di una top 20. Occhio invece al neoprofessionista Emanuel Buchmann, non ancora 23 anni, settimo l'anno scorso al Tour de l'Avenir, si è appena laureato campione nazionale tedesco: la forma c'è e la sua divisa sarà facile da riconoscere. Il resto del team verrà investito per fughe a lunga gittata: gli uomini più rappresentativi sono il ceco Jan Barta ed il polacco Bartosz Huzarski, entrambi notevoli passisti, quest'ultimo ricordato per la fuga-fiume dei Mondiali di Firenze. Ancora giovani ma con tanta esperienza World Tour Dominik Nerz e Paul Voss, il primo in caccia del primo successo da professionista. Poco più che onesti pedalatori invece l'australiano Zakkari Dempster e Andreas Schillinger, già presenti al Tour l'anno scorso.

IL CAPITANO
Sam Bennett

 


Bretagne - Séché Environnement

IL ROSTER

 - Frédéric Brun
 - Anthony Delaplace
 - Pierrick Fédrigo
 - Brice Feillu
 - Armindo Fonseca
 - Arnaud Gérard
 - Pierre-Luc Périchon
 - Eduardo Sepúlveda
 - Florian Vachon

L'ANALISI

Fughe, fughe e ancora fughe: questo il bollettino dei naviganti che attende la piccola Bretagne, candidata al ruolo di Cenerentola del Tour, ma pronta a incarnare lo spirito che da sempre anima le formazioni minori in terra di Francia. Il corridore più titolato (e già in grado di vincere più volte alla Boucle) è Pierrick Fédrigo, vedremo se avrà ancora voglia di sfiancarsi su e giù dai Pirenei per provare ad anticipare il gruppo dei big in qualche tappone. Intorno a lui non si può dire che brillino nomi di future stelle o di solide certezze: a turno proveranno ad andare all'attacco Brice Feillu (un altro dei veterani da Tour), Arnaud Gérard, Pierre-Luc Périchon, Florian Vachon e Frédéric Brun. Armindo Fonseca, un po' più veloce degli altri, cercherà magari qualche top ten in volata. Per la classifica occhio a Eduardo Sepúlveda, unico straniero del team nonché unico che possa sperare di far qualcosa di egregio in qualcuna delle frazioni di montagna: in genere a inizio stagione, nella sua Argentina, è tra i mattatori del Tour de San Luis, ma il Tour de France (nel quale è all'esordio) è tutt'altra cosa, e il sudamericano dovrà prendergli le misure.

IL CAPITANO
Eduardo Sepúlveda

 


Cofidis, Solutions Crédits

IL ROSTER

 - Nacer Bouhanni
 - Nicolas Edet
 - Christophe Laporte
 - Luis Ángel Maté
 - Daniel Navarro
 - Florian Senechal
 - Julien Simon
 - Geoffrey Soupe
 - Kenneth Van Bilsen

L'ANALISI

La Cofidis ha investito forte su Nacer Bouhanni e si aspetta di raccogliere i frutti, in forma di vittorie allo sprint per il giovane e sfrontato velocista di origine algerina. Alla vigilia, precisamente al campionato nazionale, il quasi 25enne di Épinal è caduto e ha visto messa in discussione la sua partecipazione; invece Nacer ci sarà e anche se magari avrà bisogno di qualche giorno per rimettersi in sesto, avrà comunque a disposizione un treno interessante formato da Geoffrey Soupe (ultimo vagone), Julien Simon (nel frattempo buono per qualche traguardo un po' "tirante" all'insù), e Kenneth Van Bilsen, forte belga che potrà anche farsi vedere sul pavé. Per la classifica generale la squadra transalpina non avrà troppo da dire: Daniel Navarro proverà a resistere finché potrà, ma lo vediamo più proiettato su qualche buona fuga magari utile per inseguire la maglia a pois; strategia che potrebbe essere peraltro attuata anche da Luis Ángel Maté e Nicolas Edet. I giovani Christophe Laporte e Florian Senechal, all'esordio al Tour, faranno esperienza tentando all'occorrenza la via della fuga nelle frazioni meno impegnative.

IL CAPITANO
Nacer Bouhanni

 


Etixx - Quick Step

IL ROSTER

 - Mark Cavendish
 - Michal Golas
 - Michal Kwiatkowski
 - Tony Martin
 - Mark Renshaw
 - Zdenek Stybar
 - Matteo Trentin
 - Rigoberto Urán
 - Julien Vermote

L'ANALISI

Tante stelle da mettere d'accordo per Patrick Lefévère al Tour: l'obiettivo di squadra sarà portare a casa più tappe possibili e cercare d'indossare la maglia gialla. Sarà la crono iniziale dunque a decidere chi sarà il primo faro: Michal Kwiatkowski e Tony Martin hanno entrambi le carte in regola per poter prendere la prima maglia gialla. Nel caso del campione del mondo sarebbe anche lecito aspettarsi una presenza in alta classifica per tutto il Tour. Se invece dovessero fallire, la squadra ruoterà attorno a Mark Cavendish, intenzionato a far man bassa in volata: per lui ci sono il fidatissimo Mark Renshaw oltre a Michal Golas e Matteo Trentin, disposto a fare anche da vice-Cavendish (negli ultimi 2 Tour ha sempre portato a casa una tappa). Incerto il contributo di Rigoberto Urán: al Giro ha sostanzialmente fallito, è al Tour per fare classifica o in caccia di tappe? Lo sapremo dopo la prima settimana, ma se sarà in forma il colombiano potrà essere il capitano che mette tutti d'accordo. Infine, non dimentichiamo la presenza di una mina vagante come Zdenek Stybar e del passista Julien Vermote: la loro presenza contribuisce a rendere la squadra una delle favorite, se non la favorita principale, per la cronosquadre di Plumelec.

IL CAPITANO
Rigoberto Urán

 


FDJ

IL ROSTER

 - William Bonnet
 - Sébastien Chavanel
 - Arnaud Démare
 - Alexandre Geniez
 - Matthieu Ladagnous
 - Steve Morabito
 - Thibaut Pinot
 - Jérémy Roy
 - Benoît Vaugrenard

L'ANALISI

Grandi ambizioni per gli uomini di Madiot, dopo il lusinghiero Tour dell'anno scorso: Thibaut Pinot ha dimostrato al Giro di Svizzera che c'è ed è un corridore da tenere come riferimento, certo deve ancora perfezionare la sua gestione della corsa ed è il primo inidiziato a rischiare di finire vittima in caso di imboscate. Inoltre, la squadra attorno a lui non è fortissima: quest'anno è arrivato Steve Morabito dalla BMC per aiutarlo, ma è il solo, assieme ad Alexandre Geniez che è pure reduce dal Giro, che può tenere sulle grandi salite. Gli altri correranno per Arnaud Démare, il capitano parallelo della squadra: il talento transalpino al suo primo Tour l'anno scorso non riuscì a graffiare, quest'anno è chiamato a riscattarsi: con lui uomini rapidi e d'esperienza come Sébastien Chavanel, William Bonnet e Matthieu Ladagnous (utile anche sul pavé) a fare il lavoro sporco, assieme al passista Benoît Vaugrenard. Vedremo molto la FDJ protagonista nelle fughe, sicuramente: Jérémy Roy è ormai all'ottavo Tour de France consecutivo. Il corridore più combattivo del 2011 riuscirà finalmente a portare a casa una tappa?

IL CAPITANO
Thibaut Pinot

 


IAM Cycling

IL ROSTER

 - Matthias Brändle
 - Sylvain Chavanel
 - Stef Clement
 - Jérôme Coppel
 - Martin Elmiger
 - Mathias Frank
 - Reto Hollenstein
 - Jarlinson Pantano
 - Marcel Wyss

L'ANALISI

La Iam a questo Tour de France, come in tante altre corse, è una squadra con tanti buoni corridori ma senza un grande uomo di riferimento, un capitano: questo ruolo per il momento continua a spettare al pur anziano Sylvain Chavanel, che alla soglia dei 36 anni si appresta a correre il Tour dopo aver già fatto il Giro: nella nostra penisola non è riuscito a portare a casa successi di tappa, chissà che sulle strade di casa non trovi più fortuna. Gli svizzeri si caratterizzano per una formazione ricca di passisti, che potrebbe essere una delle sorprese della cronosquadre: l'ex record dell'ora Matthias Brändle è uno degli outsider per la prima crono di Utrecht, Stef Clement è reduce dall'argento ai Giochi Europei di Baku e Jérôme Coppel si è appena laureato campione francese. Per quanto riguarda la classifica generale, qualche speranza è riposta in Mathias Frank, secondo l'anno scorso al Tour de Suisse: il Tour 2014 dell'elvetico terminò a metà strada con la rottura del femore sinistro, da allora non si è ancora ripreso del tutto. Jarlinson Pantano e Marcel Wyss vanno per le fughe alpine, Reto Hollenstein ed il pluricampione svizzero Martin Elmiger per le frazioni più facili.

IL CAPITANO
Sylvain Chavanel

 


Lampre - Merida

IL ROSTER

 - Matteo Bono
 - Davide Cimolai
 - Rui Costa
 - Kristijan Durasek
 - Nelson Oliveira
 - Rubén Plaza
 - Filippo Pozzato
 - José Serpa
 - Rafael Valls

L'ANALISI

L'unica formazione italiana al via si presenta in realtà più iberica: il miniblocco portoghese è formato da Rui Costa, ex Campione del Mondo, reduce da un terzo posto al Giro del Delfinato e ovvio riferimento del team: finora nei GT non è riuscito a fare classifica, chissà che questa non sia la volta buona. Con lui ci sarà Nelson Oliveira, quest'anno a sorpresa in grande spolvero anche al Nord e quindi utile nella prima settimana. Ad aiutare Rui Costa ci saranno pure Rafael Valls, finora bene in tutte le corse a tappe quest'anno, Rubén Plaza, utile ed esperto gregario da salita, Kristijan Durasek, reduce dal successo del Giro di Turchia e della seconda tappa del Giro di Svizzera, e l'indispensabile Josè Serpa, al terzo Tour consecutivo. Faranno corsa a sé gli italiani del team: Pippo Pozzato sembra in buona condizione e potrebbe tentare la via della fuga, Davide Cimolai sulle strade francesi quest'anno ha già trovato il successo, alla Paris-Nice. Matteo Bono si dividerà dando una mano all'uno e all'altro, con un occhio particolare all'incarico di guidare Cimolai in vista delle volate.

IL CAPITANO
Rui Costa

 


Lotto Soudal

IL ROSTER

 - Lars Ytting Bak
 - Jens Debusschere
 - Thomas De Gendt
 - Tony Gallopin
 - André Greipel
 - Adam Hansen
 - Gregory Henderson
 - Marcel Sieberg
 - Tim Wellens

L'ANALISI

Obiettivo tappe per gli uomini della Lotto Soudal, che anche a questo Tour faranno quadrato attorno ad André Greipel, il quale detiene un singolare record: è l'unico corridore andato a segno in tutte e 4 le ultime edizioni della Grande Boucle, e sembra essere intenzionato ad allungare la striscia positiva. I suoi apripista saranno Greg Henderson, il corridore più anziano al via, l'altissimo Marcel Sieberg e Jens Debusschere, che scalpita per sostituire Greipel. Ma la Lotto non è solo Greipel, e quest'anno presenta uomini da tappe e fughe di tutto rispetto: Tony Gallopin l'anno scorso riuscì a strappare il giallo a Nibali per una tappa, con un po' di fortuna può entrare anche tra i primi 15 della classifica finale. Il combattivo Tim Wellens potrebbe avere un futuro nella generale dei grandi giri, qui farà un punto sulla sua maturazione. Thomas De Gendt ha abbandonato le ambizioni di classifica, ma ha mantenuto la verve di cavallo pazzo e con Lars Bak potrebbe formare un tandem d'attacco niente male. Infine, sospiro di sollievo per Adam Hansen, che sarà regolarmente al via per il suo 12esimo GT di fila nonostante un incidente allo Ster Zlm Tour: c'è da scommettere che lo vedremo all'attacco... anche delle birre dei tifosi sulle salite alpine.

IL CAPITANO
André Greipel

 


Movistar Team

IL ROSTER

 - Winner Anacona
 - Jonathan Castroviejo
 - Alex Dowsett
 - Imanol Erviti
 - José Herrada
 - Gorka Izagirre
 - Adriano Malori
 - Nairo Quintana
 - Alejandro Valverde

L'ANALISI

Tutta nel segno di Nairo Quintana la Movistar al Tour: il colombiano sarà capitano indiscusso e troverà un percorso con tante salite e quindi con grosse chance di successo, dopo il secondo posto di due anni fa (seguìto dalla vittoria del Giro 2014). Lo Sciamano è un predestinato, e anche Alejandro Valverde se ne è fatto una ragione: il murciano, confermatosi una volta di più campione nazionale spagnolo, ha capito che - pur non disdegnando la ricerca di qualche successo parziale e di una classifica decente - gli capiterà di lavorare per il giovane compagno; il quale tra Alpi e Pirenei avrà anche il supporto del connazionale Winner Anacona, oltre che del sodale di allenamenti Imanol Erviti e del solido José Herrada. A giudicare dai nomi traspare - nel team manager Unzué - la consapevolezza che Nairo sarà in grado di sbrigarsela spesso da sé in salita. Il resto della formazione è un mix in cui si dà ampio peso alla cronosquadre, vista la presenza di fortissimi cronoman come Adriano Malori, Alex Dowsett (ex recordman dell'Ora) e Jonathan Castroviejo; Gorka Izagirre tornerà utile sia su un fronte che sull'altro, e fungerà anche da alter ego di Valverde nelle frazioni miste.

IL CAPITANO
Nairo Quintana

 


MTN - Qhubeka

IL ROSTER

 - Edvald Boasson Hagen
 - Stephen Cummings
 - Tyler Farrar
 - Jacques Janse v. R.
 - Reinardt Janse v. R.
 - Merhawi Kudus
 - Louis Meintjes
 - Serge Pauwels
 - Daniel Teklehaymanot

L'ANALISI

La partecipazione della MTN al Tour de France ha qualcosa di storico: è il primo team africano a prender parte alla corsa a tappe più importante del mondo. In più, la partecipazione africana sarà corposa: Mehrawi Kudus e Daniel Teklehaymanot saranno i primi due eritrei a correre la Grande Boucle, una sublimazione degli sforzi fatti dalla piccola federazione del Corno d'Africa per entrare nell'olimpo del ciclismo. Fuori da questi dettagli folkloristici, la MTN ha un gran potenziale e potrebbe cogliere importanti successi a questo Tour su praticamente tutti i terreni. Edvald Boasson Hagen è ancora in cerca di riscatto e vorrà fermare la fase involutiva nella quale è entrato da 2 anni a questa parte. Discorso simile per il velocista Tyler Farrar, che al Tour non vince ormai da 4 stagioni. Ma c'è tanto interesse anche verso i due giovani terribili del team, Louis Meintjes e il già citato Kudus, rispettivamente 23 e 21 anni, entrambi ottimi prospetti per i GT sui quali potrebbe basarsi il futuro del team africano. Completano il team i non-fratelli Janse Van Rensburg (cognome in realtà molto comune in Sudafrica), con Reinardt che resta una promessa non mantenuta e Jacques campione sudafricano; l'inglese Stephen Cummings, capace di dire la sua sui traguardi non facili; Serge Pauwels, votato alle fughe nelle tappe miste e di alta montagna.

IL CAPITANO
Louis Meintjes

 


Orica - GreenEDGE

IL ROSTER

 - Luke Durbridge
 - Simon Gerrans
 - Mathew Hayman
 - Daryl Impey
 - Michael Matthews
 - Svein Tuft
 - Pieter Weening
 - Adam Yates
 - Simon Yates

L'ANALISI

La Orica ci ha abituati negli ultimi anni a partenze brucianti nei grandi giri, certo favorita da una notevole competitività nelle cronosquadre che spesso aprono i GT e grazie alle quali piazza i suoi uomini nelle posizioni di vertice della classifica. Al Tour la prova contro il tempo arriverà abbastanza in là, ma ciò non cambierà i piani del team australiano, pronto a lanciare sin da subito le sue frecce migliori. Su tutti, il Michael Matthews già in rosa al recente Giro, chiamato a dire la sua nelle volate dei primi giorni (e non solo); a far corsa parallela con Bling ci sarà Simon Gerrans, che troverà diverse frazioni molto adatte alle sue caratteristiche; Daryl Impey, già maglia gialla due anni fa, aiuterà entrambi e in caso di forfait dei due capitani saprà approfittare della condizioni a lui favorevoli. Mathew Hayman aspetta il pavé di Cambrai ma poi darà una mano quando ci sarà da tirare, come faranno anche Luke Durbridge e Svein Tuft (preziosi ovviamente anche in ottica cronosquadre). Per le tappe altimetricamente più impegnative aspettiamoci le fughe di Pieter Weening e soprattutto seguiremo con curiosità i gemelli britannici di cui tanto si parla: Simon Yates ha chiuso al quinto posto il Delfinato e alle soglie dei 23 anni farà un punto sulle sue possibilità nei grandi giri. Suo fratello Adam lo seguirà come un'ombra per aiutarlo dove possibile.

IL CAPITANO
Michael Matthews

 


Team Cannondale - Garmin

IL ROSTER

 - Jack Bauer
 - Nathan Haas
 - Ryder Hesjedal
 - Kristijan Koren
 - Sebastian Langeveld
 - Daniel Martin
 - Ramunas Navardauskas
 - Andrew Talansky
 - Dylan Van Baarle

L'ANALISI

Talmente è piaciuto al Giro, che Ryder Hesjedal ha scalato tutte le gerarchie di casa Vaughters e si approccia al Tour con la consapevolezza di poter recitare anche in Francia un ruolo da protagonista. Nessuno, in Cannondale, è diesel quanto lui: se ha ben recuperato dalle fatiche della corsa rosa, aspettiamolo a una terza settimana costantemente in fuga, alla ricerca di un posto in top ten. Di sicuro, pur se eventualmente un po' stanco, il canadese dà più garanzie rispetto a un Andrew Talansky che in passato ha saputo mostrarsi fortissimo solo a sprazzi, e comunque mai nei GT. Daniel Martin potrebbe dire la sua in classifica, a patto di non patire una delle sue solite giornate no; in ogni caso l'irlandese lo ritroveremo a battagliare anche nelle frazioni miste. Per le fughe e il pavé c'è l'ottimo Sebastian Langeveld, supportato dal giovane Dylan Van Baarle, mentre il combattivo Jack Bauer (se rimane al riparo dalle sue epocali cadute) e Kristijan Koren saranno gregari a tutto tondo, con predisposizione anche alla salita. Un paio di finisseur da inserire nelle fughe sono poi Nathan Haas (buono il suo inizio di stagione) e Ramunas Navardauskas, già a segno lo scorso anno in una tappa al Tour (nel 2013 vinse pure al Giro).

IL CAPITANO
Ryder Hesjedal

 


Team Europcar

IL ROSTER

 - Bryan Coquard
 - Cyril Gautier
 - Yohann Gène
 - Bryan Nauleau
 - Perrig Quéméneur
 - Pierre Rolland
 - Romain Sicard
 - Angelo Tulik
 - Thomas Voeckler

L'ANALISI

Squadra ancora da fare, ma i corridori già sicuri di partecipare al Tour offrono le più ampie garanzie, in linea con lo spirito battagliero del team di Bernaudeau. Pierre Rolland è uno dei corridori più spettacolari del gruppo, se la condizione è quella dei giorni migliori ci farà divertire coi suoi attacchi in montagna. Meno efficace rispetto a qualche anno fa, ma sempre temibile il vecchio Thomas Voeckler, che animerà più di una fuga insieme all'ostico Cyril Gautier e al finalmente solido Romain Sicard: per tutti, il mandato sarà di essere funzionali - con le loro azioni - alla corsa di Rolland; obiettivo per il quale sarà utile anche l'apporto che potrà venire da Bryan Nauleau (corridore ancora tutto da scoprire nelle sue potenzialità, per il momento lavorerà per il capitano) e Perrig Quéméneur (destinato a molte presenze in fuga). Per le volate (anche le più difficili) Bryan Coquard è una carta sicura da giocare nella speranza di portare a casa qualche successo parziale. Gli daranno una mano Yohann Gène e Angelo Tulik, che nel corso delle tappe metteranno a punti i meccanismi di un minitreno che saprà ritagliarsi i suoi spazi nei finali più roventi.

IL CAPITANO
Pierre Rolland

 


Team Giant - Alpecin

IL ROSTER

 - Warren Barguil
 - Roy Curvers
 - John Degenkolb
 - Koen De Kort
 - Tom Dumoulin
 - Simon Geschke
 - Georg Preidler
 - Ramon Sinkeldam
 - Albert Timmer

L'ANALISI

Orfana di Kittel, la formazione olandese mantiene comunque il suo assetto da volate. Il vincitore di Sanremo e Roubaix, John Degenkolb, potrà comunque trovare diverse occasioni per andare a sprintare. Se dovesse tirarsi indietro nelle tappe più facili, sarà Ramon Sinkeldam, fresco vincitore del Velothon Berlin, a sgomitare. Assente anche l'infortunato Veelers, restano Roy Curvers, Koen De Kort e Albert Timmer come uomini di fatica per la squadra. Anche gli altri potranno prestarsi, ma avranno anche ambizioni personali: Tom Dumoulin nella prima crono può far bene, se non benissimo, e dopo potrebbe andare a caccia di tappe con Simon Geschke e Georg Preidler, più indicati per fughe da lontano. Infine c'è Warren Barguil: la sua ultima Vuelta a España l'ha chiusa in top ten, questo sarà il suo primo Tour de France. Non ha fatto grandi squilli quest'anno, ma finora ha dimostrato di esaltarsi soprattutto nei GT.

IL CAPITANO
Warren Barguil

 


Team Katusha

IL ROSTER

 - Giampaolo Caruso
 - Jacopo Guarnieri
 - Marco Haller
 - Dmitriy Kozonchuk
 - Alexander Kristoff
 - Alberto Losada
 - Tiago Machado
 - Luca Paolini
 - Joaquim Rodríguez

L'ANALISI

Sarà una Katusha divisa in due, quella che Konyshev e soci porteranno al Tour de France: da una parte, il blocco per Joaquim Rodríguez, che sulla soglia dei 36 anni ha puntato molto su questo Tour, ricco di concorrenti quanto di traguardi a lui congeniali. I "fedelissimi" saranno il nostro Giampaolo Caruso, anche lui preparato a puntino per l'appuntamento, l'altro spagnolo Alberto Losada (ottimo gregario da salita), Dimitry Kozontchuk, smessi ormai i panni di uomo-ombra di Menchov, ed il portoghese Tiago Machado, messe ormai da parte le velleità personali di classifica. Dall'altra parte, occorrerà supportare Alexander Kristoff, diventato ormai un punto di riferimento e capace di vincere in tanti modi, non solo in volata: gli apripista indicati sono Jacopo Guarnieri ed il giovane Marco Haller, in più il supporto di Luca Paolini, co-protagonista di molti dei successi del norvegese, non verrà a mancare nonostante la partecipazione al Giro del "Gerva".

IL CAPITANO
Joaquim Rodríguez

 


Team Lotto NL - Jumbo

IL ROSTER

 - Robert Gesink
 - Wilco Kelderman
 - Steven Kruijswijk
 - Tom Leezer
 - Paul Martens
 - Bram Tankink
 - Laurens Ten Dam
 - Jos Van Emden
 - Sep Vanmarcke

L'ANALISI

Le premesse per un buon Tour ci sono per il team giallo-nero, che alla Grande Boucle sfoggerà una casacca con un tocco di bianco sulle spalle per venire incontro alle richieste degli organizzatori. I fari sono puntati su Wilco Kelderman, che dopo un ottimo Giro e una discreta Vuelta l'anno scorso quest'anno ha deciso di puntare tutto sul Tour. Nessun risultato eclatante finora, ma la preparazione sembra andata a buon fine e il titolo nazionale a cronometro è segno di un ottimo stato di forma. Anche Robert Gesink, col suo credito con la fortuna superiore a quello degli Stati dell'Unione Europea con la Grecia, è della partita e allo Svizzera sembrava anche in ottima condizione per essere co-capitano, o comunque fare bene. E non dimentichiamo Laurens Ten Dam, magari meno talentuoso ma nono finale nella scorsa edizione, e Steven Kruijswijk, il quale si è ritrovato al Giro d'Italia e chissà che non riesca a sfoggiare una condizione ancor migliore tra Alpi e Pirenei. Il resto della squadra è votata al passo, sebbene manchi inspiegabilmente un velocista: Sep Vanmarcke ha segnato in rosso la tappa del pavé, Paul Martens è in grado di piazzarsi sui traguardi difficli. Restano Jos Van Emden, quotato per un buon risultato al prologo, Tom Leezer ed il decano Bram Tankink, che si appresta a correre il suo nono Tour in carriera.

IL CAPITANO
Wilco Kelderman

 


Team Sky

IL ROSTER

 - Chris Froome
 - Peter Kennaugh
 - Leopold Konig
 - Wouter Poels
 - Richie Porte
 - Nicolas Roche
 - Luke Rowe
 - Ian Stannard
 - Geraint Thomas

 L'ANALISI

Davvero l'imbarazzo della scelta in una Sky che si presenta al via con una delle formazioni più forti di sempre per le montagne. Il capitano assoluto è Chris Froome, che vuole riannodare il filo col successo interrotto l'anno scorso a causa di una serie di cadute che l'hanno portato al ritiro. Fare la conta degli uomini che avrà al suo servizio in salita fa quasi tremare i polsi: Nicolas Roche ha ampiamente dimostrato la sua affidabilità tra Alpi e Pirenei; Leopold Konig e Richie Porte vengono dal Giro, gara in cui il primo si è comportato benissimo (sesto alla fine) mentre il secondo ha deluso (ritirato), ma entrambi verranno riconvertiti al ruolo di gregari, nel quale sapranno eccellere; stessa cosa potrà fare Wouter Poels, già molto utile al recente Delfinato vinto da Froome. Peter Kennaugh (fresco bicampione nazionale britannico) e soprattutto Geraint Thomas hanno già dimostrato di sapersi reinventare quasi come uomini da classifica, e faranno piangere diversi avversari con le loro tirate. Ian Stannard e Luke Rowe si annunciano come i treni da pianura, letteralmente instancabili. Altri obiettivi diversi dal successo di Froome non sono contemplati: spicca infatti la consueta assenza di un velocista tra i nove.

IL CAPITANO
Chris Froome

 


Tinkoff - Saxo

IL ROSTER

 - Ivan Basso
 - Daniele Bennati
 - Alberto Contador
 - Roman Kreuziger
 - Rafal Majka
 - Michael Rogers
 - Peter Sagan
 - Matteo Tosatto
 - Michael Valgren

L'ANALISI

Alberto Contador e il più ambizioso progetto ciclistico di questo 2015 (e dell'intera carriera del madrileno): vincere nella stessa stagione Giro e Tour. Un ragioniere direbbe che il Pistolero ha già completato il 50% dell'opera (come tutti sanno ha vinto la corsa rosa), in realtà sappiamo benissimo che il grosso è ancora da fare, visto che in Francia ci saranno avversari più forti (e più numerosi) da battere. Comunque tutta la squadra è pronta a supportare il capitano in questa tentata impresa. Uomini come Rafal Majka (fortissimo in salita) o Roman Kreuziger (benché reduce da un Giro non esaltante) potrebbero far classifica in proprio, e invece si dedicheranno ad aiutare Contador. Ivan Basso e Michael Rogers saranno altri preziosi gregari per le tappe altimetricamente più impegnative. Anche Daniele Bennati sarà votato a un importante compito di supporto, principalmente nella tappa del pavé o in situazioni di ventagli, mentre Matteo Tosatto sarà il consueto trait-d'union tra il gruppo e l'ammiraglia, oltre a tirare il gruppo quando chiamato in causa. In tutto ciò, Peter Sagan si ritroverà a dover fare un po' da sé nelle (tante) frazioni a lui favorevoli: che si tratti di volate più o meno spurie o di tappe simil-classiche, lo slovacco troverà tante occasioni per far punti buoni per confermare la maglia verde già conquistata negli ultimi tre Tour. Al limite si può ipotizzare che una mano possa darla, a Peto, il giovane Michael Valgren Andersen, che tutti ricordano protagonista al Mondiale 2014 e che si testerà all'esordio in un Tour.

IL CAPITANO
Alberto Contador

 


Trek Factory Racing

IL ROSTER

 - Julián Arredondo
 - Fabian Cancellara
 - Stijn Devolder
 - Laurent Didier
 - Markel Irizar
 - Bob Jungels
 - Bauke Mollema
 - Grégory Rast
 - Haimar Zubeldia

L'ANALISI

La scorsa edizione del Tour de France e in generale tutta l'annata 2015 non è stata memorabile per la Trek, perciò ci sarà voglia di riscatto da parte degli uomini di Guercilena. Gran parte delle speranze sono riposte ovviamente in Fabian Cancellara, che tra la crono di Utrecht e la frazione di Cambrai ha grosse possibilità di tornare a vestire la maglia gialla: con lui ci saranno due grandi esperti del settore, Stijn Devolder ed il connazionale Grégory Rast. Ma c'è anche l'intenzione di farsi vedere nelle parti alte della classifica: Bauke Mollema aveva fatto vedere ottime cose alla Tirreno-Adriatico, poi è un po' regredito. Chissà che non riesca a migliorare il decimo posto dell'anno scorso, altrimenti c'è il vecchio ma affidabile Haimar Zubeldia che sa come guadagnare una top ten nel silenzio più assoluto. Julián Arredondo potrebbe essere l'uomo da pois, sebbene l'Arredondo del Giro 2014 ancora non si sia rivisto. La sorpresa potrebbe essere Bob Jungels: il passista lussemburghese è uno degli outsider per la crono iniziale e in Svizzera ha manifestato anche un'ottima tenuta in salita. Completano la formazione un altro lussemburghese, Laurent Didier, ed il basco Markel Irizar, destinati a supportare Mollema in salita.

IL CAPITANO
Bauke Mollema

Marco Grassi
Nicola Stufano

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