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Tour de Suisse 2015: La Sindrome di Peter Sagan - Il forte slovacco controlla la corsa e vince a modo suo

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A Olivone vittoria di Peter Sagan © Bettiniphoto

Non lo vedevamo così brillante, tenace ed equilibrista dal Tour of California, Peter Sagan. Nella breve corsa a tappe statunitense lo slovacco della Tinkoff-Saxo s'impose due volte, conseguendo anche la maglia gialla della classifica finale. Al Tour de Suisse Sagan ha dato un saggio di come si vincono le sue corse: assistito da una squadra ottima e da un Rafal Majka monumentale (Alberto Contador, con un gregario così, può stare sereno al Tour), ha stretto i denti sulle salite di Cumiasca ed Aquila, facili ma non banali.

Nel toboga finale di Olivone lo slovacco s'è districato benissimo, tenendo a bada un Dani Moreno scatenato e portando a casa la seconda vittoria del 2015 sul suolo europeo (l'ultima nel Vecchio Continente risaliva alla frazione di Porto Sant'Elpidio, Tirreno-Adriatico). La voleva, la cercava, ha messo la squadra in testa quando ha visto che la situazione gli poteva sfuggire di mano: ed alla fine Peter Sagan, reduce da una primavera non certo felice, ha avuto ragione.

 

Marcato e Denifl in fuga sul San Gottardo
Dopo la vittoria di ieri a Rotkreuz del croato Kristijan Durasek, la terza tappa propone 117 km da Quinto a Olivone, con la scalata del Passo del San Gottardo appena dopo il via. Sulle rampe della vecchia strada del Gottardo, il pavé della Val Tremola, allungano Stefan Denifl (IAM) e Marco Marcato (Wanty-Groupe Gobert), che dopo 10 km hanno 1'33" sul plotone maglia gialla. Prova a raggiungere la coppia di testa Branislau Samoilau, bielorusso della CCC Sprandi-Polkowice, che transita al San Gottardo con 50" di distaco da marcato e Denifl. Il gruppo di Tom Dumoulin è a 3'20".

 

Samoilau si unisce ai due nella discesa
Nella discesa Samoilau raggiunge Denifl e Marcato, andando a formare un terzetto che guadagna 5'55" sul plotone. L'inseguimento è condotto dalla Giant-Alpecin del leader Tom Dumoulin, che ha pure in John Degenkolb un uomo che potrebbe chiedere molto alla frazione odierna. La Tinkoff-Saxo si mette così a tirare a 40 km dall'arrivo, visto che i tre stanno sfuggendo e Peter Sagan potrebbe rischiare di giocarsi solamente il quarto posto. Saggia decisione.

 

Lo strappo di Cumiasca fa selezione
A 23 km dall'arrivo i fuggitivi - Samoilau, Marcato e Denifl - hanno appena 2'39" sul gruppo lanciatissimo. Sullo strappo di Cumiasca, a 17 km dal traguardo, Denifl e Samoilau restano da soli vantando 1'19" sul gruppo maglia gialla. Marco Marcato è stato riassorbito nel frattempo. Al Gpm Denifl e Samoilau passano in quest'ordine con 40" sul gruppo forte di sole 50 unità. Il vantaggio tra i due fuggitivi ed il gruppo maglia gialla è di soli 18".

 

Albasini si esalta nella discesa viscida
La picchiata è resa scivolosa dalla pioggia ed Albasini si esalta, uscendo dal gruppo con Gianluca Brambilla, Jakob Fuglsang e Jan Bakelants. Il gruppo è allungatissimo ma sul fondovalle si ricompatta: saranno sì e no 40 uomini, quelli che si trovano davanti. Il traguardo di Olivone dista 11 km e di mezzo c'è anche l'ascesa di Aquila; una salita non difficile ma su cui, a 25 km/h, si fatica a resistere.

 

Lo svizzero ed i colombiani scatenati nel finale
Michael Albasini s'è messo in testa di vincere e se ne va nuovamente, seguito ancora da Jan Bakelants. Alle spalle dei due tutti tirano ma è Rafal Majka a far la differenza. Del resto sono poche le squadre interessate a portare all'arrivo questo Sagan. Scatti e controscatti nei pressi del Gpm, dove va via il colombiano della Sky Sergio Henao, sempre seguito da Jan Bakelants. Ripresi, è la volta di un altro colombiano, Miguel Ángel López: il promettente Astana va via con Jérôme Coppel e Steve Morabito, ma non vengono lasciati andare. Sagan in prima persona si occupa di chiudere. Appena raggiunti, prova l'affondo Laurens Ten Dam ma è il suo non è uno scatto irresistibile. Siamo ai chilometri finali.

 

Esteban Chaves tenta il colpo da finisseur
Peter Sagan viene lasciato solo, isolato, nessuno vuol tirargli la volata. Jakob Fuglsang pedala due secondi in testa, poi si rialza. Stesso discorso per Miguel Ángel López. Parte all'ultimo chilometro l'ennesimo colombiano di questa tappa, Chavito, ovvero Johan Esteban Chaves. Il classe '90 di Bogotà cerca la vittoria di prestigio ma è proprio con Chavito al comando che Sagan capisce che è giunto il momento di muoversi. Una progressione notevole, con Dani Moreno a ruota. Dribbla Chaves, pennella le non semplici traiettorie degli ultimi 500 metri e fredda Dani Moreno.

 

Sagan, che numeri negli ultimi metri!
La pioggia ed il finale concitato non lo fanno esultare se non con un pugno al cielo. Il più forte sono io. Alle spalle dello slovacco Dani Moreno fa tutto quello che può, mentre al terzo posto c'è un ottimo Thibaut Pinot. Quarto Julián Arredondo, seguito dal leader della corsa, Tom Dumoulin, Geraint Thomas, Jakob Fuglsang, Esteban Chaves, Sergio Henao e José Joaquín Rojas. Dodicesimo e primo degli italiani Davide Rebelin, con Domenico Pozzovivo 15° e Valerio Conti 19°.

 

Dumoulin sempre leader, Moreno e Sagan vicini
La classifica generale è sempre guidata da Tom Dumoulin, mentre Dani Moreno e Peter Sagan sono a 5" dall'olandese della Giant-Alpecin. A 7" Geraint Thomas, a 12" Thibaut Pinot, a 14" Jakob Fuglsang, a 15" Steve Morabito, a 18" il vincitore di ieri, Kristijan Durasek, a 19" Bob Jungels e Simon Spilak, decimo. Domani quarta tappa, 193.2 km da Flims a Schwarzenbach: anche lì non salite proibitive ma tanti su e giù nel finale che potrebbero favorire sia i colpi di mano che le fughe. Ma con questo Peter Sagan tutto è possibile, anche che lo slovacco si ripeta.

Francesco Sulas

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