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Critérium du Dauphiné 2015: Chi balla al ritmo di Froome? - Van Garderen (2°) torna in giallo. Nibali a quasi 4' | Cicloweb

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Critérium du Dauphiné 2015: Chi balla al ritmo di Froome? - Van Garderen (2°) torna in giallo. Nibali a quasi 4'

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La tappa regina del Delfinato è di Chris Froome © A.S.O.

L'ultima frullata vincente era arrivata sull'Alto de Allanadas, il 21 febbraio: era la Ruta del Sol e Chris Froome batteva Alberto Contador, andandosi a prendere la piccola gara a tappe iberica. Si sa, se lo schema Sky non trova intralci sul suo cammino, la vittoria è quasi scontata. Ed oggi, nella tappa regina del Criterium del Delfinato, i britannici hanno tenuto alto il ritmo sin da subito. Froome ha finalizzato, scattando una prima volta a 3.8 km dall'arrivo e portandosi dietro Tejay Van Garderen. A 1.7 km da Saint-Gervais però il kenyano bianco s'è scrollato di dosso anche lo statunitense della BMC, andandosi a prendere la terza vittoria stagionale.

 

Tutti vogliono la fuga nella tappa regina
Tappa regina, s'è detto, almeno guardando l'altimetria: 155 km da Montmélian a Saint-Gervais, arrivo in salita ed in mezzo cinque colli, quattro dei quali di prima categoria. Subito dopo 4 km vanno via 14 uomini: Nathan Haas (Cannondale-Garmin), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Pim Ligthart (Lotto-Soudal), Gorka Izagirre (Movistar), Tiago Machado (Katusha), Pieter Serry (Etix-QuickStep), Riccardo Zoidl (Trek), Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Jarlinson Pantano (IAM), Perrig Quémeneur (Europcar), Nicolas Edet (Cofidis), Kenny Elissonde (FDJ), Daniel Teklehaimanot (MTN Qhubeka) e Björn Thurau (Bora-Argon 18).

Passano 20 km ed hanno già 1'30" di vantaggio sul gruppo, dal quale escono Pierre Rolland e Serge Pauwels. Il Col de Tamié non sarà il Tourmalet ma fa selezione, e così in testa rimangono Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Pim Ligthart (Lotto-Soudal), Gorka Izagirre (Movistar), Tiago Machado (Katusha), Pieter Serry (Etix-QuickStep), Riccardo Zoidl (Trek), Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Nicolas Edet (Cofidis), Kenny Elissonde (FDJ), Daniel Teklehaimanot (MTN Qhubeka) e Björn Thurau (Bora-Argon 18). Si stacca invece il colombiano della IAM Jarlinson Pantano, mentre Pierre Rolland, Bauke Mollema, Matthias Frank e Perrig Quémeneur vengono ripresi dal gruppo maglia gialla.

 

Dopo la prima ora media dei 40.1 km/h
La media della prima ora di corsa è di 40.1 km/h ma la situazione è ben lontana dall'essere definita. Sulle rampe del Col de Tamié escono dal gruppo maglia gialla Jonathan Castroviejo (Movistar), David De La Cruz (Etixx-QuickStep), Pawel Poljanski (Tinkoff-Saxo), Pierre Rolland (Europcar), Dani Navarro e Luis Maté (Cofidis), Bartosz Huzarski e José Mendes (MTN Qhubeka). Sul Col de Tamié la maglia a pois, l'eritreo Daniel Teklehaimanot, totalizza i primi 10 punti di giornata, mentre il gruppo è a 2'20". La discesa porta al comando 11 uomini: Nathan Haas (Cannondale-Garmin), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Gorka Izagirre (Movistar), Tiago Machado (Katusha), Pieter Serry (Etix-QuickStep), Riccardo Zoidl (Trek), Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Nicolas Edet (Cofidis), Kenny Elissonde (FDJ), Daniel Teklehaimanot (MTN Qhubeka) e Björn Thurau (Bora).

 

Navarro ed altri si uniscono alla testa
A 40" Jarlinson Pantano (IAM), Pim Ligthart (Lotto-Soudal) e Bartosz Huzarski (Bora-Argon 18), con Bart Huzarski che raggiunge i battistrada insieme a Pawel Poljanski, Pierre Rolland, Dani Navarro e Louis Meintjes. Il gruppo maglia gialla veleggia a 4' e sul Col de la Forclaz, dove è ancora Teklehaimanot a transitare per primo, la Sky inizia con il suo ritmo forsennato: Froome vuole vincere.

 

Col de la Forclaz: tira la Sky, davanti 26 unità
Dopo il Col de la Forclaz troviamo però in testa un gruppo rimpolpatissimo, con addirittura 26 unità. Si tratta di Nathan Haas (Cannondale-Garmin), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Pim Ligthart (Lotto-Soudal), Jonathan Castroviejo e Gorka Izagirre (Movistar), Tiago Machado (Katusha), David De La Cruz e Pieter Serry (Etix-Quick Step), Bauke Mollema e Riccardo Zoidl (Trek), Pawel Poljanski e Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Jarlinson Pantano e Marcel Wyss (IAM Cycling), Ruben Plaza (Lampre-Merida), Pierre Rolland (Europcar), Dani Navarro, Nicolas Edet e Luis Maté (Cofidis), Kenny Elissonde (FDJ), Louis Meintjes e Daniel Teklehaimanot (MTN), Bartosz Huzarski, José Mendes, Dominic Nerz e Björn Thurau (Bora-Argon 18). La Sky continua anche sul Col de la Croix-Fry a menare, come si dice in gergo. Proprio sul Col de la Croix-Fry si staccano dai battistrada Plaza, Serry, Mollema e Ligthart ed anche Mollema è ripreso dal plotone. In vetta - superfluo dirlo - passa per primo Teklehaimanot.

 

Sull'Aravis restano in 14. Attacca Navarro
Prossima fermata: Col d'Aravis. Lì cominciano le prime schermaglie tra gli uomini di testa, con Dani Navarro che azzarda uno scatto, venendo ripreso quasi subito dai compagni di fuga. Teklehaimanot totalizza ancora due punticini che lo rassicurano per la classifica degli scalatori, mentre davanti sono rimasti in 14: Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Gorka Izagirre (Movistar), David De La Cruz (Etix-QuickStep), Riccardo Zoidl (Trek), Pawel Poljanski e Chris Anker Sørensen (Tinkoff-Saxo), Marcel Wyss (IAM Cycling), Pierre Rolland (Europcar), Dani Navarro e Nicolas Edet (Cofidis), Kenny Elissonde (FDJ), Louis Meintjes e Daniel Teklehaimanot (MTN) e Bartosz Huzarski (Bora-Argon 18).

Ai 38 km da Saint-Gervais, con la rapida successione di colli che dà una piccola tregua, nei pressi di Megève, Navarro prova un altro attacco. Stavolta riesce meglio del precedente, e l'austriaco Riccardo Zoidl, in forza alla Trek, decide di seguire lo spagnolo. Si forma così un bel duetto al comando, mentre il gruppo di Nibali, Froome, Van Garderen e tutti gli altri insegue a 1'52".

 

Côte des Amerands: Nibali cede al ritmo Sky
Dopo 145 km si affronta la Côte des Amerands, lunga solo 2700 metri, ma con una pendenza media dell'11.2%: certe rampe fanno male, se unite alle sgasate degli Sky. Ne fa le spese Vincenzo Nibali, che si rialza e si piazza a ruota di Michele Scarponi, salendo del suo passo, senza forzare: ormai è chiaro al messinese che dovrà lasciare la maglia gialla ad un collega, presumibilmente Van Garderen. Davanti intanto la coppia Zoidl-Navarro è stata raggiunta da Castroviejo e Huzarski, mentre a poco più indietro ci sono Poljanski, Meintjes, Rolland e Vuillermoz. Il gruppo di Froome, ridotto a poche unità, è a 1'54". Castroviejo tenta l'allungo, facendo fuori prima Zoidl, fino a quel momento pimpante, poi Huzarski. Resterà con Navarro, ma da dietro s'è scatenata l'ira degli Sky.

 

Froome scatta e si porta dietro Van Garderen
Wouter Poels, un olandese dalla pedalata più che buona. Un gregario che sa vincere, se gli viene chiesto. Tira per Froome finché ne ha ed il gruppo, già di per sé spolpato, diventa un club per pochi intimi. Ai 3800 metri Chris Froome scatta a modo suo e scoppia il finimondo. Solamente Tejay Van Garderen, che ha buone ragioni per stringere i denti - leggasi maglia gialla in vista - tiene il ritmo del kenyano bianco: non forza e si porta dietro Van Garderen, riprendendo tutti i fuggitivi.

Il ritmo è molto elevato ma a 1700 metri dal traguardo Chris Froome accelera ancora, nel più classico dei suoi scatti: Van Garderen non prova nemmeno la rincorsa ma viene su del suo passo. Avrà ragione. Froome vince - non no faceva da febbraio - in solitaria e dà un segnale ai suoi avversari in ottica Tour.

Alle sue spalle Tejay Van Garderen chiude a 17", Louis Meintjes e Beñat Intxausti a 41", Purito Rodríguez a 54", Romain Bardet a 1'08", Alexis Vuillermoz a 1'15", Andrew Talansky a 1'25", Rui Costa a 1'34", Dani Navarro a 1'45". Vincenzo Nibali accusa un ritardo di 3'58" da Froome, quindi 3'41" da Van Garderen, e cede allo statunitense la maglia gialla che nella tappaccia di ieri gli aveva strappato.

 

Van Garderen si riprende la maglia gialla
Il BMC guida con 18" su Froome, 45" su Intxausti, 1'10" su Rui Costa, 1'29" su Simon Yates, 1'40" su Valverde, 1'45" su Bardet, 2'29" su Daniel Martin, 2'39" su Talansky e 2'46" su Purito Rodríguez. Vincenzo Nibali scivola dal primo all'undicesimo posto, con un ritardo di 3'05" da Van Garderen.

Domani frazione conclusiva del 67° Criterium del Delfinato, 156.5 km da Saint-Gervais a Modane, altro arrivo all'insù. Colli da scalare ce ne sono, ma non esigenti come quelli superati oggi: la Côte d'Héry-sur-Ugine è di seconda categoria, la Côte d'Aiton addirittura di quarta, la Côte de Saint-Georges-d'Hurtières di terza, come la Côte de Saint-André. Prima del finale verso Modane, si affronteranno i Lacets de Montvernier, salita da capogiro che verrà percorsa anche il prossimo 23 luglio dalla Grande Boucle, nella diciottesima tappa, quella che da Gap condurrà il gruppo a Saint-Jean-de-Maurienne.

L'ennesima prova generale di questo Delfinato su cui potrebbe risuonare The Star-Spangled Banner, l'inno statunitense, per la settima volta (Greg LeMond nel 1983, Tyler Hamilton nel 2000, Lance Armstrong nel 2002 e 2003, Levi Leipheimer nel 2006 ed Andrew Talansky nel 2014) e per il secondo anno consecutivo. A meno che... A meno che domani Chris Froome decida di rosicchiare quei 18" a Tejay Van Garderen, ed allora sul palco di Modane ascolteremmo per la sesta volta God Save the Queen (Brian Robinson nel 1961, Robert Millar nel 1990, Bradley Wiggins nel 2011 e 2012, Chris Froome stesso nel 2013 i precedenti). Finale aperto a due soluzioni, non di più, salvo grandissime sorprese.

Francesco Sulas

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