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dal nostro corrispondente
PINZOLO. Il secondo giorno di riposo di questo 98° Giro invita a inevitabili riflessioni, in attesa delle montagne dei prossimi cinque giorni che avranno come teatro il Mortirolo di domani, Piancavallo giovedì, Cervinia venerdì (ma prima occhio ad altre due asperità aostane) e Finestre+Sestriere sabato. Tenterò dunque di anticipare quello che potremo vedere...
Alberto Contador vorrà controllare la corsa, trasformandosi in un... Miguelón Indurain. Come il navarro non avrà la necessità di attaccare in salita ma solo di difendersi, perché il vantaggio accumulato è rassicurante e il pensiero di dover affrontare anche il Tour suggerisce di non perdere energie preziose. Soltanto il Pistolero può perdere la Corsa Rosa. Dominatore.
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Fabio Aru ha fatto tanto sinora, ma resta ottimo secondo e il migliore del Giro dopo l'extraterrestre madrileno. Ora il sardo deve scegliere se rischiare il tutto per tutto per vincere, a costo di uscire dal podio, o se accontentarsi di un secondo posto pregevole, correndo sullo spagnolo. Decideranno i tecnici Astana, ma io invito tutti a non dimenticarsi che Fabio è un patrimonio straordinario per il ciclismo italiano: ha solo 24 anni e una carriera invidiabile davanti a sé. Portarlo anche al Tour sarebbe una follia! Miglioratissimo.
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Mikel Landa è la variante impazzita di questo Giro. Il basco che va fortissimo in salita è compagno di squadra di Aru: non è escluso che venga mandato all'offensiva per stanare Contador dalla sua tattica attendista. Tutto ciò sempre che le gambe di Aru rispondano a dovere, per un eventuale contromossa ai danni dello stesso iberico che in questo modo si troverebbe stretto nella tenaglia gialloceleste del team kazako. Camoscio.
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Leopold König è il prodotto Sky per questo Giro d'Italia. La squadra che ha il più alto budget nel ciclismo di oggi, circa 25 milioni di euro l'anno (!), ieri mattina ha rimandato a casa uno sconcertante Richie Porte, il capitano dichiarato, dopo aver fatto scappare Mark Cavendish, "stufato" il baronetto Bradley Wiggins e ridotto a una sardina il sempre più magro Chris Froome (solo quest'ultimo è ancora tesserato per i black-blu). In casa Sky si respira aria pesante, qualsiasi affermazione dei corridori pare filtrata dal politburo di Dave Brailsford, il grande capo. quanto è lontana la mia idea di ciclisno. Monastico.
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Andrey Amador è un costaricense che nessuno conosce, Aru compreso. Eppure è lì, assiso sul terzo gradino del podio. E corre per quella Movistar che l'anno scorso dominò il Giro con Nairo Quintana. In teoria, Amador potrebbe essere un alleato di Aru, ma ho l'impressione che non abbia alcuna intenzione di attaccare Contador, ritenendosi già ampiamente soddisfatto del terzo gradino della gloria. Carneade.
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Carmine Castellano è un ex patron del Giro d'Italia. Oggi ha presentato un libro che racconta i suoi trent'anni come direttore della Corsa Rosa. Ecco un altro piccolo volumetto entro il quale poter curiosare per scoprire tanti incredibili aneddoti di una manifestazione che è lo specchio del nostro Paese. Storico.
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