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Giro d'Italia 2015: Astana, lectio gregarialis - Landa utilissimo ad Aru. Contador chi ha a fianco? | Cicloweb

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Giro d'Italia 2015: Astana, lectio gregarialis - Landa utilissimo ad Aru. Contador chi ha a fianco?

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Mikel Landa attacca verso Campitello Matese © Bettiniphoto

Ora tutti a dire che Mikel Landa ha sbagliato, che doveva starsene buono e tirare per il suo capitano, Fabio Aru, lungo le rampe di Campitello Matese. La tattica dell'Astana - mandare il basco avanti pur senza vincere - ha fatto sì che il sardo si sia giocato agi abbuoni la maglia rosa. Non in maniera definitiva, sia chiaro, ma tant'è, lo sprint di Aru era per il quarto posto. Che di secondi non ne assegna. Non ci fosse stato Landa di mezzo... E però sorprende - o non sorprende, a seconda delle aspettative - quanto l'Astana sia più forte della Tinkoff-Saxo (e della Sky). Dopo quattro tappe s'era capito che i kazaki, quando la strada sale, hanno più forze e, cosa più importante, più uomini. Landa, Cataldo, Rosa, Tiralongo, Kangert sono sempre a tirare il gruppo per Aru, mentre la Tinkoff mette a fianco di Contador i soli Rogers e Kreuziger. Ecco, la gestione dei gregari, specie in una grande corsa a tappe, è importante, quando non fondamentale. Ed anche in quest'esercizio l'Astana diretta da Beppe Martinelli si dimostra infinitamente superiore alla Tinkoff-Saxo.

 

Kreuziger e Landa: l'utilizzo dei gregari
Roman Kreuziger
: 29 anni. Ceco ed invisibile, dal punto di vista tattico, anche per i compagni. Nella quarta tappa ligure, quella di La Spezia, era nella fuga buona. Rischiava di creare un bello scompiglio, entrando in classifica in maniera prepotente. I suoi stessi compagni decidono però che non s'ha da fare, lo inseguono e tutto sfuma. Poi succede che a Castiglione della Pescaia c'è l'ormai famigerata caduta in cui Daniele Colli si gioca la carriera ed Alberto Contador la maglia rosa, il Giro. Solo allora la Tinkoff-Saxo capisce che sì, forse avere un Kreuziger più vicino in classifica (ad oggi paga un minuto netto dal madrileno) sarebbe stato interessante. Il piano B, nella formazione gestita da Oleg Tinkov, non sembra essere contemplato.

È un peccato per loro, un favore a Fabio Aru, Richie Porte, Rigoberto Urán: semmai Alberto Contador, sulle salite più dure, dovesse patire in modo eccessivo il dolore alla spalla e non restare a ruota di uno dei fab-three, la classifica dello squadrone russo sarebbe praticamente chiusa, visto che per il secondo posto non corre nessuno, men che meno Contador. Una leggerezza, quella delle Cinque Terre, che magari i russi non pagheranno - anche perché un Kreuziger dominante in rosa è difficile immaginarlo - ma che resterà fino a Milano. E la strada, dal Molise alla Lombardia, è molto lunga.

 

Astana Vs. Tinkoff: i kazaki finora più squadra
In tutto questo, l'Astana si dimostra più squadra della Tinkoff. Dopo aver lasciato gli avversari a tirare per i primi due giorni, a La Spezia ha subito fatto capire a che ritmo si sarebbe pedalato. Oggi, sulla salita di Campitello Matese, ha dettato un ritmo forsennato, volto a lanciare un dinamico e dinamitico Fabio Aru. L'armistizio di ieri nei confronti di Contador è alle spalle. I kazaki, come accaduto all'Abetone, hanno dimostrato che Aru ha un grandissimo supporto, a differenza della Tinkoff: Rosa, Tiralongo e Kangert sono gregari eccezionali. 

Landa è qualcosa di più. Detta il ritmo, questo basco, e poi si porta verso la testa della corsa. Aveva tirato il collo a Contador e Porte sull'Abetone, lanciando di fatto la volata di Aru (quella sì, porta abbuoni), s'è riportato oggi sul sardo agendo prima da stopper su Contador, Porte ed Urán. Quindi, una volta che il talento di Villacidro è stato raggiunto, il basco ha allungato. Voleva vincere la tappa, magari prendere la maglia rosa. Ecco, fosse stato Kreuziger sarebbe stato inseguito dal Tosatto di turno, invece landa non subisce l'inseguimento di Aru, che lascia fare. Dobbiamo imputare al sardo lo scatto effettuato ai 1500 metri nell'ultimo tentativo odierno di staccare Contador, Porte ed Urán? No, non ce la sentiamo. È naturale che l'accelerazione di Fabio abbia riportato su Landa i migliori del gruppo, ma è Fabio ad avere nel mirino la maglia rosa, non il buon Mikel. Anche se Tiralongo precisa che nella riunione tecnica l'Astana aveva deciso di fare corsa tirata (e infatti...) e di vincere la tappa con Landa. Ci sono andati vicino.

 

Landa & co.: una risorsa in futuro. E Alberto?
Il meglio deve ancora venire, questo è sicuro. Su salite più importanti e decisive sappiamo quasi per certo che Fabio Aru, fin qui fortissimo, avrà a sua disposizione una squadra fatta da comprimari di lusso, Mikel Landa su tutti (ma non dimentichiamoci di Dario Cataldo, che stasera è quarto nella generale a 30" da Contador, o di Diego Rosa, ormai una solida realtà). Beppe Martinelli potrà tranquillamente mandare avanti uno di questi uomini preziosi e farli agire come testa di ponte per Fabio Aru.

E la Tinkoff? Ha Roman Kreuziger che non è all'altezza dei migliori, Michael Rogers che tiene per buona parte della salita, ma poi si squaglia. Gli altri dispersi. Alberto Contador giustamente ha precisato, in merito all'abbuono agguantato a Sora quest'oggi, che lui ha un bel po' di esperienza in più rispetto a Fabio Aru. Il quale ha una squadra che gira e sa come farla girare. Alberto invece, condizione fisica non al meglio ma gamba sempre piena, dovrà arrangiarsi da solo, secondo quanto emerso tra La Spezia, Abetone e Campitello Matese. E attenzione: se Kreuziger si azzarda ad andare in fuga, spariamo. Mica si chiama Landa, lui...

Francesco Sulas

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