Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2015: Davide, una Roccia d'umiltà - Formolo, dalle origini al successo spezzino

Versione stampabile

Davide Formolo in azione verso La Spezia © Bettiniphoto

Quando decidi di salire in sella ad una bicicletta e ti rendi conto di volerne fare la tua ragione di vita, inevitabilmente arriva quel giorno in cui dai spazio alla tua immaginazione e ti figuri quel momento che resterà per sempre impresso nella tua memoria: la prima vittoria. Un momento che per alcuni può addirittura non arrivare mai mentre per altri, sicuramente molto dotati ma penalizzati rispetto ad alcuni rivali dalla carenza in alcune qualità (una a caso: lo spunto veloce), realizzarla può rappresentare una vera e propria conquista. Anzi, diventa una vera e propria goduria nel momento in cui il colpo di genio ti permette di sorprendere i tuoi avversari, riuscendo a staccarli e a lasciarli lì, a guardarti mentre tu alzi le braccia al cielo e ti godi il tuo paradiso.

Davide Formolo è uno che il feeling con la vittoria non l'ha mai avuto ma ha sempre combattuto le proprie battaglie con una tenacia da vendere, tanto da meritarsi il soprannome di "Roccia" fin da bambino. Conscio fin da subito che per essere il primo gli altri avrebbe dovuto lasciarli alle sue spalle perché non dotato di uno sprint al fulmicotone ma disposto a morirci sopra la bicicletta pur di raggiungere il suo scopo. Che fosse uno tosto l'avevamo già intuito lo scorso anno al campionato italiano, poiché non le tieni le ruote di uno come Vincenzo Nibali, quel Vincenzo Nibali che poche settimane dopo si sarebbe andata a prendere l'ultima grande corsa a tappe che ancora mancava alla sua collezione nonché la più importante di tutte (il Tour de France, of course), se non sei uno che ha talento ed anche una buona dose di attributi. Oggi ritroviamo quello stesso ragazzo, non ancora 23enne (li compirà il prossimo 25 ottobre) esultante sul traguardo di La Spezia, al termine di una splendida quarta tappa del Giro d'Italia, per il suo primo successo da professionista ma con l'incredibile naturalezza di chi, nello stesso tempo, vuole continuare assolutamente a mantenere i piedi per terra.

 

Gli esordi con l'Ausonia Pescantina
Non sorprende che dietro quella faccia da ragazzino pronto a sostenere l'esame di maturità, lui che in Meccanica ha saputo diplomarsi col massimo dei voti e a cui gli occhiali (indossati per correggere l'ipermetropia) hanno sempre dato un'aria da intellettuale, si nasconda un ragazzo dalla grande umiltà, mostrata fin da quando andava a dare una mano ai parenti nei campi oppure, sfruttando le proprie conoscenze, si dilettava a fare riparazioni in un negozio di bici. Umiltà e passione nate in famiglia, con papà Livio solerte lavoratore in giro per l'Italia e non solo come camionista ed il fratello maggiore Jonathan che è stato il primo a dilettarsi con una bicicletta, tanto da trasmettergli quella passione che non l'avrebbe più abbandonato.

Così da Marano di Valpolicella, sui colli veronesi dove si produce vino d'alta qualità, è iniziata a cinque anni l'avventura del tenacissimo Davide, che aveva già una voglia d'imparare pari alla sua grinta. Una storia che inizia all'Ausonia Pescantina, società che negli successivi ne avrebbe sfornati di altri bei talenti (Andrea Guardini ed Edoardo Zardini, per dirne due). Il ciclismo come gioco, dove comunque bisogna lottare per conquistarsi la vittoria, tanto che la prima per lui arriverà solamente all'età di 11 anni. Non ne seguiranno molte fino al termine della categoria juniores, appena cinque (tra cui spicca la Cittadella-Colli Alti) ma tutte di ottima fattura e con una capacità di far bene nelle gare a tappe che già iniziava ad intravedersi nel momento in cui è salito sul podio della prestigiosa 3-Tre Bresciana ed il quarto posto nel Trittico Veneto.

 

La svolta nei dilettanti, due Pesche Nettarine
Nel 2011 Formolo approda alla categoria Under 23 e questa tappa sarà sicuramente fondamentale per il suo percorso formativo: innanzitutto la squadra, dal momento che ad assicurarsi le sue prestazioni è la Petroli Firenze di Sandro Pelatti, una formazione ben assortita ma con un organico sicuramente non paragonabile a quello degli squadroni del Nord Italia. A guidare questa formazione in ammiraglia è Daniele Tortoli, ds di grandissima esperienza scomparso prematuramente pochi anni dopo ma che farà in tempo a fornirgli i suoi preziosi insegnamenti. Si perché Davide sarà pure uno abituato poco ad esultare ma il motore ce l'ha e le sue doti da scalatore lo rendono competitivo tanto nelle gare a tappe quanto nelle corse di un giorno.

Ne consegue così che, dopo una prima stagione di rodaggio in cui non mancano le belle prestazioni, il 2012 rappresenta un primo anno verità, proprio nel momento in cui il dilettantismo italiano ammira il talento di Fabio Aru a cui si contrappone quello più esuberante di Manuel Bongiorno: al Recioto è proprio il promettente corridore dell'Hopplà a beffarlo nella volata due, diventando poi la sua bestia nera nel momento in cui lo costringerà alla piazza d'onore anche nel campionato italiano ma in maggio la sua regolarità è premiata al Giro delle Pesche Nettarine, in cui pur senza vincere alcuna tappa si aggiudica la classifica finale, inserendosi nella frazione decisiva. Non avrà lo scatto bruciante di altri interessanti giovani ma la sua costanza gli permette di ben comportarsi anche al GiroBio, in cui termina ottavo con presenza in top-ten nelle due frazioni più dure nonché al Giro della Valle d'Aosta, dove giunge ai piedi del podio chiudendo al quarto posto.

Che stia nascendo un corridore interessantissimo però è ormai assodato ed il 2013 rappresenta la sua consacrazione: nonostante la cocente delusione patita nella corsa da lui più amata, ovvero il Palio del Recioto corso a pochi chilometri da casa, in cui un salto di catena nella volata conclusiva non lo fa andare oltre l'ottavo posto, in maggio (quando si dice il caso) vive il suo mese d'oro: prima coglie la prima vittoria in linea aggiudicandosi il Trofeo Learco Guerra e poi è atteso alla conferma nel Giro delle Pesche Nettarine. Una conferma che arriverà nella giornata più difficile, cogliendo la vittoria di tappa in cima al Passo Paretaio, dove la frazione viene arrestata per via di un violento nubifragio. Non è però finita qui, perché in estate solo un grande Davide Villella, di gran lunga più esplosivo nello scatto, gli nega la possibilità di vincere il Giro della Valle d'Aosta ed in agosto è grande protagonista con la maglia azzurra nel Tour de l'Avenir (vinto dallo spagnolo Rubén Fernandez), classificandosi al sesto posto: il passaggio al professionismo è ormai cosa fatta.

 

Alla Cannondale: un tricolore perso di pochissimo
Ad accorgersi delle sue qualità è la Cannondale, formazione spesso attenta ai nuovi talenti, che lo fa passare professionista nel 2014 dopo averlo monitorato con cura nel suo percorso dilettantistico. Si capisce subito che quel ragazzino veronese può diventare uno dei prospetti più interessanti non solo a livello italiano ma addirittura mondiale e già le prime uscite stagionali sono più che confortanti: nono a Lugano, settimo nel Tour of Taiwan con due quinti posti ed un ottimo Tour of Turkey, in cui sfiora il successo sull'ostico arrivo di Selçuk, preceduto solo da Adam Yates, finendo quarto.

Il bel Giro di Svizzera disputato, con la gagliarda prova di Verbiers in cui è protagonista nel finale e che concluderà al settimo posto, è solo il prologo di una giornata in cui conquista definitivamente la stima e l'ammirazione degli appassionati: a Fondo, sul tracciato che ospita abitualmente il Trofeo Melinda, Vincenzo Nibali fa il diavolo a quattro nel finale per conquistare quel titolo italiano che lo lancia nel migliore dei modi verso il Tour de France ma alla sua ruota un Formolo combattivo come non mai non cede affatto il passo, dando per alcuni momenti addirittura l'impressione di averne di più del già affermato Squalo dello Stretto. Per risolvere la contesa serve una volata a due in cui Nibali riesce a spuntarla ma capisce probabilmente di aver trovato un avversario niente male per le successive annate. Davide, onorevolissimo contendente, procede sulla stessa riga e a Larciano ritrova nuovamente Adam Yates a rovinargli la festa, costringendolo ad un altro secondo posto e le sue belle prestazioni non sfuggono a Davide Cassani, che decide di selezionarlo per il mondiale di Ponferrada seppur come riserva. Per Formolo non è un dramma ma un'ulteriore esperienza da cui imparare nel proprio percorso formativo, in cui la Roccia avrà sicuramente modo di far parlare di sè.

 

Debutto sulle Ardenne, capolavoro a La Spezia
Il 2015 inizia subito con un bel podio ottenuto a Maiorca nel Trofeo Andratx per poi proseguire con alcune belle prestazioni in Algarve (settimo sull'Alto do Malhao). Un problema fisico lo rallenta nella preparazione, cosicché alla Tirreno-Adriatico non lascia tracce significative ma mette comunque in cascina chilometri utili in vista della primavera, in cui è previsto il suo debutto sulle Ardenne: disputa infatti sia la Freccia Vallone che la Liegi-Bastogne-Liegi ed in entrambi casi la sua prestazione è dignitosa. Del resto uno con le sue caratteristiche potrà avere eccome la possibilità di dire la sua nelle prossime stagioni. È il preludio del debutto al Giro d'Italia, in cui parte con la consapevolezza di dover fare esperienza, affiancando un corridore che potrà pure apparire in fase calante ma che un Giro d'Italia l'ha già vinto e che quindi potrà dargli preziosi consigli (parliamo ovviamente di Ryder Hesjedal).

Dopo una cronosquadre non molto soddisfacente ed un difficile avvio superato brillantemente sulle intricate strade genovesi, quest'oggi si è presentata la prima vera occasione negli insidiosissimi 150 chilometri che da Chiavari conducevano il gruppo a La Spezia, costeggiando anche le splendide Cinque Terre. Una tappa che Davide ha scelto di affrontare col piglio che da sempre lo caratterizza: testa bassa e pedalare, buttandosi subito nella prima e decisiva fuga di giornata. Un'azione composta da corridori molto importanti e che prima del vigoroso intervento dell'Astana assume i connotati della frazione che può stravolgere l'andamento della corsa rosa. Formolo collabora, in salita è tra quelli che ne hanno di più ed intuisce quando tra i fuggitivi c'è qualcuno che potrebbe ulteriormente selezionare il drappello, accodandosi prontamente.

Fa suo il Passo del Termine prima della picchiata spezzina in cui le carte si rimescolano, poi, nel momento in cui da dietro gli Astana tirano come ossessi ed i fuggitivi tornano numerosi, coglie l'attimo ad un paio di chilometri dall'inizio della dura ascesa a Biassa. Scatta Davide, procede deciso e con la libertà di chi è consapevole di poter trasformare questa giornata nella più speciale di tutte, sa che dietro lo insegue un cliente molto scomodo come Visconti che sa come si vincono le tappe al Giro e così continua a stantuffare, stringendo i denti fin quasi a piegarsi sulla bici. Poi di nuovo giù verso La Spezia, con quella trentina di secondi da difendere ma con la tenacia di chi, questa volta, vuole rendersi imprendibile. Stavolta lo è per davvero e pazienza se la zip della divisa rimane abbassata e non mostra a dovere lo sponsor: questa volta Davide ha staccato tutti e la prima vittoria da professionista è una meravigliosa ed indimenticabile realtà.

 

Ed ora? Inizia un Giro senza limiti
Dopo una simile prestazione, che lo ha fatto risalire fino alla top ten in classifica generale (è infatti nono a 31" da Simon Clarke che ora veste le insegne del primato) ci si chiede dove possa realmente arrivare questo Formolo. Con la consueta umiltà Davide, appena conclusa la gara, si mantiene molto basso nei pensieri e ribadisce che lui è qui per imparare, proprio lui che quest'oggi la lezione l'ha data a tutti gli altri. Nessuno gli chiede di salire sul podio di questo Giro d'Italia, men che meno di vincerlo ma il segnale dato oggi è sicuramente molto confortante in ottica futura.

L'Abetone, primo arrivo in salita da affrontare domani dove il ventenne Fausto Coppi prese il volo verso il suo primo Giro d'Italia, ci fornirà ulteriori indicazioni sulla sua capacità di recupero dopo uno sforzo notevolissimo come quello odierno ed il resto di quest'avventura rosa ci suggerisce di continuare ad osservarlo poiché un giorno Formolo potrebbe tornare con il chiaro intento di provare a vincerlo, proprio come è già riuscito al suo idolo Ivan Basso. Per ora va benissimo il vivere alla giornata, magari provando a sognare ma senza perdere di vista la realtà. Perché in fondo quando sei costretto a vincere staccando tutti gli altri devi provare e riprovare prima di trovare la giornata giusta. Oggi Davide Formolo detto Roccia c'è riuscito e la goduria già mezza basta.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano