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Tour de Romandie 2015: Pinot ricorda come si vince - A Thibaut la tappa regina. Zakarin nuovo leader, domani la crono

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Thibaut Pinot vince la tappa regina del Giro di Romandia © AFP title=

Non vinceva da un'infinità, Thibaut Pinot: Tour de l'Ain 2012, quinta tappa, in data 11 agosto. Da allora tante belle prestazioni per il corridore nativo di Luare ed in forza alla FDJ, un podio al Tour 2014 e la sensazione che fossimo di fronte ad un'altra eterna promessa. Invece no. Oggi il classe '90 s'è imposto con astuzia e forza nella tappa regina del 69esimo Giro di Romandia. Una vittoria voluta, cercata con scatti e controscatti, con mosse a sorpresa. Alla fine il buon Pinot è riuscito ad evadere dal gruppo controllato da Quintana e Majka, andandosi a prendere questo benedetto trionfo. Che significa quasi primato nella generale: è andato vicino tanto così all'accoppiata tappa e maglia, Pinot, non fosse stato per Ilnur Zakarin, forte russo che ha seguito Pinot, andandosi a prendere la maglia gialla. Ora guida il portacolori della Katusha, Pinot è a 6". Non troppi, ma con una crono di mezzo sono fin troppi.

 

Fuga a due nella tappa regina
È la tappa regina del Giro di Romandia, forse quella che può decidere chi vincerà la breve corsa a tappe: 162.7 km con partenza da Friburgo ed arrivo in salita a Champex-Lac. Dopo 12 km vanno via in due: Bryan Naulleau (Europcar) e Maxim Belkov (Katusha), che vuole prendere punti sui tre Gpm di prima categoria (Les Mosses, Les Giettes e Petite Forclaz) previsti prima della salita finale, blindado così a maglia rosa, che qui in Svizzera contraddistingue il miglior scalatore. Prova a controllare il gruppo la Sky di Froome, ma i fuggitivi guadagnano facilmente: 4'17" dopo 25 km, 7'30" dopo 45 km, 7'40" dopo 50 km. È quest'ultimo il vantaggio massimo avuto dalla coppia. Come da accordi, Belkov passa per primo ai Gpm. Sul Col des Mosses il gruppo è i rimonta, staccato di soli 4'15". Nella discesa prova ad uscire dal gruppo maglia gialla il vincitore di ieri, Stefan Küng. Verrà ripreso nel breve volgere di pochi chilometri. Dopo 86 km il vantaggio della coppia al comando torna elevato (6'35") ma si riduce sulla salita di Les Giettes, dove Belkov fa incetta di punti ed il gruppo deve recuperare 4'40". Manca solo la salita con pendenze interessanti di Petite Forclaz e l'ascesa finale.

 

Petite Forclaz, Belkov resta solo. Froome... pure!
Ai -24, quando Belkov e Naulleau imboccano la salita di Petite Forclaz, il gruppo è distante 2'26". Maxim Belkov, sebbene sia già matemticamente sicuro di aver vinto la maglia rosa, allunga su Naulleau e se ne va da solo. Piove e dietro, nel gruppo, si mettono a tirare prima l'Astana di Vincenzo Nibali, poi la Movistar di Nairo Quintana; tuto perché Chris Froome, vincitore delle ultime due edizioni del Romandia, è nelle retrovie. Con il suo consueto passo, il corridore della Sky recupera posizioni tornante dopo tornante, anche se non pare quello dei giorni migliori. Davanti è Belkov a scollinare per primo, con solamente 15" sul gruppo, che va a riprendere il russo. Ora si scende, poi ci si gioca tutto sull'ascesa di Champex-Lac.

 

Sull'ultima salita Quintana fa scintille. Nibali c'è
Movistar al comando quando inizia la salita, con un ritmo che si fa sempre più alto quando si rivede Chris Froome da solo in coda al gruppo: giornataccia? Un primo scatto di Quintana si vede ai -8.2, con Vincenzo Nibali prontissimo a prendere la ruota del colombiano, che si rialza. È proprio Nibali a piazzare allora davanti Michele Scarponi, che scatta e, più concretamente, fa una buona andatura. Froome nel frattempo rientra sui primi, dimostrando che la sua giornata no non è quella di oggi. Ci si guarda molto, si teme Quintana e Froome, ma anche Nibali pare bello pimpante. In questa fase di studio è Romain Bardet, ai -4, che prova a rompere gli indugi. Lo segue Rafal Majka, poi si aggregano anche Ilnur Zakarin e Thibaut Pinot. Un'accelerazione di Froome riporta sotto i migliori e fa fuori Simon Yates, attaccato con lo sputo al gruppo di testa fino a quel momento.

 

Nibali si stacca, Froome accelera. E Pinot...
Siamo nel finale e Chris Froome, che all'inizio sembrava non al meglio, detta il ritmo in testa. Altra accelerata delle sue e si staccano Vincenzo Nibali, Michele Scarponi e RIgoberto Urán: non troppo incoraggiante questa sua prova in ottica Giro d'Italia. Davanti allunga ancora Bardet con Zakarin, mentre Pinot prova l'inseguimento. Basta un'altro allungo di Froome perché i reduci di quel gruppetto (con il britannico ci sono Majka, Quintana e Spilak) si riportino su Pinot, Bardet e Zakarin. Thibaut Pinot però non demorde ed allunga nuovamente, prima inseguito da Ilnur Zakarin, poi da solo, con il russo staccato di pochi secondi. Il finale è semplice, con la salita che scompare e lascia spazio ad un bel tratto pianeggiante. Thibaut Pinot non si fa ingannare né riprendere, andandosi a prendere quella vittoria che tanto mancava. Alle sue spalle, con un distacco di 7", Ilnur Zakarin, ottimo anche oggi, mentre a 20" Romain Bardet regola il gruppo con Nairo Quintana, Simon Spilak, Rafal Majka e Chris Froome. Rigoberto Urán, in compagnia di Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, chiude a 53": un ritardo non certo di poco conto per il colombiano della Etixx che punta ad un bel Giro d'Italia (diverso il discorso per lo Squalo dello Stretto, che punta al Tour e non poteva essere al meglio qui).

 

Zakarin si veste di giallo. Domani crono finale
La classifica generale dopo la tappa regina vede il russo Ilnur Zakarin strappare, com'era più che preventivabile, la maglia gialla a Michael Albasini. Il corridore della Katusha ha da gestire 6" su Thibaut Pinot, 14" su Chris Froome, 19" su Simon Spilak, 54" su Nairo Quintana, 1'01" su Rigoberto Urán e Simon Yates, 1'04" su Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, 1'06" su Yury Trofimov. La classifica dei Gpm va ad un altro russo, Maxim Belkov, mentre Thibaut Pinot è il miglior giovane, con 48" su Quintana e 55" su Yates. Domani ultima tappa, prova della verità, prova contro il tempo: appena 17.3 km con partenza ed arrivo a Losanna, conclusione classica del Romandia. Zakarin contro il tempo sa difendersi, Pinot ha meno possibilità di tenere il podio. E quel Chris Froome a 14" dalla maglia gialla, con il passo che si ritrova, rischia di conquistare il Romandia per la terza volta consecutiva. Sarebbe un piccolo record, visto che il plurivincitore della corsa, un certo Stephen Roche, ha ottenuto tre vittorie, appunto, ma spalmate tra il 1983 ed il 1987.

Francesco Sulas

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