Tour of Turkey 2015: Immortale Rebellin - Vince sulla salita di Elmali e mette le mani sulla corsa. In luce Barbin
Davide Rebellin, l'immortale. A 43 anni (spegnerà 44 candeline il prossimo 9 agosto) non solo era tra i primi sulla salita finale di Elmali, traguardo fisso ormai del Presidential Tour of Turkey. No, era tra i più brillanti. Quando Heiner Rodrigo Parra ha accennato l'allungo, il corridore della CCC Sprandi-Polkowice s'è messo alla sua ruota. Parra s'è rialzato, e così Rebellin. Ma l'iberico non rinunciava a scattare - mancavano 8 km al traguardo - e Rebellin sempre imperturbabile alla sua ruota. Prendevano vantaggio, i due, con la fastidiosa compagnia del croato della Lampre-Merida, Kristijan Durasek. Fastidiosa perché Durasek era uno che su quest'arrivo poteva vincere. S'è dovuto inchinare, cedendo anche preziosi secondi, ad un 43enne navigato, che coglie oggi la prima vittoria stagionale (se si parla di vittorie individuali, visto che la sua CCC Sprandi ha già conquistato la cronosquadre della Settimana Coppi e Bartali). Rebellin su tutti ed in scioltezza, come se il tempo si fosse fermato, come se le salite non esistessero. Per lui, almeno. All'ultimo chilometro, quando tutti, da Durasek agli immediati inseguitori, boccheggiavano, lui cercava di tener la ruota del croato. Voleva scattare al momento giusto e l'ha fatto. La vittoria è stata solamente una logica conseguenza.
Quattro fuggitivi, poi altri sette prima dell'ascesa
Terza tappa del Presidential Tour of Turkey, 165.3 km da Kemer ad Elmali, arrivo a più di 1800 metri, arrivo classico, quasi. Quattro fuggitivi cercano spazio, nel tentativo di smarcare i propri capitani e far lavorare altre formazioni: davanti troviamo Marco Bandiera (Androni), José Isidro Gonçalves (Caja Rural-Seguros RGA), Juan Pablo Valencia (Colombia) e Songezo Jim (MTN Qhubeka). Arrivano ad avere tre minuti sul plotone, poi altri sette provano ad unirsi: si tratta di Tom Boonen (Etixx), Pavel Brutt (Tinkoff-Saxo), Thomas De Gendt e Gert Dockx (Lotto Soudal), Nicola Boem (Bardiani-CSF), Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen-Baloise) e Youcef Reguigui (MTN Qhubeka). Davanti rimangono Pavel Brutt, Jelle Wallays e Youcef Reguigui, con 30 km da percorrere e pochi secondi di vantaggio (appena 34") su Astana e CCC Sprandi, che hanno preso il comando delle operazioni. Il terzetto è riassorbito ai -11, inizia la salita.
La CCC fa il ritmo, Parra scatta con Rebellin
È dura e la conoscono, i corridori, quest'ascesa che porta ad Elmali. La CCC Sprandi si porta massiccia davanti e già attua una bella scrematura nel gruppo di testa: rimangono in pochi. Rodrigo Parra prova a spezzare il ritmo dei pochi rimasti al comando, ma alla sua ruota si porta senza alcuna difficoltà Davide Rebellin. Lucidissimo, il veneto della CCC Sprandi si rialza non appena Parra si volta indietro. Ma allo scatto immediatamente successivo dello spagnolo è ancora un prontissimo Davide Rebellin ad accodarsi, con il croato Kristijan Durasek a portare davanti i colori della Lampre-Merida. Il terzetto, solo a 8 km dal traguardo, dura poco, isto che Parra si squaglia nel breve volgere di pochi metri. All'inseguimento di Rebellin e Durasek, nel frattempo, si sono messi Jay McCarthy ed il nostro Enrico Barbin, già nel 2014 a suo agio su queste rampe.
McCarthy, Barbin e Sepúlveda inseguono
Negli ultimi chilometri, mentre la coppia al comando prosegue nella sua marcia, il gruppo s'allunga ancora, con l'argentino dela Bretagne-Séché, Eduardo Sepúlveda, che riprende Barbin e McCarthy, rincorrendo la testa della corsa. È davanti che però ci si gioca la tappa ed una bella fetta di Tour of Turkey: agli utlimi metri Durasek tenta lo scattino, Rebellin lo stoppa. È proprio il corridore della CCC Sprandi a scattare in vista del traguardo, lasciando sul posto Durasek, che paga 7" dal 43enne. Terzo posto di giornata, a 50" dal vincitore, per Eduardo Sepúlveda, mentre ai piedi del podio c'è Jay McCarthy (a 1'20"), subito seguito da Serge Pauwels (a 1'23"). A 1'29" un ottimo Enrico Barbin, con Rodrigo Parra settimo a 1'32", Daniele Ratto bravissimo a conservare l'ottava posizione con un ritardo di 1'42", Alex Cano a 1'46", Adam Hansen a 1'57". La classifica generale rispecchia l'arrivo odierno, con Rebellin che veste la maglia turchese davanti a Durasek, poi Sepúlveda, McCarthy, Pauwels, Barbin, Parra, Ratto, Cano ed Hansen.
Domani tornano in scena i velocisti
Domani si torna a correre tranquillamente: la quarta tappa presenta 132 km da Fethiye a Marmaris, tutta discesa. L'arrivo è per velocisti: Mark Cavendish potrebbe affermarsi per la terza volta, ma c'è anche André Greipel che cercherà di sbloccarsi, visto che al Tour of Turkey per quest'anno è ancora a secco. Rebellin potrà dormire sonni e sogni tranquilli fino a venerdì, quando il Tour of Turkey arriverà nuovamente in salita, a Selçuk: lì si dovrà difendere dagli attacchi di Durasek, Sepúlveda, e tutti gli altri. Ma se continuerà a viaggiare così, ci sono ben poche speranze per gli avversari di questo splendido veneto. Che sembra immortale, e forse un po' lo è.