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Liegi-Bastogne-Liegi 2015: Italiani, manca il Killer... - Dentro tante azioni ma ancora niente risultati

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Nibali al traguardo con Weening e Caruso © Bettiniphoto

Scorre via così la 34esima monumento senza successi italiani: come dire, un po' ci speravamo questa volta, vuoi per la scoppiettante passata edizione, con Pozzovivo e Giampaolo Caruso ad un passo dall'impresa, vuoi per la buona condizione paventata di Nibali e Gasparotto. E gli azzurri alla fine hanno risposto presente, facendosi vedere in diverse azioni in giornata; ma alla fine, anche stavolta, il tutto si è risolto in una grande bolla di sapone. La mancanza cronica di corridori da classiche (l'ultimo a vincere la Liegi fu il Killer di Spoltore, Danilo Di Luca, ormai nel lontano 2007) sembra lontana dall'estinzione.

 

Tutti in fuga, alè! Ulissi si prepara per il Giro
L'azione del mattino aveva lasciato ben sperare, con ben 3 italiani davanti su 8 fuggitivi. Un'azione, in realtà , ben più sfortunata di altre in corse simili, sarà stato proprio per la presenza di Diego Ulissi il quale, seppur non al massimo della forma e soprattutto del ritmo-gara, resta sempre un cliente temibile. Con lui anche Cesare Benedetti, che con la maglia di leader a sorpresa nella prima di tappa del Giro di Trentino ha vissuto una delle settimane più intense della sua carriera, e Matteo Montaguti, in appoggio ad un atteso Domenico Pozzovivo. Un'azione partita dopo 30 km e piuttosto sfortunata, dicevamo, visto che il gruppo ha chiuso abbastanza presto il gap, esaurendola dopo la côte de Stockeu, a 75 km dall'arrivo.

 

La lunga cavalcata di Scarponi per Nibali
Sulla successiva côte de l'Haute-Levée è partita la tattica arrembante dell'Astana, la quale con un po' più di coraggio da parte di altri team avrebbe potuto davvero stravolgere la gara. E invece ha prodotto solo un'azione interlocutoria, che ha visto protagonista un irriducibile Michele Scarponi, oggi da applausi nel suo ruolo di 'tracollo' del gruppo. Nell'azione c'era inizialmente anche Manuele Boaro, che di recente abbiamo visto spumeggiante nel Circuit de Sarthe e si sta rivelando sempre più corridore a tutto tondo, ma nella fattispecie è stato poco collaborativo: viene 'punito' dalle frustate del duo Astana sul Rosier. L'azione di Scarponi dura quasi 50 km, il tempo di arrivare alla Roche-aux-Faucons col gruppo già abbastanza selezionato.

 

Caruso di nuovo protagonista: meno delusione quest'anno
È sulla Roche-aux-Faucons che ci si aspetta un'azione coraggiosa: magari da Nibali, dopo tutta la preparazione avvenuta, o da Pozzovivo. E invece sarà Kreuziger ad accendere la miccia e Giampaolo Caruso, anche stavolta, a rispondere. Rispetto all'anno scorso il gruppo sarà più attento e dunque il siciliano non arriverà a sognare il successo fino ad Ans, bensì si vedrà ripreso su Saint-Nicolas e si ritroverà a fare un ottimo lavoro prima di Ans per i suoi compagni spagnoli che se non avessero trovato un avversario della consistenza di Valverde probabilmente starebbero festeggiando in questo momento. A Caruso la palma di migliore azzurro di giornata.

 

Nibali fuoco di paglia, Pozzovivo miccia bagnata
L'attesa azione di Nibali è arrivata su Saint-Nicolas, preceduta prima da un timido tentativo in pianura in una fase di confusione (fase nella quale anche Giovanni Visconti, ultimo uomo rimasto a Valverde, ha tentato di muoversi). Ma è stato il classico scatto telefonato, sul quale poi Nibali ha speso tutto ciò che aveva ed è finito in acido lattico. Su Saint-Nicolas si è sciolto anche Enrico Gasparotto, che era apparso pimpante in testa alla Redoute e sembrava proprio in giornata di grazia, almeno per giocarsela coi migliori fino alla fine, nonché Davide Formolo, al quale va comunque un plauso visto che si trattava della sua prima Liegi. Nel gruppo di testa sono così rimasti un'eccellente Caruso e Domenico Pozzovivo, il quale però fino alla fine ha lasciato che osasse il suo compagno di squadra Bardet. "La pioggia mi ha fatto desistere dall'attaccare", dirà alla fine: una miccia bagnata, insomma. Col suo ottavo posto finale sarà comunque il migliore degli azzurri.

Nicola Stufano

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