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Amstel Gold Race 2015: Gilbert manca l'appuntamento - Le pagelle: bella top ten di Gasparotto, deludono Rebellin e Felline | Cicloweb

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Amstel Gold Race 2015: Gilbert manca l'appuntamento - Le pagelle: bella top ten di Gasparotto, deludono Rebellin e Felline

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Il podio dell'Amstel Gold Race 2015: al fianco di Kwiatkowski ci sono Valverde e Matthews © Bettiniphoto

Michal Kwiatkowski - 10
Il campione del mondo coglie il primo successo in maglia iridata (non il primo in stagione, che fu il prologo della Paris-Nice). La totale confidenza della Etixx nelle capacità del polacco, con un campione quale Tony Martin utilizzato come stopper su Vincenzo Nibali, è stata ben riposta: la vittoria, la diciannovesima del 2015 per il sodalizio belga, arriva dopo uno sprint condotto alla perfezione dal ventiquattrenne nonostante non si trovasse in posizione privilegiata. Scollinando sul Cauberg al terzo posto, Kwia si è poi ricongiunto rapidamente con il duo Gilbert-Matthews mantenendo, a differenza dei due, la forza per sprintare. Nei prossimi due appuntamenti Michal si presenta con i favori del pronostico per provare a migliorare i due terzi posti raccolti dodici mesi fa. Nella formazione di Patrick Lefevere ottima la prestazione del giovane Julian Alaphilippe (voto 7,5): il ventiduenne, accreditato di essere un nome di lusso per il futuro delle Ardenne, si propone come protagonista già da subito.

Alejandro Valverde - 8
Alla seconda piazza d'onore nella gara olandese, Valverde corre una gara più accorta rispetto al solito, rimanendo coperto da una squadra a lui interamente votata. Si fa sorprendere dall'allungo di Gilbert ma è bravo a risalire posizioni e a ricongiungersi in breve tempo nel falsopiano. Il murciano imposta una buona volata e ha la meglio sul resto della compagnia, Kwiatkowski escluso. Come spesso gli accade trova qualcuno che lo preceda sulla linea d'arrivo ma la sua costanza di rendimento è una certezza.

Michael Matthews - 8
Vederlo capace di resistere, unico a farlo, al consueto allungo di Philippe Gilbert sul Cauberg, sembrava potergli garantire quel successo in una grande cosa che ancora gli manca. Con il ricongiungimento da dietro di un gruppetto numeroso pareva ancora, sulla carta, il favorito per alzare le braccia sulla linea d'arrivo. Le gambe, però, erano in riserva dallo sforzo per resistere all'azione del capitano della BMC per cui l'australiano, i cui continui miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti, dovrà attendere un'altra occasione. Ottima la prestazione corale dell'Orica GreenEDGE, con Simon Clarke (voto 7,5) bravo a seguire l'attacco orchestrato dall'Astana.

Rui Costa - 7,5
In una prova che non gli aveva mai sorriso, il portoghese riesce a piazzarsi ai piedi del podio e a portare in casa Lampre-Merida un risultato di rilievo. Anche l'iridato di Firenze si avvicina all'accoppiata Freccia-Liegi con un'eccellente condizione e con il morale alle stelle, per cercare uno storico successo sulle Ardenne. In casa blufucsia prestazione in linea con le attuali attese per Diego Ulissi, giunto 49° a 52" dal vincitore: il toscano punta le sue carte soprattutto sulla prova di mercoledì che più si addice alle sue caratteristiche.

Greg Van Avermaet - 6
Vederlo seguire la ruota di Fulgsang senza dare un cambio allo scalatore danese ben simboleggiava chi avesse i galloni del leader in casa BMC. L'ennesimo piazzamento, oggi quinto, conferma la già nota costanza di GVA su tutti i terreni delle gare gare in linea. Nella formazione statunitense si sono sacrificati per capitan Gilbert anche Damiano Caruso e Ben Hermans, utilizzati come armi tattiche: nel caso del ragusano l'inopinata scivolata che l'ha messo fuori corsa ha tolto una situazione interessante anche per la BMC stessa.

Tony Gallopin - 7
Il poliedrico corridore transalpino continua la sua serie di prestazioni ad alto livello che gli permettono di piazzarsi a ripetizione nelle top 10 delle prove in linea. Capitano di una Lotto Soudal con tante mezzepunte, Gallopin riesce a resistere sul Cauberg per poi tornare sotto in volata, per un sesto posto in linea con le attese della vigilia. Altrettanto non si può dire per Jelle Vanendert, solitamente sugli scudi su queste strade ma oggi invisibile.

Enrico Gasparotto - 7,5
Il sacilese si trova alle perfezione sugli strappi limburghesi, come dimostrato nel passato in varie riprese. Anche oggi in maglia Wanty-Groupe Gobert l'esperto azzurro ha dimostrato di essere uno degli italiani più portati per questo tipo di gare, ben disimpegnandosi sul Cauberg e rientrando prontamente sul terzetto di testa. In volata si trova un po' imbottigliato ma riesce comunque a concludere all'ottavo posto, primo fra gli italiani e fra i corridori dei team Professional. Anche lui mostra di essere un nome da tenere d'occhio per le prossime prove sulle Ardenne.

Maciej Paterski - 7,5
Il polacco sta trovando quest'anno la stagione migliore della carriera: vincitore di una frazione alla Vuelta a Catalunya e costante nel resto delle uscite, l'ex Liquigas si sta mostrando come uno dei migliori corridori che militano nelle formazioni Professional. Oggi arriva un nono posto in una giornata che sarebbe già stata di festa per il ciclismo polacco: la presenza dell'arancione CCC Sprandi è la ciliegina sulla torta per una nazione (e per un team) in costante crescita. In ombra invece l'altro capitano orange, quel Davide Rebellin (5 al vicentino) dato in gran forma ma oggi 29° sul traguardo.

Philippe Gilbert - 6,5
Il grande favorito di oggi chiude, nella gara che più gli si addice, al decimo posto: le sue cartucce le aveva giocate tutte sul Cauberg, côte teatro di attacchi vincenti per il campione di Remouchamps: oggi la storia pareva ripetersi, con la poderosa azione sull'ultima ascesa di giornata e il gruppo incapace di reagire. La variabile rispetto al passato ha trovato le sembianze di Micheal Matthews: l'australiano ha scombinato i piani del vallone, portandolo a non forzare l'andatura nei primi metri di falsopiano, provocando come conseguenza il ritorno del trio Caruso-Gasparotto-Kwiatkowski. Lo sprint è una pura formalità e il decimo posto non può ovviamente vederlo soddisfatto. Dal canto suo può comunque contare per i prossimi appuntamenti su di un buono stato di forma e su una formazione solida al suo fianco.

Vincenzo Nibali - 7
Come sovente accade il messinese è l'unico corridore che prova a cambiare le carte in tavola nelle classiche di un giorno, prove ormai sempre più scontate nel loro svolgimento. L'attacco combinato assieme al fido Diego Rosa (un 7 pieno per il piemontese, corridore di qualità che si sacrifica per i capitani) in prossimità dei meno 35 km al traguardo ha avuto il sapore di un'azione di chi prova a scombinare le carte in tavola pur sapendo di avere possibilità quasi nulla di riuscita. A ridurre ancor più le chance di buona riuscita sono stati gli accidenti in serie capitati sul gruppetto, a cui si deve sommare l'ingombrante presenza di Tony Martin come stopper. Per Nibali, alla fine sessantacinquesimo, buoni segnali per il primo, grande obiettivo di stagione, quella Liegi che vuole aggiungere al suo palmares. Buona complessivamente la prova per l'Astana, unica formazione realmente interessata a cambiare le sorti di una corsa già scritta.

Jan Polanc - 6,5
Al corridore della Lampre Merida piace andare in fuga: quando la trova, e spesso riesce nel suo intento, è sempre uno dei più arcigni da riprendere, mostrando una resistenza e una caparbietà non comuni per un ventitreenne. Anche oggi lo sloveno ha saputo ben comportarsi, trovando la fuga di giornata e resistendo all'incedere dei contrattaccanti più dei colleghi Laurens De Vreese, Linus Gerdemann, Timo Roosen, Mike Terpstra e Johann Van Zyl. Ha buoni numeri e nei prossimi anni potrà essere un nome da seguire con attenzione.

Joaquim Rodríguez - 5
Oggi lo si è visto solamente per il rischio di collisione con un'abitazione in una curva a destra, nel tentativo di recuperare qualche posizione nel gruppo. Per il resto Purito, che alla fine si è piazzato al trentaduesimo posto, ha guidato una Katusha da cui ci si attendeva qualcosa di più: il più positivo del team russo è stato Giampaolo Caruso (voto 6,5), tredicesimo all'arrivo e buon protagonista sull'ultimo Cauberg. L'elevata distanza tra scollinamento e traguardo non favorisce un corridore dalle caratteristiche del ragusano, più adatto all'arrivo antico rispetto a quello attuale. Il miglior piazzamento per la squadra di Viacheslav Ekimov l'ha colto Daniel Moreno, sì undicesimo ma anch'egli invisibile in corsa.

Fabio Felline - 5
Colui che pareva l'italiano più in forma oggi ha vissuto una giornata no, ben spalleggiato in tale ambito dall'altro capitano del team lussemurghese, quel Bauke Mollema (55° sul traguardo) sempre a suo agio sulle strade di casa, con tre piazzamenti nella top 10 in altrettante prove. Il piemontese della Trek non ha saputo resistere all'alto ritmo imposto da Gilbert sull'ultimo Cauberg, piazzandosi al trentesimo posto e dando comunque l'impressione di dover migliorare per poter competere con i vari Kwiatkowski, Matthews e Gallopin in questo tipo di corse.

Alberto Vigonesi

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