Parigi-Roubaix 2015: Bravo e battuto, è il solito Van Avermaet - Le pagelle: stavolta niente miracoli per Kristoff
Versione stampabileJohn Degenkolb - voto 10 e lode
Se il corridore più forte del gruppo gareggia in modo assolutamente perfetto non si può far altro che togliersi il cappello e applaudire: oggi Degenkolb è stato un vero e proprio fenomeno diventando il terzo uomo nella storia a vincere la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix nello stesso anno. Come accaduto domenica scorsa con Kristoff, in pochi si sarebbero aspettati che sarebbe stato lui stesso ad attaccare in prima persona e quello è stato il momento decisivo: il tedesco della Giant-Alpecin s'è lanciato all'inseguimento di Lampaert e Van Avermaet che stavano diventando pericolosi, ha trovato per qualche centinaia di metri l'appoggio del compagno di squadra Bert De Backer ma poi ha preferito fare tutto da solo riuscendo ad annullare il gap con i primi due con apparente facilità. Non dimentichiamoci però che già prima Degenkolb aveva dato una bella dimostrazione di forza sul Carrefour de l'Arbre facendo da ombra a chiunque provasse ad accelerare; una volta rientrato sulla testa della corsa ha tirato quasi da solo per tenere a distanza gli inseguitori consentendo loro di rientrare solo quando ormai è troppo tardi per evitare l'arrivo allo sprint. Negli ultimi cinque chilometri forse gli avversari non gli hanno reso durissima la vita ma se anche l'avessero fatto l'esito per la prima posizione non sarebbe cambiato.
Zdenek Stybar - voto 8
La volata nel velodromo contro Degenkolb era persa in partenza, ma almeno partendo da davanti è riuscito a contenere la rimonta di Van Avermaet e a chiudere al secondo posto. Il risultato è sicuramente molto buono, già ora è uno dei principali protagonisti delle corse sul pavé e nei prossimi anni potrebbe crescere ancora. Oggi è andato vicino al colpaccio ma qualche rimpianto lo avrà di sicuro: con il senno di poi il non aver voluto insistere nell'azione con Wiggins a poco più di 30 chilometri dall'arrivo potrebbe essere stato un errore, ma un errore molto più grave è stato il farsi scappare John Degenkolb quando il tedesco è uscito dal gruppo per andare in caccia di Van Avermaet e Lampart. Proprio Yves Lampaert, 24 anni compiuti due giorni fa, è una delle rivelazioni di giornata: il ragazzo ha qualità e non sempre è facile metterle in mostra in uno squadrone come la Etixx. Negli ultimi due chilometri Lampaert e Stybar potevano forse osare qualcosa in più per provare a vincere: diciamo forse perché con il Degenkolb visto fino a quel momento era impossibile ottenere più di un secondo posto.
Greg Van Avermaet - voto 8
Abbiamo commentato situazioni simili talmente tante volte che ormai non sappiamo cosa dire: abbiamo perso il conto di tutti i podi e i piazzamenti ottenuti dal belga della BMC nelle grandi classiche, pochi corridori al mondo si meriterebbero un successo importante quanto se lo meriterebbe lui. Nella sua collezione il podio alla Parigi-Roubaix ancora mancava ma è davvero difficile che possa gioire per aver colmato questa lacuna: come sempre molto generoso, anche troppo in qualche frangente ma poi aveva colto l'attimo perfetto per attaccare assieme a Lampaert; purtroppo ha trovato sulla sua strada un Degenkolb straordinario e a quel punto non c'era più nulla da fare.
Bradley Wiggins - voto 7
Tanti tifosi oggi erano dalla sua parte ma non è bastato. La gara non andata come sperava tanto che già era uscito attardato dalla Foresta di Arenberg: Wiggins ha sofferto anche dopo quando ai meno 70 la Etixx s'è messa a forzare il ritmo per sfruttare pavé e vento laterale e lui s'è ritrovato addirittura nel terzo gruppo. Da grande campione però non poteva uscire di scena in maniera anonima e quindi sul pavé di Moulin de Vertain (settore 7) è stato lui ad attaccare e portare via un gruppetto con Stybar, Vandenbergh e Debusschere: nessuno ha collaborato con lui e l'azione s'è spenta rapidamente, altrimenti forse potevamo raccontare tutta un'altra storia.
Lars Boom - voto 6.5
Avrebbe tutte le caratteristiche giuste per cogliere un grande risultato alla Parigi-Roubaix ma, per un motivo o per un altro, il quarto posto di oggi è il miglior piazzamento in carriera qui. A dicembre compirà 30 anni ed il fatto di essersi concentrato sulla strada solo dopo aver vinto tutto nel ciclocross gli concede un po' più di tempo rispetto ad altri: oggi però l'olandese non può essere soddisfatto anche perché se avesse avuto un po' più di coraggio sarebbero stati gli altri a dover inseguire lui e non viceversa.
Martin Elmiger - voto 8.5
A 36 anni suonati lo svizzero della IAM Cycling si trova per la prima volta ad entrare nel velodromo di Roubaix nel gruppetto di corridori che si gioca il successo: già ci aveva impressionato molto al Giro delle Fiandre quando riuscì a chiudere decimo, il quinto posto di oggi però è ancora più clamoroso anche perché mai prima di oggi s'era spinto così in alto in una grande classica. È curioso notare come al passaggio a livello Elmiger fosse uno dei pochi corridori rimasti bloccati dalle sbarre nel secondo gruppo.
Niki Terpstra - voto 4
È il vincitore uscente ed il 2° posto al Giro delle Fiandre dello scorso weekend lo rende logicamente ancora una volta uno dei corridori più temuti e marcati del gruppo: in corsa però l'olandese della Etixx-Quick Step non riesce mai ad incidere, tenta solo qualche timido allungo senza grossa convinzione ed il fatto di avere un gruppo ancora molto numeroso nei chilometri finali di certo non lo ha aiutato. Chiude la campagne delle classiche del nord senza vittorie ma con i secondi posti a Het Nieuwsblad, Gand-Wevelgem e Fiandre, non male.
Alexander Kristoff - voto 5.5
In cinque precedenti partecipazioni alla Parigi-Roubaix aveva collezionato tre ritiri e un nono posto come miglior risultato: il decimo ottenuto oggi vincendo la volata del gruppetto a 31" è quindi perfettamente in linea con il suo passato sul pavé francese, però non possiamo negare che il modo in cui aveva dominato il Giro delle Fiandre lo avesse reso uno dei principali favoriti anche per la gara odierna. La situazione tattica gli è stata a lungo anche abbastanza favorevole ma stavolta non ha avuto le gambe (o il coraggio?) per muoversi ancora una volta in prima persona.
Peter Sagan - voto 6
Oggi non era proprio la sua giornata ed è stato un peccato perché la gamba sembrava esserci. Pochi chilometri prima della Foresta di Arenberg un'urgenza fisiologica l'ha costretto a fermarsi in un campo e quindi ad un non facile inseguimento per ritrovare la posizioni buone. Sui tratti di pavé più difficili s'è sempre fatto trovare attento nelle prime posizioni ed in alcune occasioni ha tentato anche qualche accelerazione: a cinque chilometri dall'arrivo una foratura gli ha tolto le residue speranze di lottare almeno per un piazzato.
Sep Vanmarcke - voto 6
Discorso simile a quello di Sagan anche per il belga della Lotto.nl-Jumbo: la condizione oggi c'era e un paio di rasoiate interessanti infatti le aveva anche piazzate, peccato però che quella sul Carrefour de l'Arbre sia stata utile solo per riportarsi sul gruppo dei migliori dopo la foratura che l'aveva fatto scivolare nel gruppetto inseguitore poco prima dei meno 20 chilometri dall'arrivo.
Geraint Thomas - 5
Nel tentativo di saltare sul marciapiede per tagliare una curva finisce a terra e la sua corsa praticamente termina a circa 80 chilometri dall'arrivo: una caduta stupida e sicuramente evitabile che condizione la gara sua e quella del Team Sky. Già in precedenza non era stato fortunato con una foratura nell'avvicinamento alla foresta. Tra i neroazzurri alla fine il migliore è stato Luke Rowe, non molto atteso oggi ma già tra i più convincenti domenica scorsa al Fiandre.
Jurgen Roelandts - voto 7.5
Condotta di gara abbastanza aggressiva della Lotto Soudal che ha provato più volte ad attaccare con i propri uomini: i primi a tentare sono stati André Greipel, Stig Broeckx e Jens Debusschere ad una sessantina di chilometri dal traguardo, ma l'azione più convinta è stata quella di Jurgen Roelandts a 20 chilometri dall'arrivo. Il 29enne fiammingo s'è mosso prima con Borut Bozic e poi da solo ma il gruppo è riuscito a ricompattarsi al termine del Carrefour de l'Arbre. Alla fine il miglior Lotto al traguardo è Jens Debusschere, nono a 29": non quello che speravano, ma almeno loro ci hanno provato.
Aleksejs Saramotins - voto 7.5
Come sempre una meritatissima menzione va a quei corridori che hanno tentato la sorte da lontanissimo e oggi con una prima di ora corsa a più di 50 km/h di media riuscire a prendere la fuga giusta non è stato facile. L'uomo più in evidenza è stato senza dubbio il lettone della IAM Cycling che è stato il primo ad uscire (e anche con qualche metro di vantaggio) dalla Foresta di Arenberg, poi ha tentato un altro allungo a Orchies e alla fine è riuscito ancora a piazzarsi 13° al traguardo. Bravo anche il giovane Alexis Gougeard (AG2R) che è stato l'ultimo ad arrendersi al rientro del gruppo, ma un grande applauso va anche a Grégory Rast (Trek), Frederik Backaert (Wanty), Tim Declercq (Topsport), Adam Blythe (Orica), Ralf Matzka (Bora), Pierre-Luc Périchon (Bretagne) e Sean De Bie (Lotto) nell'ordine in cui hanno perso contatto.
Marco Marcato - voto 6.5
Chiude a 22° posto nel gruppo a 31" da Degenkolb e risulta il migliore degli italiani: in una Roubaix molto strana come quella di oggi il suo attacco sul pavé di Camphin-en-Pévèle poteva anche avere una sorte molto migliore. Tra gli altri italiani s'è difeso bene Manuel Quinziato, mentre hanno avuto poca fortuna Filippo Pozzato e Daniel Oss.
Arnaud Démare - voto 5
È ancora molto giovane e avrà sicuramente tempo e modo di rifarsi se la sfortuna lo lascerà un po' in pace: rispetto all'anno scorso però ha fatto un passo indietro e per come si è svolta la corsa da lui ci si doveva aspettare che finisse almeno con il gruppo di Kristoff nonostante la foratura.